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Numero 7 del 2006

Violenza: in bocca al lupo


Foto: Violenza: in bocca al lupo
PAGINA 32

Testi pagina 32

luglio - agosto 2006 noidonne32
Il nonnismo non è solo un fenomenotriste denunciato ogni tanto sulle pa-
gine dei giornali, ma uno strumento for-
mativo radicato nella stessa struttura e
concezione militare: perchè nutrendo
rabbia, rancore e molta sofferenza, con-
tribuisce ad annebbiare la coscienza.
Dove hanno riposto il bagaglio della
violenza accumulata i soldati di leva,
una volta rientrati a casa? Le vessazio-
ni subite nel periodo di formazione alla
guerra sono state sufficienti a far crede-
re loro che l'uso della violenza sia cosa
lecita, funzionale addirittura. E lascia-
no che la violenza incarnata si esprima,
come un campo minato, nella loro vita
quotidiana: contro mogli, madri, sorel-
le. Anche per questo le donne hanno
una sapienza in più per avversare l'ob-
bligo militare.
Alcuni, invece di trasformarsi in tor-
turatori si costruiscono una personalità
da depresso e altri, nostalgici, cercano
"emozioni" simili a quelle di gioventù. E
sembra che questo tipo di ex militari
siano abbastanza in Russia, da far gua-
dagnare un'impresa di reduci, denomi-
nata Sashitnik, che propone vacanze in
una caserma dell'esercito russo, in balia
dei "nonni" che impongono alle partico-
lari "reclute" il trattamento riservato ai
veri giovani soldati. Siamo in tempo di
vacanze e, per chi voglia approfittarne,
l'iniziativa turistica è nata da due anni
e si svolge a Jaroslav, città storica a 250
chilometri da Mosca. Con 70 dollari al
giorno, e 600 dollari per la "serie com-
pleta" di dieci giorni! La stessa agenzia
turistica propone anche emozioni più
costose: guidare un carro armato (6 mi-
la dollari per un'ora) o salire a bordo di
un aereo da trasporto militare (10.500
dollari).
L'altro risvolto di queste conseguenze
della militarizzazione culturale della
società, è l'alto tasso di morti tra i sol-
dati di leva e di ufficiali uccisi dai com-
militoni esasperati. Ma anche una sem-
pre più significativa opposizione al mi-
litarismo, compiuta da donne che si
pronunciano, in nome del loro essere
madri, contro le prati-
che di nonnismo (par-
ticolarmente diffuse in
Russia) e l'obbligo di
leva.
L'Unione dei Comi-
tati delle Madri dei Sol-
dati Russi (UCSMR,
http://www.ucsmr.ru/)
è una rete di associa-
zioni ad ampia, ma
non unica, maggioran-
za femminile, che re-
centemente ha deciso
di costituirsi in Partito
Popolare Unito delle
Madri dei Soldati con
la prospettiva di parte-
cipare alle elezioni po-
litiche del 2007.
L'inizio della loro storia, e la fonda-
zione del primo comitato, a San Pietro-
burgo, risale al 1989, al picco della mo-
bilitazione democratica della perestroi-
ka quando emergeva pubblicamente,
come parte della glasnost, la violazione
di ogni legge dei diritti umani all'interno
dell'apparato militare sovietico. In par-
ticolare aveva suscitato scalpore, e una
pubblica indagine, il caso della recluta
Arturas Sakalauskas, che ripetutamente
torturato e violentato da tre militari in
servizio, li aveva in fine uccisi, con l'ar-
ma in dotazione.
Da allora le Madri dei Soldati hanno
operato varie forme di protesta: marce,
raduni, picchetti, pubblicazioni sui di-
ritti umani, dimostrazioni simboliche,
gratuita consulenza legale alternativa a
coloro che abbiano subito violenza nel-
l'esercito e cercano avvocati non collusi
con le forze armate. Nei confronti della
guerra in Cecenia l'UCSMR, oltre ad
aiutare le madri in cerca dei cadaveri
dei loro figli, indicando percorsi e rac-
cogliendo soldi per il viaggio, si oppone
alla guerra in maniera molto chiara,
creando alleanze con le donne Cecene,
anche loro organizzatesi, e tra le quali
spicca la figura di Zainap Gashaeva (su
di lei in internet: http://www.cocathe-
dove.com/).
L'impegno di queste donne non è solo
quello della madre che vuole, egoistica-
mente, salvare il proprio figlio, perchè la
loro richiesta di abrogare (come in Ita-
lia e in altri paesi Europei sta già acca-
dendo) l'obbligo di leva non ricade solo
sul destino dei loro figli, ma sulla tra-
sformazione delle coscienze di genera-
zioni di giovani uomini, e quindi su tut-
ta la società civile. Come già sa chi ha
fatto il servizio civile: se un giovane uo-
mo, o donna, trascorre un periodo di
tempo ad assistere persone sofferenti, o
a collaborare con ONG e simili, il baga-
glio culturale, e di coscienza, che poi ri-
verserà nelle proprie relazioni interper-
sonali e sociali sarà certo diverso da
quello di chi, per lo stesso periodo di
tempo, sia stato sottoposto all'addestra-
mento del nonnismo.
Madri contro l’obbligo della leva
Accade in Russia
Giovanna Providenti
hanno fatto un partito per
abrogare il servizio militare e
cambiare la coscienza sociale
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