Noi Donne Home La Nostra Storia Archivio Materiali Contatti

Ricerca nell'Archivio

Numero 7 del 2006

Violenza: in bocca al lupo


Foto: Violenza: in bocca al lupo
PAGINA 26

Testi pagina 26

L'Emilia-Romagna ha una
nuova legge sulla coope-
razione. L'ha approvata
l'Assemblea Legislativa
l'ultimo giorno di mag-
gio, dopo un lungo con-
fronto in commissione,
che ha coinvolto le im-
prese interessate e le loro associazioni di rappre-
sentanza, in un clima di grande disponibilità - an-
che da parte dell'opposizione - a discutere nel meri-
to. Un risultato non scontato, se si pensa a quanto
si presentava avvelenato il clima politico in seguito
alla vicenda Unipol e alle polemiche che l'avevano
accompagnata.
La legge regionale 16/2006 (questo è il suo nome
"burocratico") si presenta soprattutto come un tri-
buto alla cultura cooperativa, che tanta parte ha
svolto nello sviluppo economico e sociale della re-
gione Emilia-Romagna in particolare e dell'Italia in
generale. L'obiettivo più importante che si vuole
realizzare con il provvedimento è promuovere, an-
che con strumenti innovativi, la funzione sociale e il
peculiare valore, anche culturale, della cooperazio-
ne a scopo mutualistico e non lucrativo, riconosciu-
ti dalla Costituzione e richiamati anche dallo Statu-
to della Regione, rafforzando in questa direzione
anche il ruolo delle associazioni d'impresa nel loro
rapporto con le istituzioni e con il territorio. L'as-
sessore regionale alle Attività produttive, Duccio
Campagnoli, ha significativamente commentato
l'avvento della legge 16/2006 come l'avvio di una
"nuova fase di ricerca tra istituzioni e movimento
cooperativo, con al centro l'idea di stipulare un ve-
ro e proprio contratto di responsabilità sociale, per
sviluppare un nuovo mutualismo non solo dentro
l'impresa, ma anche in rapporto con il territorio in
cui essa agisce e cresce".
A differenza di quanto avveniva con la normativa
precedente, si supera dunque l'impianto di legisla-
zione di aiuto-incentivo diretto alle imprese coope-
rative. Tuttavia
in alcuni casi e per particolari situazioni (nuove ini-
ziative imprenditoriali, cooperative sociali che ope-
rano per l'inserimento lavorativo di persone svan-
taggiate e per progetti e programmi di particolare
valore sociale) la Regione può concedere contributi
e finanziamenti a cooperative. Tra le priorità nella
selezione, l'articolo 9 comma primo del testo di fre-
sca approvazione individua espressamente le im-
prese in prevalenza composte da donne, in linea
con quanto previsto dalla legge 25 febbraio 1992,
n. 215, sulle azioni positive per l'imprenditoria fem-
minile, accanto a quelle prevalentemente formate
da giovani e immigrati.
La Regione non dimentica, dunque, neppure in oc-
casione di questa iniziativa legislativa le persone
che trovano più difficoltà ad inserirsi nel mondo del
lavoro, con particolare riguardo alle donne, alle cui
esigenze di realizzazione ed emancipazione storica-
mente la cooperazione ha saputo dare risposte po-
sitive. Oltre che svolgere una funzione economica
importante (basti pensare che il sistema cooperati-
vo rappresenta il 7 per cento del Pil dell'intero Pae-
se e che in Emilia-Romagna tale peso è ancora mag-
giore, grazie alle oltre 4.200 imprese presenti e gli
oltre 3 milioni e 200mila soci, per un fatturato che
arriva a 45 miliardi e mezzo di euro), la cooperazio-
ne ha mantenuto intatta la sua missione sociale, le
sue radici culturali e quella solidarietà di cui le don-
ne conoscono tanto bene il linguaggio. E', insom-
ma, un sistema che ha saputo esprimere valori im-
portanti, pur nella capacità di rinnovarsi e crescere
tanto dal punto di vista dell'occupazione che nel
fatturato; non per nulla articolazioni importanti di
questo sistema si sono sviluppati nel settore dei ser-
vizi al cittadino e in quello dei servizi sociali alla per-
sona. La nuova legge parte da questo grande patri-
monio e si propone di dargli ulteriore sviluppo, at-
traverso programmi di sviluppo in cui la Regione
agisce in prima persona e con proprie risorse, ma
insieme alle associazioni di rappresentanza, alle Ca-
mere di Commercio, agli enti locali, alle Università,
alle Fondazioni bancarie.
Tra gli strumenti di tipo culturale previsti dalla leg-
ge, si segnala in particolare la partecipazione della
Regione - in qualità di socio fondatore e insieme al-
le associazioni - alla istituzione della "Fondazione
per la cooperazione emiliano-romagnola", incarica-
ta di promuovere ed attuare ricerche, studi, conve-
eEmilia Romagna Emilia Romagna ECoop, una cultura
da diffondere.
Anche per legge
Il nuovo provvedimento riserva
particolare attenzione a donne,
immigrati, persone svantaggiate


©2017 - Noi Donne - Iscrizione ROC n.6292 del 7 Settembre 2001 - P.IVA 00906821004 - Privacy Policy