Numero 5 del 2014
Europee, come e perché?
Testi pagina 52
46 Maggio 2014
Oggi più che mai la parola d’ordine è fare e fare con le mani. Ecco che i mestieri artigiani sono tornati magica-mente alla ribalta e nella cronache di tutti i giornali. Ma
questo non basta assolutamente! La disattenzione di decenni
è diffi cilmente sanabile con un bel discorso o un bell’articolo di
giornale, serve molto molto di più! È necessario anzitutto far ca-
pire ai giovani che ci sono lavori nobili, di grande creatività e
generatori di soddisfazioni straordinarie ma che necessitano di
mani che lavorano, che si sporcano e che prendono tra le dita
gli strumenti del mestiere artigiano e generano manufatti unici,
questa sarà la strada del successo, il vero Made in Italy, che è
l’arma vincente contro le crisi. Nella produzione artigianale l’Italia
è eccellente e guardata da tutto il mondo con ammirazione, ma
sempre grazie al passato, glorioso ma pas-
sato. Ad oggi niente è stato fatto, solo pa-
role, parole, parole. L’ago, questo strumento
che ha permesso di creare meraviglie oggi
è dimenticato, tenerlo in mano è diventato
quasi una vergogna. Noi lo verifi chiamo ogni
giorno nella nostra sartoria alla quale giun-
gono molti giovani che si presentano come
creatori di moda, stilisti, costumisti ma po-
chissimi manifestano la volontà di imparare
il mestiere del sarto o del tagliatore, hanno
forse paura di bucarsi con l’ago? Un tempo
si diceva: è il mestiere che entra nel sangue!
Affermazione bellissima, il mestiere entra nel cuore, nella vita e
diventa un unicum preziosissimo capace di creare Arte. Ai nostri
pochi e selezionati allievi, che decidono di frequentare i corsi di
Alta formazione della Fondazione Cerratelli diciamo che questo
mestiere, il sarto, se fatto con il cuore, con dedizione e gioia sarà
per loro motivo di vanto e prestigio. Noi siamo una delle poche
realtà che a questi giovani racconta la verità, senza illusioni. I
percorsi formativi non sono semplici, hanno bisogno di tempo,
volontà e dedizione che prima di defi nirsi sarto, costumista ser-
vono anni e anni di lavoro instancabile, dove la curiosità deve
avere la meglio. La curiosità è il motore di tutto e questa sotto
intende la capacità di osservare tutto, ogni particolare; è un lavo-
ro continuo, è un modo di vivere che diventa mestiere. E questo
esempio a noi particolarmente caro, ovvero quello dei mestieri
di sartoria vale per ogni mestiere artigianale. Dobbiamo credere
che i nostri mestieri d’arte sono la nostra salvezza, senza indu-
gio, con fermezza, cominciamo a lavorare insieme per fondare la
nostra economia non solo sull’arte del passato ma anche sull’ar-
te del presente e del futuro. In questo anno 2014 la fondazione
Cerratelli celebra i 100 anni della Casa d’arte Cerratelli che ha
prodotto i gloriosi costumi (circa 30.000 ) che oggi sono con-
servati presso la sua sede di San Giuliano Terme ( Pisa ). L’11
maggio 2014 si inaugura una mostra dal titolo “ Cerratelli. I
primi 100 anni”.
Villa Roncioni, San Giuliano Terme (Pisa)
Da martedì a domenica dalle 16.00 alle 20.00
UN FUTURO
DA TAGLIARE E CUCIRE
www.fondazionecerratelli.it
diegoarte@libero.it
La legge sull’affi damento condiviso è in vigore da cir-ca otto anni. Ricordo che tale riforma è stata voluta dall’Associazione dei padri separati, in ragione del-
la marginalità nella quale venivano relegati i padri, sul-
la base della precedente normativa, in occasione della
separazione personale. In effetti, secondo le norme in
vigore anteriormente all’introduzione della novella, si as-
sisteva ad una predominanza della fi gura materna, che,
in occasione della separazione, assumeva un ruolo pri-
mario, sia pure tra mille diffi coltà ed enormi problemi. Tale
schema rispondeva ad un’impostazione familiare/cultura-
le che vedeva la donna coinvolta in prima persona in un
ruolo di cura della casa e dei fi gli: tale schema rimane-
va in vita, anche a seguito della separazione personale,
pertanto la madre era ancora delegata a crescere i fi gli
e ad occuparsi della casa, nonostante l’intervenuta crisi
coniugale. È opportuno esaminare una recentissima de-
cisione del Tribunale di Roma, secondo cui “Le circostan-
ze sopra riportate evidenziano la volontà del signor G. di
non assumersi le responsabilità verso la propria fi glia e di
non contribuire in modo adeguato al suo mantenimento.”,
tali considerazioni, secondo il Giudice romano “inducono
a ritenere che l’affi damento condiviso sia assolutamente
contrario all’interesse della minore F. e che debba essere
disposto l’affi damento esclusivo alla madre, che ha dimo-
strato di essere persona equilibrata e con adeguate ca-
pacità genitoriali, ed attenta ai bisogni affettivo/educativi
della fi glia, facendo seno esclusivamente carico”. Fino a
che continua a sussistere un differente schema culturale
all’interno della ripartizione dei ruoli padre/ madre, l’affi -
damento condiviso non sarà mai realmente operativo. Ci
auguriamo che i padri riescano ad assumere con mag-
giore consapevolezza e responsabilità il loro ruolo, per
creare, così, una sostanziale parità.
L’INOTTEMPERANZA
DEI PADRI
FAMIGLIA
Sentiamo
l’Avvocata
di Simona Napolitani
mail: simonanapolitani@libero.it