Numero 9 del 2014
Medicina di genere
Testi pagina 11
9Settembre 2014
Il fi lo verde
di Barbara Bruni
UE: NUOVI OBIETTIVI SU RICICLO RIFIUTI
La nuova strategia sulla gestione dei rifi uti proposta
da Bruxelles prevede per il 2030 un innalzamento
considerevole della soglia del riciclo: passa, infatti,
al 70% il recupero e riuso dei rifi uti urbani e all’80%
quello degli imballaggi. Cresce quindi il livello di
ambizione rispetto al precedente target del 50% nel
riciclo dei rifi uti urbani già fi ssato per il 2020. Le
nuove norme proposte dalla Commissione europea
introducono inoltre uno stop alla discarica per i
materiali riciclabili (dead line il 2025) nonché una
riduzione del 30% dei rifi uti alimentari. L’indotto della
nuova normativa dovrebbe creare oltre 580.000 nuovi
posti di lavoro e rendere l’Unione europea meno
dipendente dall’import di materie prime.
ACQUA: PERSI 100MILA LITRI AL SECONDO
Secondo i dati contenuti nel nuovo rapporto ISTAT
“‘Censimento delle acque per uso civile” gli acquedotti
in Italia perdono quasi il 40% dell’acqua. In sostanza,
ogni 100 litri di acqua che passano nelle tubature in
tutto il Paese, circa 40 non arrivano a destinazione
perché vengono dispersi. Si tratta di uno spreco
enorme: 100 mila litri al secondo. Una situazione che
da nord a sud del Bel Paese interessa tutte le regioni
italiane, con punte di criticità nelle isole e al sud.
L’allarme, lanciato già da tempo dagli addetti ai lavori,
impone oggi investimenti imponenti e tempestivi nelle
infrastrutture idriche.
CINA: LOTTA ALL’INQUINAMENTO
In Cina la Corte Suprema ha fi nalmente annunciato la
creazione di un “tribunale dell’ambiente”. La nuova
istituzione avrà articolazioni locali e si sostituirà ai
tribunali ordinari, che solo tra il 2011 e il 2013 hanno
esaminato circa 30mila cause legate a problemi
dell’inquinamento di aria, acqua e suolo. Secondo
studi recenti, due terzi del suolo cinese è fortemente
inquinato, mentre lo smog che affl igge i centri urbani
- tra cui la capitale Pechino – ha raggiunto, ormai da
tempo, la soglia dell’insostenibilità.
BIOEDILIZIA: L’ECO CASA È ITALIANA
Si chiama Rhome, ed è tutto italiano, il progetto che
si aggiudica il primo posto per social housing, nonché
il secondo posto assoluto al Solar Decathlon Europe
2014, la più importante competizione internazionale di
case innovative che non sprecano ma, anzi, producono
energia, riscaldamento risparmio di acqua e riciclo
di materie. L’eco-casa vincitrice, progettata dagli
studenti e dai ricercatori dell’Università di Roma Tre,
è stata studiata per riqualifi care il quartiere periferico
di Tor Fiscale - nella parte sud orientale di Roma -
sostituendo agli edifi ci abitati illegalmente “habitat
performanti ed ecologici”.
ciali e da un contesto di
vita ben precisi, da una
maggiore o minore ca-
pacità di reagire alla
sofferenza, causata
dalla malattia. A tal
proposito è importante
ricordare che ammalarsi
non signifi ca soltanto soffri-
re fi sicamente e assistere alla
trasformazione del proprio corpo, ma
anche essere costretti a un’esistenza
“diversa” che coinvolge e, spesso limi-
ta il proprio lavoro e le proprie priorità,
le amicizie, gli affetti. In sintesi, la pro-
pria vita e la propria identità.
Non a caso, la malattia grave e invali-
dante è stata defi nita come una “rottu-
ra biografi ca” Una frattura nella trama
esistenziale individuale, un evento
inatteso, che rompe la quotidianità e al
quale si fatica ad attribuire un senso. La
narrazione, in forma orale o scritta, può
offrire uno strumento prezioso per rico-
noscere signifi cati in questa esperienza
traumatica e facilitare la ricostruire delle
nuove identità che ne scaturiscono.
Narrare l’esperienza di malattia è una
strategia che può aiutare il malato a “ri-
mettere insieme i pezzi”, le parti di quel
sé che la malattia ha prepotentemente
frammentato Questo atto narrativo, dal-
le preziose potenzialità terapeutiche, è
reso possibile non soltanto dal soggetto
che vive e racconta la malattia, ma an-
che dall’interlocutore che lo ascolta: il
medico, lo specialista o l’operatore. Un
medico che, abbandonata non certo la
competenza scientifi ca, ma “l’iperspe-
cializzazione” e “ipertecnologizzazio-
ne” sappia non solo e non più soltanto
auscultare, ma ascoltare il “paziente”;
un personale terapeutico che, anche
attraverso la narrazione, conosce il ma-
lato, lo affi anca in un percorso terapeu-
tico non solo curando il parte malata,
ma “prendendosi cura” della persona.
Si è riscontrato che l’utilizzo della me-
dicina narrativa nella pratica narrativa
apporta parecchi benefi ci, in sintesi:
?migliora le relazioni tra paziente, fa-
miglia, medici e personale
sanitari
?favorisce una dia-
gnosi più approfon-
dita
?migliora la strategia
di cura
?riduce la sofferenza
?favorisce una migliore
aderenza alla terapia
?verifi ca e permette un feedback am-
pio sull’aderenza e la funzionalità della
terapia
?migliora la qualità del servizio, reale
e percepita
?aiuta e consolida le scelte
?fornisce materiale utile da analizzare
per nuove strategie di cura
?favorisce la formazione di comunità
che aiutano il paziente a livello sociale,
psicologico, etc.
?offre benefi ci per i malati cronici
In conclusione, come sottolinea effi ca-
cemente Sandro Spinsanti nell’introdu-
zione del volume “Medicina e Letteratu-
ra”: “Le medical humanities non voglio-
no né umanizzare la sanità né rendere
i professionisti delle sanità più ‘umani’,
ma si propongono di ricondurre la prati-
ca delle sanità alle sue fi nalità originarie:
essere medicina per l’uomo. Esse gra-
zie al loro approccio multidisciplinare,
intendono fornire alla medicina e a tutti
i soggetti coinvolti nel processo di cura
gli strumenti necessari per comprende-
re tanto le malattie quanto la salute in un
contesto sociale e culturale sempre più
esteso, al fi ne di favorire una maggiore
comprensione empatica di sé, dell’altro
e del processo terapeutico”. ?
LA MEDICINA
NARRATIVA SI
CONCENTRA SU QUELLA
PARTICOLARE PERSONA
MALATA, SULLA SUA STORIA
INDIVIDUALE ORIGINALE E UNICA,
SULLA RETE DI RELAZIONI
SOCIALI E SUL SUO
CONTESTO DI VITA
MEDICINA E LETTERATURA,
UN INCONTRO INDISPENSABILE:
LE MEDICAL
HUMANITIES