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Numero 9 del 2014

Medicina di genere


Foto: Medicina di genere
PAGINA 33

Testi pagina 33

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La scelta dell’Assemblea
legislativa della Regione
Emilia-Romagna di procedere,
dopo la presentazione da parte
dei Gruppi di maggioranza, alla
approvazione di una nuova legge
elettorale contiene, in sé, alcuni
importanti principi che rispondono
a quanto già legiferato in ambito
nazionale, ma che vanno anche oltre.
In questo senso, come Presidente del
Gruppo PD, sono particolarmente
orgogliosa delle norme sulla parità
di genere che abbiamo approntato in
quello che è un vero e proprio sistema
elettorale ex novo; esse, oltre a
rispondere a ciò che è stato deciso
a Roma, tengono fede agli impegni
che l’aula di viale Aldo Moro ha
partorito con la Legge quadro per la
parità e contro le discriminazioni di
genere, varata a fi ne giugno.
Nelle liste circoscrizionali fra le
quali gli elettori compiranno la
loro scelta, infatti, tutte le liste
dovranno candidare un numero
pari di candidati e candidate. Viene
inoltre introdotta come opportunità
per l’elettore la doppia preferenza
di genere. Così come già alle scorse
amministrative, se le preferenze di
genere espresse saranno due occorre
che siano diverse, altrimenti la
seconda sarà annullata.
Le novità che abbiamo elaborato
assieme ai colleghi presidenti
di Gruppo Naldi (Sel-Verdi) e
Sconciaforni (Federazione della
sinistra) non fi niscono peraltro qui.
Nella nuova legge c’è il recepimento
di un obbligo già previsto dallo
Statuto: l’Assemblea legislativa della
Regione Emilia-Romagna è fatta di
50 consiglieri e il sistema elettorale
non può prevedere modalità
compensative che ne aumentino il
numero. Tutte e tutti i consiglieri
regionali eccetto il Presidente
saranno eletti nelle circoscrizioni
elettorali provinciali. Viene, dunque,
abolito il listino del Presidente,
così come da proposta che stavamo
elaborando già da mesi. Occorrerà di
conseguenza determinare il premio
di maggioranza, ridefi nito nelle sue
modalità attraverso un numero di
consiglieri assegnati alla coalizione
vincente, che però rispetto al
passato d’ora in poi risulteranno
eletti nelle circoscrizioni provinciali.
Infi ne, fra le novità contenute nella
legge si inserisce il limite dei due
mandati consecutivi del Presidente
eletto. L’Emilia-Romagna ha dunque
sancito l’accesso paritario di donne
e uomini al proprio organo elettivo
legislativo e di rappresentanza
politica, quando purtroppo altre
Regioni lo hanno bocciato. La
democrazia non è tale se non sa
rappresentare appieno la sua
comunità, se ne esclude di fatto una
parte. Lo ribadiamo alla luce di esiti
recenti, qual è il consiglio regionale
eletto in Abruzzo lo scorso 25
maggio, dove siede una sola donna.
Contiamo che il vento cambi
anche per noi donne, chiamate
a contribuire allo sviluppo del
Paese, all’uscita dalla crisi, non solo
sobbarcandoci il peso del lavoro
sociale e di cura, ma fi nalmente
dicendo la nostra, alla pari, sulle
politiche che servono alla ripresa.
*Presidente del Gruppo PD
Regione Emilia-Romagna
PROMESSE
MANTENUTE.
AL VOTO
CON LA DOPPIA
PREFERENZA
E PARITÀ
DI GENERE
IN LISTA
di Anna Pariani*
“L’Emilia-Romagna è Donna”,
pubblicazione
della Commissione
assembleare che racconta
come, perché, grazie a chi,
è nata la legge quadro 6/2014
“per la parità e contro
le discriminazioni
di genere”
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