Numero 9 del 2014
			Medicina di genere
			
							
		
			
		
			
			
							
								
					
Testi pagina 51
					45Settembre 2014
MA CHE FICO QUESTO FICO!
‘Non vale un fico secco?’… 
Questo detto ha diritto a un punto 
interrogativo che ci consente di spiegare 
che un fico seccato al sole o al forno - 
come hanno fatto per secoli i contadini 
- ha un valore nutritivo altissimo e che, 
se accompagnato aD un pezzo di pane, 
vale per una salutare merenda o un 
ottimo spuntino. L’autunno in arrivo ci 
regala ancora in abbondanza questi 
meravigliosi frutti che hanno iniziato ad 
accompagnarci sin dalla seconda primavera 
per tutto il corso dell’estate. Per primi i 
fioroni, grandi e dal color vinaccio, e poi 
man mano di tutte le forme e colori: dai 
verdi chiari e luminosi, al rossiccio fino 
al violaceo vicino al nero. Bellissimi in un 
grande cesto, i fichi sono ancora visibili in 
un affresco di Pompei. L’albero del fico, 
pianta tipicamente mediterranea originaria 
della Siria, offre centinaia di varietà, in 
maggioranza commestibili. Belli da vedersi 
e ottimi da gustare, i fichi sono un alimento 
enormemente nutriente per la quantità 
di zucchero, di vitamine (A e B) di ferro 
e potassio. Estremamente delicati, non 
sempre è facile trovarli sul mercato, dove 
è necessario siano portati ed esposti con 
enorme cura. Per fortuna la generosa 
rusticità della pianta le consente di vivere e 
attecchire in qualsiasi fazzoletto di terra e i 
suoi immancabili polloni la fanno riprodurre 
facilmente. Oltre agli abbondanti frutti è 
apprezzabile l’ombra che il folto fogliame 
fornisce d’estate. Il fico è tanto delicato e 
fresco quanto - anche grazie all’abbondanza 
di zucchero - resistente una volta seccato 
e talvolta riempito “a mo di panino” di 
una mandorla, di un gheriglio di noci, di 
pezzetti di cioccolata e preparato diviso 
l’uno dall’altro da foglie grandi d’alloro. È 
in questa veste che entra in pompa magna 
tra le gustose qualità di frutta secca che 
accompagnano il Natale. Non va dimenticata, 
raccontando i suoi regali, la gocciolina bianca 
che spesso adorna il picciolo del frutto o 
l’intarsio per una foglia staccata: è un lattice 
usato nel tempo come caglio vegetale per 
fare il formaggio.
Tanto per giocare con un altro dei modi 
di dire che l’accompagnano da sempre 
ricordiamo l’espressione “ che fico!” o 
semplicemente “fico!”. È un commento, 
soprattutto usato dai giovani, per indicare 
consenso e apprezzamento per un oggetto 
o un avvenimento gradito o per una persona 
bella o di successo. L’albero che regala 
i frutti, tanto dolci da essere amati dalle 
vespe e sconsigliati ai diabetici, è una pianta 
resistente anche a temperature di parecchi 
gradi sotto lo zero. Finito l’autunno perde 
lentamente le sue palmate foglie, famose 
non tanto per la loro innegabile bellezza ma 
per quella forma e anche robustezza che 
nei secoli l’hanno vista divenire la foglia che 
ha coperto “le vergogne “ dei corpi nudi. 
La chiesa ai tempi di Michelangelo e della 
Cappella Sistina promosse addirittura la 
“campagna della foglia di fico”. Famoso il 
quadro di Adamo ed Eva di Van Eyck dove la 
foglia di fico risulta protagonista assoluta. Più 
gradevolmente le foglie di fico vengono usate 
nei cestini per fare da base fresca a diversi 
tipi di frutta, compresa l’uva.
RICETTE
PRosCIuTTo E fIChI
famoso piatto fresco da gustare a tavola 
d’estate e da presentare con cura dopo 
avere sbucciati i frutti.
BRusChETTa
Una sottile fettina di scamorza, 
lievemente ammorbidita dal pane caldo, 
speck e un fico
fRullaTo dI laTTE 
E fIChI
MaRMEllaTa vEloCE
1kg di fichi con tutta la buccia, 300 
gr zucchero, una busta di pectina. 
Mescolare fichi e zucchero avendoli 
prima tagliati in pezzettini, far riposare 
per un’oretta e poi aggiungere pectina. 
Cottura: 30 minuti circa.
fIChI all’aCETo  
dI alBERTIna
Mettere 1 kg di fichi interi dritti in 
una pentola. Aggiungere un bicchiere 
di aceto bianco, 3 hg di zucchero e 
mandare a fuoco lentissimo per due ore. 
Mettere caldi in un barattolo di vetro. 
Sono caramellati e squisiti.
DI PAOLA OrTENSI
SPIGOLANDO tra terra, tavola e tradizioni
assICuRaZIonI:
TARIFFE ANCORA
TROPPO ALTE