Numero 9 del 2014
			Medicina di genere
			
							
		
			
		
			
			
							
								
					
Testi pagina 22
					20 Settembre 2014
Gli italiani rappresentano una delle popola-
zioni in migliore condizioni di salute, sia in ter-
mini di longevità che di qualità della vita. Fattori importanti 
per la salute quali il clima, l’alimentazione e la capacità di 
cura ci permettono di essere tra le nazioni più longeve 
al mondo: la speranza di vita alla nascita è arrivata nel 
2013 a 84,6 anni per le donne e 79,8 anni per gli uomini.
Questo aspetto, che si può considerare un meritevo-
le traguardo in termini di benessere, 
richiede però un impegno crescen-
te in termini di politiche sanitarie, 
messe a dura prova dall’invecchia-
mento della popolazione e dalle 
inefficienze del sistema. Occorre 
dunque anche in questo campo un 
maggiore impegno nell’innovazione 
delle politiche e dei servizi, che vanno 
tarati sui diversi bisogni dei pazienti, a partire dalle dif-
ferenze tra donne e uomini.
Dal punto di vista strettamente sanitario la medicina 
di genere in questi ultimi anni sta conoscendo un 
crescente interesse. Se alcune patologie legate agli 
organi della riproduzione sessuale, quali ad esempio i 
tumori alla prostata o al seno, sono palesemente ses-
suate, per le altre patologie si comincia ad essere sem-
pre più consapevoli delle differenze. Dal punto di vista 
sociale, si sa che tenore di vita e livello di istruzione 
rappresentano dei fattori determinanti per la salute in 
generale, ma per le donne vanno considerati anche al-
tri aspetti.
In una concezione estesa di cura, occorre infatti ricor-
darsi che le donne, in qualità di principali caregiver 
nelle famiglie, rappresentano delle ottime alleate del 
sistema sanitario. 
Attività ancora oggi soprattutto femminili quali l’ali-
mentazione, l’accudimento o la prevenzione dei pe-
ricoli, rappresentano dei determinanti fondamentali 
per il benessere e la prevenzione. Sono inoltre quasi 
sempre le donne nelle famiglie a svolgere una prima 
forma di triage nella valutazione della gravità dei sin-
tomi, a somministrare le medicine, ad accompagnare 
i familiari a esami e visite specialistiche, a prestare as-
sistenza nelle dimissioni post-ospedaliere. Ricordarsi 
di questo aspetto è fondamentale non 
solo per ottenere un giusto riconosci-
mento sociale. 
Nei prossimi anni il ruolo di caregiver 
delle donne sarà sempre più critico, 
sia per il maggiore impegno femmi-
nile nel lavoro retribuito, sia per l’in-
cremento del carico di cura, dovuto 
all’invecchiamento della popolazione: 
se nel 1971 in Italia ogni 100 donne in età attiva 15-64 
anni c’erano 36,9 tra bambini (0-4 anni) e anziani (over 
75), si prevede che entro il 2021 ce ne saranno 49,2.
Guardando invece alle donne come pazienti, occorre 
ricordare alcuni importanti fattori sociali che incido-
no sulla tutela della loro salute, quali ad esempio la 
fragilità economica e sociale delle donne anziane, e 
il grave fenomeno della violenza sulle donne.
SALUTE: BISOGNI DIVERSI 
E RISPOSTE SU MISURA
Utilizzare la prospettiva di genere nella costruzione delle politiche sanitarie 
quale fattore di innovazione e miglioramento nella qualità ed economicità del 
sistema. Le donne in qualità di caregiver sono le principali alleate del sistema 
sanitario nel tutelare la salute di tutti, mentre come utenti richiedono una 
maggiore presenza di servizi assistenziali, sia residenziali che domiciliari.