Numero 9 del 2014
			Medicina di genere
			
							
		
			
		
			
			
							
								
					
Testi pagina 41
					35Settembre 2014
“Diario partigiano”, scritto dal 13 settembre del ‘43 al 25 aprile del ‘45, rappresenta sen-za dubbio un esem-
pio unico di una narrazione in 
tempo reale relativa ad un perio-
do particolarmente tragico della 
nostra storia. Ma ciò che rende 
singolare questo libro è anche e 
soprattutto il fatto che a scrivere 
sia una donna impegnata nella 
lotta clandestina, dunque ben 
attenta ora per ora, minuto per 
minuto, a non lasciare traccia 
di nomi e luoghi legati alla sua 
attività sovversiva. Consapevo-
le dell’importanza del momen-
to storico ma anche dei rischi, 
quasi ogni giorno annota su un 
quaderno quello che le accade 
avvalendosi di un inglese cripti-
co, quasi cifrato, diffi cilmente decodifi cabile. Lei è Ada 
Prospero Gobetti Marchesini, nata a Torino nel 1902, 
giovanissima suffragetta di inizio secolo, insegnante di 
inglese, traduttrice anche dal russo e autrice di libri per 
l’infanzia, ma ricordata innanzitutto come autorevole 
esponente del primo antifascismo e della successiva 
lotta di Liberazione. Nel 23 aveva sposato Piero Go-
ADA GOBETTI: 
UN DIARIO 
SULLE 
TANTE
RESISTENZE
LIBRI
a cura di 
Tiziana Bartolini
betti, morto a 25 anni a Parigi in seguito alle percosse 
subite dai fascisti; due mesi prima era nato il fi glio Pa-
olo. Ada continuerà a mantenere aperta la sua casa 
alla cospirazione antifascista, soprattutto quella lega-
ta al gruppo “Giustizia e libertà”, insieme al secondo 
marito Ettore Marchesini; con lui e col fi glio diciottenne 
condividerà la lotta partigiana (…). La prima edizione 
di “Diario partigiano”, scritto nella sua 
completezza due anni dopo la Libe-
razione, uscì nel ‘56 con una nota di 
Italo Calvino (…). Quest’anno il libro 
è stato ripubblicato da Einaudi e, 
oltre alla nota di Calvino, ripropone 
dall’edizione del 1996 l’introduzione 
di Goffredo Fofi  e una postfazione 
di Bianca Guidetti Serra, partigiana 
anche lei e organizzatrice insieme ad 
Ada dei Gruppi di Difesa della Don-
na in Piemonte. Mi è sembrata questa dell’editore una 
scelta molto opportuna, in un momento in cui da più 
parti si va ricordando nel nostro Paese il settantesimo 
della Resistenza con una sorta di reiterata e colpevole 
disattenzione sull’apporto specifi co delle donne nelle 
sue varie forme. Ada infatti, nel restituire eventi e pro-
tagonisti della sua esperienza di partigiana, colloca 
la Resistenza là dove è effettivamente accaduta: nel 
quotidiano fl uire della vita e 
nell’interezza delle soggettivi-
tà coinvolte (…) Nel suo rac-
conto la Resistenza armata 
si intreccia e si alimenta con 
la Resistenza civile e la Re-
sistenza privata, restituendo 
valore politico a gesti che 
sono a fondamento di una 
civiltà nel vivere relazioni 
umane basate sulla cura ad 
ogni costo (…). È un libro da 
leggere e far leggere anche 
nelle scuole. Quando si parla 
di Padri della Repubblica, non 
dimentichiamo mai di nomi-
nare e chiedere che vengano 
nominate e ricordate le Madri: 
Ada Prosperi Gobetti Marchesini è senza dubbio una 
delle tante da non dimenticare. 
Rosanna Marcodoppido
La versione integrale del testo è su: 
http://www.noidonne.org/blog.php?ID=05636