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Numero 9 del 2014

Medicina di genere


Foto: Medicina di genere
PAGINA 13

Testi pagina 13

11Settembre 2014
#5 buone ragioni per difendere i minori
Le hanno sintetizzate in cinque, le più importanti, consapevoli che sui numeri
piccoli l’attenzione della gente si focalizza e non si perde. Ma loro, che di
minori si occupano prima che per professione per passione, sanno che sono
molto molte di più. E ciascuna potrebbe essere declinata all’infinito e a ritroso,
da oggi all’inizio dell’umanità. Perché di umanità, quando si tratta di minori, si
parla. Così, alla Sala delle Colonne della Camera dei Deputati, hanno lanciato
il Manifesto #5buone ragioni per accogliere i bambini e i ragazzi che
vanno protetti. Promotori sono Agevolando, Cismai (Coordinamento Ita-
liano Servizi contro il Maltrattamento e l’Abuso dell’Infanzia), Cnca (Co-
ordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza),
Cncm (Coordinamento Nazionale Comunità per i
Minori), Progetto Famiglia e Sos Villaggi dei Bam-
bini. “L’obiettivo - spiega Federico Zullo, presidente
di Agevolando, interpellato da NOIDONNE - è chiarire
all’opinione pubblica alcuni aspetti fondamentali che
riguardano i minorenni allontanati dalla famiglia”.
Una spinta alla divulgazione e alla sensibilizzazione,
sperano, arriverà dal fatto che il manifesto è stato
sottoscritto da esponenti della cultura e della so-
cietà civile: da Alessandro Bergonzoni a Tosca d’Aquino, da Fiona May
a Patrizio Oliva, da Don Giacomo Panizza a Alena Seredova, da Aurea
Dissegna, (Pubblico Tutore dei minori del Veneto), a Rosy Paparella (Ga-
rante dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza della Puglia). Ma quel
che si è voluto fare a Roma, è stato “fotografare una situazione troppo spesso
taciuta o strumentalizzata”, precisa Zullo, fornendo numeri inconfutabili ed
evitando così ogni forma di fraintendimento o mala interpretazione. I MINO-
RENNI FUORI FAMIGLIA. I dati ufficiali stimano 29.388 bambini e ragazzi (al
31.12.2011). Di questi, 6.986 sono in affido a nuclei della propria rete e 1.926
in comunità per procedimento penale. Il 26% è stato allontanato con misu-
re di protezione urgente per maltrattamento conclamato, abbandono o altre
ragioni gravi e impellenti. I minorenni italiani in comunità sono 10.148. Un
ragazzo su tre è straniero, il più delle volte ‘non accompagnato’, cioè senza
famiglia sul territorio italiano. LE FAMIGLIE. Nel 37% dei casi l’allontana-
mento è stabilito per inadeguatezza genitoriale, ossia per incapacità gravi di
rispondere ai bisogni dei figli. Nel 12% per maltrattamenti e incuria più abuso
sessuale o violenza. Nel 9% per problemi di dipendenza da sostanze di uno o
entrambi i genitori. “Si sottolinea - rimarca Zullo - che, fatto purtroppo poco
considerato dalla stampa, il 31% degli allontanamenti è consensuale, realiz-
zato cioè con l’assenso dei genitori. E che il 91% degli allontanati mantiene
rapporti regolari con i familiari. LE COMUNITA’ PER MINORENNI. L’impegno
che sostengono le comunità richiederebbe una retta giornaliera, a persona,
tra i 125 e i 151 euro. Nella quasi totalità del paese non si arriva a questa
cifra (a Roma si ferma a 69,75, a Milano a 78). Persino in Emilia Romagna, per
vocazione ‘forte’ sul fronte servizi e assistenza, il 70% delle strutture ha un
bilancio in rosso. LE PROPOSTE. “Chiediamo al Governo di predisporre linee
guida nazionali in cui fissare adeguati standard qualitativi per le diverse tipo-
logie di servizi di accoglienza dei minorenni fuori famiglia e rigorose procedu-
re di controllo rispetto alla gestione. Parallelamente, sarebbe indispensabile
un maggiore impegno economico da parte delle istituzioni e una regolare
cadenza di pagamento delle rette. I gravi ritardi - la conclusione - stanno
mettendo in ginocchio moltissime strutture in tutta Italia”. PER SAPERNE DI
PIU’. Sul canale You Tube contributi e testimonianze.
www.youtube.com/channel/UCFR68EqnwwVaErQTxQBDwOA/videos
Camilla Ghedini
zialmente un luogo di incontro intergenerazionale: bambini
e adulti sono prima di tutto degli individui accolti con la loro
singolarità e con i loro bisogni diversi ma in un unico spazio;
utilizzano gli stessi materiali in una sana contaminazione e ri-
specchiamento, nel pieno rispetto ed uguaglianza di ciascuno
e delle dinamiche di gruppo. Da oltre trent’anni Arno Stern for-
ma dei “praticiens” a diventare dei “serventi” del Closlieu. Nel
nord Italia sono presenti da Torino a Verona passando per Mi-
lano, Bergamo ma anche in piccole città della Brianza; esisto-
no Closlieu del modenese, a Bologna ed in Umbria. A Roma
sono stati aperti, in questi ultimi due anni, tre spazi dedicati alla
pratica del Gioco del dipingere. Si trovano in tre quartieri di-
verse (in zona Prati, alla Bufalotta e a San Giovanni), per offrire
questo spazio unico a chiunque abbia piacere di prendere un
tempo di questo incontro con sé. b
Bibliografia breve:
Il gioco del dipingere di Arno Stern
e M. Cossia Castiglioni (giugno 2013)
La traccia naturale di Arno Stern, S. Beretta
e M. Pierazzoni (gennaio 2013)
Il gioco rubato di Miranda Calliari Magni
A ROMA C’E’… IL BOSCO DENTRO
È lo spazio di Via Apulia, 20 in zona San Giovanni
(http://boscodentro.weebly.com/), un accogliente
Closlieu che ospita con sedute settimanali anche
piccoli gruppi intergenerazionali (dai 4 ai 99 anni)
interessati a sviluppare il piacere semplice e naturale
del dipingere e l’autonomia creativa che “genera la
consapevolezza di una competenza”.
https://sites.google.com/site/atelierpitturacloslieu/
home (quartiere Prati)
https://www.facebook.com/GraniDiColore
http://www.lacollinadelbarbagianni.it (zona Bufalotta)
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