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Numero 3 del 2006

Libera di scegliere. Speciale 60 anni voto alle donne


Foto: Libera di scegliere. Speciale 60 anni voto alle donne
PAGINA 24

Testi pagina 24

noidonne marzo 2006
noidonne pag 24
Prima di tutto la formazione e perrispondere a questa esigenza nasce il
Laboratorio. Dal 18 novembre scorso 35
fra professionisti esperti in medicina,
psicologia e diritto del lavoro e funzio-
nari di enti locali, partecipano, presso
l'Università di Verona, al Primo Corso
sperimentale di perfezionamento e
aggiornamento universitario sulla figu-
ra del Consigliere di fiducia nei posti di
lavoro che inaugura il Laboratorio di
formazione e ricerca per esperti/esperte
in prevenzione e risoluzione dei casi di
molestie sessuali e di mobbing. Il
Laboratorio fa parte del Programma
della Consigliera di parità del Veneto e
si attua in collaborazione con la Facoltà
di Giurisprudenza e il Dipartimento di
Studi giuridici dell'Ateneo veronese. Il
Corso è patrocinato da Regione,
Province e Comuni capoluogo del
Veneto e sostenuto dalla Regione, dalla
Delegata del Rettore e dal Comitato pari
opportunità dell'Ateneo veronese, dal
Centro studi Gestione e innovazione
nelle amministrazioni pubbliche,
Veronainnova, Confcommercio Veneto.
La Consigliera di fiducia: dalla nor-
mativa europea ai codici di condotta.
Ad un referente per prevenire e com-
battere le molestie sessuali sul lavoro fa
riferimento il Codice di condotta allega-
to alla Raccomandazione della
Commissione europea del 27 novembre
1991 sulla tutela della dignità delle
donne e degli uomini sul lavoro, ma è la
Risoluzione del Parlamento europeo
dell'11 febbraio 1994 che detta le regole
per la designazione di un consigliere
nelle imprese. Gli Stati della Comunità
sono invitati a creare, nel settore pub-
blico, posti di consigliere per combatte-
re le molestie sessuali e ad adottare una
legislazione che obblighi i datori di
lavoro privati a fare altrettanto all'inter-
no delle aziende. Il primo accordo "per
la promozione del Codice di condotta e
per la realizzazione di attività di infor-
mazione e di formazione sulle molestie"
è stato sottoscritto nel novembre 1994
dall'ANCI Toscana e dai Coordinamenti
donna Cgil, Cisl, Uil. A seguito dell'ac-
cordo numerosi sono stati gli enti che
hanno definito codici di condotta (o di
comportamento) per il personale. Nel
lavoro privato è stata la Electrolux
Zanussi di Porcia (Pordenone) la prima
azienda a distribuire a tutti i lavoratori,
con la busta paga del febbraio 1994, un
codice "per la tutela della dignità delle
donne e degli uomini in azienda".
Attualmente in tutti i comparti pub-
blici è prevista la definizione di questi
strumenti, sulla base di schemi allegati
ai contratti. Gli ultimi rinnovi introdu-
cono la figura della consigliera all'inter-
no del Comitato paritetico sul mobbing.
Anche perché si rifanno tutti alla nor-
mativa europea questi codici hanno, in
genere, contenuti simili: dichiarazioni di
principio; definizione, caratteristiche e
tipologie delle molestie; procedure da
seguire e sanzioni; istituzione della con-
sigliera/consulente di fiducia.
Purtroppo la designazione della con-
sigliera e il funzionamento dell'ufficio
sono andati molto a rilento, ma l'entra-
ta in vigore delle più recenti normative
inducono all'ottimismo, specialmente la
Direttiva 2002/73/Ce del PE e del
Consiglio sull'attuazione del principio
di parità di trattamento tra uomini e
donne, per quanto riguarda l'accesso al
lavoro, alla formazione e alla promo-
zione professionale e le condizioni di
lavoro e il Decreto legislativo di recepi-
mento n. 145 del 30 maggio 2005, che
definiscono"discriminazioni sul lavoro"
le molestie sessuali e le molestie morali
(mobbing).
Perché nasce il Laboratorio
Il Laboratorio di formazione nasce
dalla presa d'atto che la consigliera di
fiducia è prevista nei Ministeri, in tutte
le Amministrazioni locali, nelle Aziende
sanitarie, nelle Scuole e Università e in
tutti gli altri enti pubblici. Lo stesso vale
per le aziende del settore privato: dove
questa figura non è prevista ci pensano
gli ultimi rinnovi contrattuali, stabilen-
do che possano essere designata, su
richiesta di una delle parti contraenti.
Sono migliaia di "posti" che vanno
"coperti" non in base a titoli generici, ma
tra chi possiede competenze specialisti-
che, da integrare tramite appositi per-
corsi formativi: professionalità che non
esistono sul mercato e che bisogna dun-
que "creare". Un'esigenza impegnativa -
in quantità e qualità - alla quale si deve
fare fronte con rapidità, e che la
Consigliera di parità del Veneto ha pre-
sente non solamente per la sua reale
consistenza, ma per averla incontrata e
sperimentata direttamente, avendo a
lungo operato su tali questioni nel sin-
dacato, nel volontariato, nelle istituzio-
ni per la parità. Una lunga esperienza
che ha consentito di percepire personal-
mente l'impossibilità di fare a meno di
strumenti adeguati per affrontare con
competenza situazioni delicatissime e
complesse, dalle implicazioni psicologi-
che profonde e talvolta sconvolgenti,
per fare fronte a casi che, normalmente,
devono essere valutati dal punto di
vista psicologo, legale e della mediazio-
ne dei conflitti.
È da questi presupposti, obiettivi e
personali, che discende il Laboratorio di
formazione, prima ancora di rientrare
tra i compiti attribuiti formalmente alla
Consigliera di parità:"attività di infor-
mazione e formazione culturali sui pro-
blemi delle pari opportunità e sulle
varie forme di discriminazioni".
Il Corso e le prime valutazioni
Le lezioni sono tenute da docenti uni-
versitarie, esperti (avvocato, psicologa,
psicoterapeuta, medico del lavoro, diri-
genti del Dipartimento della Funzione
pubblica e consulenti del Progetto
Cantieri) e dalla stessa Consigliera di
parità del Veneto. Sei giornate (di otto
ore ciascuna), organizzate in modo che
la "teoria" sia integrata da un'attività di
gestione pratica dei casi e delle situazio-
ni tipiche ("Discussione ed elaborazione
dei casi"), suddivise in tre moduli (Il
contesto; L'organizzazione del lavoro;
La gestione dei casi). Al termine una
prova (scritta e orale) per l'attribuzione
del titolo di consigliere/a di fiducia e il
rilascio dell'attestato di frequenza. I cor-
sisti apprezzano soprattutto il metodo
di integrare la "teoria" con le pratiche
operative d'intervento, l'analisi dei casi
concreti e le esercitazioni pratiche: tra-
sferire sapere teorico nelle situazioni
lavorative reali e imparare in concreto
come si definisce o si fa applicare un
codice di condotta, come si elaborano
l'approccio e la metodologia più idonei
per affrontare fenomeni così complessi
che richiedono l'intervento di competen-
ze multidisciplinari. Decisamente acqui-
sita appare la presa di coscienza del
ruolo determinante della prevenzione ai
fini di una progressiva bonifica dell'am-
biente lavorativo.
*Consigliere Regionale di Parità
Consiglieri di fiducia in Laboratorio
Veneto
*Lucia Basso
una nuova figura aziendale per la tutela della dignità dei lavoratori
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