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Numero 5 del 2014

Europee, come e perché?


Foto: Europee, come e perché?
PAGINA 19

Testi pagina 19

17Maggio 2014
aLLE POrtE
D’EurOPa
BussanO
LE PiCCOLE
E MiCrO iMPrEsE
Eppure mai come questa volta si sono levate così tante
voci critiche verso l’Europa. Cosa ha determinato que-
sta ostilità?
Dobbiamo assumerci le nostre responsabilità come si-
stema-paese che non ha saputo sfruttare pienamente le
opportunità che l’Europa ha offerto. Si è diffusa l’idea di
un soggetto che impone e che non da nulla in cambio,
qualcosa che pone problemi. Il risultato è che viviamo sulla
pelle le politiche restrittive e non vediamo o raccogliamo i
benefici. Poiché nei prossimi anni i finanziamenti saranno
EurOPEE, COME E PErCHÈ | 3
Con l’avvicinarsi delle elezioni europee, in un clima di anti-europeismo parlare di valutazioni, analisi dei fabbisogni, necessità ed occasioni perse soprattutto
pensando alle Micro e PMI apre un percorso di difficile va-
lutazione dal quale però è necessario non sottrarsi si se si
intende portare un contributo su questo terreno. Riferendosi
quindi al contesto delle Micro e PMI con la pubblicazione
nel giugno 2008 dello Small Business Act  (SBA) da parte
della Commissione Europea si sono gettate le basi per
l’inizio di un percorso volto alla creazione di un ambien-
te economico focalizzato su queste specifiche realtà im-
prenditoriali. Lo slogan è “Pensare anzitutto in piccolo”.
Con lo Small Business Act si è recepito un cambiamento di
rotta nelle politiche di sostegno alle imprese, passando da
interventi di tipo “generalizzato”, ossia orientati alla generica
accumulazione di capitale privato e/o a scarsa specializzazio-
ne e selettività, a politiche maggiormente orientate verso il so-
stegno alla ricerca, lo sviluppo e l’innovazione e alla fornitura
di servizi reali alle imprese (obiettivi di tipo orizzontale). L’Italia
ha lavorato molto e come rileva anche il Rapporto 2013 sullo
stato di attuazione dello SBA curato dal Ministero dello Svilup-
solo quelli comunitari dovremo attrezzarci sia sul fronte del-
la politica sia come strutture amministrative, a partire dalle
regioni. L’innovazione europea chiede alla classi dirigenti
di essere più veloci e di sintonizzarsi con quei meccanismi.
Come fanno gli altri Paesi, del resto. Dobbiamo imparare a
vedere l’Europa non come una sovrastruttura, ma a sentirci
parte di una comunità che ci appartiene, anche. Del resto
non riesco a pensare a noi fuori dall’Europa. Sarebbe come
se domani decidessimo tutti di buttare via i nostri telefonini.
Sarebbe impossibile, naturalmente!
po Economico le Micro e PMI restano il motore centrale della
possibile ripresa - sia in Italia che in Europa - ma molto resta
ancora da fare. Si tratta di cose concrete che intrecciano poli-
tiche europee e scelte di governance nazionali quali: investire
maggiormente nell’educazione verso il ruolo imprenditoriale
(valorizzando soprattutto gli orientamenti dei giovani), miglio-
rare la rimozione delle barriere che rendono difficile avviare un
impresa, continuare ad investire sulla
costruzione di una “cultura“ europea
di cittadinanza sociale ed imprendito-
riale che permetta il libero scambio fra
i diversi territori, continuare ad investi-
re sulla costruzione di “reti“ di impresa
(territoriali, settoriali, tematiche) al fine
di rimuovere ostacoli dati da isola-
mento, dalla mancanza di una cultura
condivisa dell’agire insieme per obiet-
tivi comuni di sviluppo e crescita dei
territori di riferimento ed infine - tema
particolarmente sentito dagli impren-
ditori in Italia - creare le condizioni per
un maggior sostegno allo sviluppo delle imprese tramite un
accesso al credito impostato su questi principi di riferimento
di promozione e sviluppo di micro e piccole imprese. Ecco, la
nuova Europa dovrà ripartire anche da qui per cercare di dare
risposte concrete e tenendo sempre presente che le imprese
vivono bene in territori dove si vive bene, ma che soprattutto
le Micro e Piccole imprese hanno necessità e bisogno di politi-
che chiare, di pari dignità ed opportunità fra territori, dimensio-
ni, forme societarie, settori di appartenenza. Solo cosi l’Europa
potrà essere inclusiva anche per queste realtà imprenditoriali.
Patrizia Germini, esperta sviluppo Micro e PMI
Note: fonte dati yehttp://ec.europa.eu/small-business/in-
dex_it.htm


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