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Numero 10 del 2010

Bio diversa mente


Foto: Bio diversa mente
PAGINA 3

Testi pagina 3

1noidonne | ottobre | 2010
L’Anno Internazionale de-
dicato alla Biodiversità sta
concludendosi senza le
svolte politiche ed economiche di chi po-
trebbe e dovrebbe decidere un cambio
di passo per le produzioni, lo sviluppo e
l’uso delle risorse della Terra.
Sensibilità assai differenti marciano su
binari paralleli che per il momento non
si incontrano: da una parte governi ed
istituti internazionali sono costretti dal-
l’evidenza dei dati a non ignorare la que-
stione - almeno formalmente - e dall’altra
movimenti e associazioni continuano a
sollecitare interventi concreti mostrando
i vistosi squilibri provocati nell’ecosi-
stema da questa crescita senza limiti.
Le tesi di questi ultimi sono supportate
da argomentazioni e proposte di perso-
naggi la cui autorevolezza è riconosciuta
a livello planetario, ma il dominio della
finanza e degli interessi particolari pre-
vale sul buon senso. È un andare contro
natura, negando o rinnegando l’eco an-
cestrale delle nostre origini.
Biodiversità, cioè diversità della vita, è
convivenza, relazione, scambio. Caos fe-
condo di elementi che genera e che ri-ge-
nera le forme della vita. Noi stessi, umani,
siamo il frutto di un’evoluzione prodotta
dalla mescolanza. Le donne, risultato ma-
gnifico di questo intreccio, sono al tempo
stesso agenti e protagoniste della continuità, cia-
scuna con la sua straordinaria unicità e possibilità di
concepire nuovi esseri o nuove visioni. Perchè la vita
continua se si mantengono le necessarie condizioni.
Dalla cura e dal rispetto di tutte le peculiarità - degli
ecosistemi, degli animali e dei vegetali - dipendono
la sopravvivenza delle specie e le ulteriori trasfor-
mazioni che si realizzano in un laboratorio globale di
incontrollabili e naturali sperimentazioni. Avere cura
di questa molteplicità permette all’affascinante viag-
gio dell’essere in tutte le declinazioni e varianti di
proseguire verso territori sconosciuti che suscitano
curiosità e (anche) diffidenze. Allo stupore per la
meraviglia della pluralità fa da contrappunto il ti-
more per l’ignoto. Ed è proprio mentre si celebra la
(bio)diversità come valore legato alla vita e alla sua
continuazione, questa stessa diversità suscita in-
quietudini e malesseri. Sulla scena pubblica una po-
litica miope utilizza a proprio vantaggio la paura del
diverso e della differenza ‘fabbricando nemici’ - i
rom, gli immigrati, il terrorismo - da espellere, re-
spingere, combattere.
Persino una cultura solida e strutturata come
quella della ‘Vecchia Europa’ teme la mescolanza
di popoli e non vede nelle contaminazioni una
fonte di rinvigorimento della sua storia e delle sue
tradizioni. Perchè biodiversità è anche inter-rela-
zione tra specie, mondi e linguaggi che nello scam-
bio traggono forza reciprocamente.
Ai Diritti della Madre Terra si appellano gli ecolo-
gisti contro il prevalere dei ‘diritti delle imprese’.
Alle Madri della Terra - che sanno accogliere il fu-
turo, sconosciuto, nel loro grembo - è affidata gran
parte della responsabilità di mantenere tra le capa-
cità della specie umana la lungimiranza e il rispetto
per tutto ciò che è altro da noi. g
di Tiziana Bartolini
ALLE MADRI
DELLA TERRA
EDITORIALE
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