Numero 5 del 2014
Europee, come e perché?
Testi pagina 33
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Di recente l’assessorato alla
Sanità della regione emilia-
romagna ha organizzato un
seminario interessante, che desidero
valorizzare perché incentrato su
due temi di cui si parla troppo
poco: integrazione straniera e
prevenzione sanitaria. “Migranti e
salute: le risorse della comunità” è
il titolo scelto per presentare due
sperimentazioni di successo volte
alla prevenzione degli incidenti
domestici, che hanno messo in
evidenza quanto e come l’utilizzo
di strategie trasversali nella
progettazione degli interventi
socio-sanitari e l’attivazione delle
stesse comunità migranti siano
fondamentali fattori di effi cacia.
Vi ho partecipato con l’ottica “di
genere” che sottende alle politiche più
avanzate della regione, dal momento
che il ruolo della donna risulta sul
campo determinante, per ogni tipo
di integrazione si voglia promuovere
e per ogni tipo di prevenzione si
debba perseguire. l’associazionismo
femminile migrante in emilia-
romagna rappresenta infatti una
vera e propria risorsa in senso
interculturale, con le sue sessanta
organizzazioni tra volontariato,
promozione sociale e cooperative,
che coinvolgono più di 4.500 donne,
per oltre due terzi straniere. ed è
anche a sostegno di queste realtà
e del ruolo che giocano nel nostro
sistema di welfare, che interviene la
nostra proposta di legge quadro per
la parità e contro le discriminazioni
di genere.
se occuparsi delle politiche di
prevenzione ha di per sé un
valore assoluto, affrontare il
tema della prevenzione degli
incidenti domestici restituisce lo
spaccato veritiero di un fenomeno
sottovalutato, ma che incide sul
sistema sanitario pubblico in modo
signifi cativo (600mila incidenti
domestici ogni anno rispetto
a 130mila incidenti sul lavoro e
22mila incidenti stradali). in questo
quadro i migranti e le migranti sono
più a rischio, a causa di oggettivi
svantaggi socio-economici e
culturali che solo l’azione congiunta
di istituzioni e rete sociale integrata
può rimuovere, in forza del principio
di uguaglianza nel diritto alla salute
e al benessere. l’approvazione in
aprile del Programma triennale
2014-2016 per l’integrazione
sociale dei cittadini stranieri ha
riaffermato un dato di fatto e un
impegno: il dato di fatto è che con
547.552 cittadine e cittadini non
italiani di cui il 20% europei siamo
già una comunità multiculturale,
l’impegno è quello di adottare
politiche e pratiche sempre più
effi caci poter diventare davvero
una comunità dove l’interazione,
lo scambio e la condivisione dello
stesso sistema di diritti siano cifra e
qualità della convivenza civile.
MigrANTi e sAlUTe,
IL RUOLO DELLE DONNE
NELL’INTEGRAZIONE
di Roberta Mori
presidente Commissione per la Parità
EUROPA È MEGLIO
politiche per la fi nanza, la ricerca e
lo sviluppo, l’internazionalizzazione”,
il ciclo di iniziative si concluderà
entro l’estate. Affrontati tutti i temi
legati allo sviluppo regionale, dalla
qualità ambientale e agroalimentare
all’istruzione e formazione dei giovani
talenti, dal patrimonio culturale e
turismo, all’inclusione sociale.