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Numero 12 del 2006

Letterina di Natale dai 4 milioni delle primarie


Foto: Letterina di Natale dai 4 milioni delle primarie
PAGINA 37

Testi pagina 37

automa incapace di giudicare le proprie
azioni e che per questo si esclude dalla
sfera del perdono", come scrive Kristeva
nella sua monografia su di lei.
Eichman non può essere perdonato,
ma non a causa della gravità del suo
crimine, ma a causa della mancanza di
umanità in lui.
Ma per Arendt c'è una via di uscita:
'liberarsi' dalla "reazione a catena im-
plicita in ogni azione di imboccare un
corso sfrenato". Ovvero liberarsi della
reazione a catena causata da azioni
connesse a concetti come punizione e/o
vendetta. Cercare vie alternative per
"porre un termine a qualcosa che senza
interferenza potrebbe proseguire indefi-
nitamente". Nei due capitoletti di Vita
Activa dedicati a "L'irreversibilità e il
potere di perdonare" e "L'imprevedibilità
e il potere della promessa" (da cui sono
tratte anche le ultime citazioni), Hanna
Arendt propone come alternative possi-
bili il perdono e la promessa, da lei in-
dividuati come esempi di "esperienza
politica autentica" e come "rimedio con-
tro l'irreversibilità e l'imprevedibilità".
E scrive: "Le due attività si completa-
no perché una, il perdonare, serve a di-
struggere i gesti del passato; e l'altra, il
vincolarsi con delle promesse, serve a
gettare nell'oceano dell'incertezza, qual
è il futuro per definizione, isole di sicu-
rezza senza le quali nemmeno la conti-
nuità, per non parlare di una durata di
qualsiasi genere, sarebbe possibile nelle
relazioni tra gli uomini".
Perdonare e promettere, presentate
da Arendt come esperienze politiche au-
tentiche e possibili, rappresentano oggi
per noi una scommessa da non disper-
dere. Una sorta di 'lieta novella' lascia-
taci da Arendt, pur così attenta a non
cadere mai nel mondo dell'illusione e a
descrivere la realtà in maniera scrupo-
losa e delineata entro confini teorici ve-
rificabili, da scienziata e analista politi-
ca qual è stata, piuttosto che idealista.
Oggi vorrei imparare a fidarmi di questa
'lieta novella' arendtiana: forse è possi-
bile "interrompere ciò che altrimenti sa-
rebbe andato avanti in modo prevedibi-
le", e perseguire modalità di pensare e di
stare al mondo che siano edificatrici di
un mondo più sano e meno violento.
Forse è possibile trovare mezzi politici
che non riducano la persona alla super-
fluità, mezzi che siano più coerenti ai fi-
ni perseguiti: "i mezzi usati per raggiun-
gere degli obiettivi politici il più delle
volte risultano più importanti, per il
mondo futuro, degli obiettivi persegui-
ti", scrive Arendt in "Sulla Violenza".
Perchè rinunciare alla speranza e fi-
ducia di una continuità del futuro del-
l'essere umano, che potrebbe non corri-
spondere a quello del mondo (come di-
ceva lei)?
Ma solo se si rimane in relazione ad
altri esseri umani da amare o quanto-
meno rispettare, è possibile coltivare la
speranza e la fiducia necessarie. Come
scrive Arendt in Vita Activa: "Chiusi en-
tro noi stessi, non riusciremmo mai a
perdonarci alcuna mancanza o tra-
sgressione perchè privi dell'esperienza
della persona per amore della quale si
può perdonare".
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la sfida da cogliere a cento anni dalla sua nascita:
coltivare libertà e fiducia di non essere più strumenti superflui
ma cittadine di un mondo migliore
45 SPECIE DA PROTEGGERE
Parte la sfida di biodiversità per il "made in Italy della
natura". Proprio in occasione del 40° anniversario del
WWF, il Ministro dell'Ambiente, Alfonso Pecoraro Sca-
nio, ha siglato con il Presidente dell'Associazione, Fulco
Pratesi, un accordo per salvare 45 "scrigni" di diversità
biologica che consentiranno all'Italia di raggiungere, en-
tro il 2010, gli obiettivi fissati dalla Convenzione sulla
Diversità Biologica di Rio de Janeiro.
Per saperne di più:
www.wwf.it/mediterraneo, www.wwf.it/alpi
PER UN ECO-NATALE
Si sa, gli interessi politici-economici delle grandi azien-
de contribuiscono, da sempre, alla distruzione delle fo-
reste. Le attività agricole e il mercato del legno, in par-
ticolare, spingono i grandi investitori internazionali a
promuovere progetti ad altissimo impatto ambientale
che portano alla progressiva e inesorabile deforestazio-
ne del Pianeta. La deforestazione, oltre a distruggere ha-
bitat unici, comporta l'aumento di anidride carbonica
(CO2), il principale responsabile del temuto effetto ser-
ra. ll 50% delle foreste è andato distrutto negli ultimi 30
anni e il 40% lo sarà nei prossimi 10-20. Contribuisci
anche tu a salvaguardare il futuro, regalati a Natale
qualche mq di foresta tropicale. www.forplanet.org
ECCO I JEANS DEL FUTURO
Dopo il caffé e il cioccolato, sbarcano in Italia i jeans
ecologici e equo-solidali, prodotti da aziende e consor-
zi di paesi in via di sviluppo che lavorano unicamente
secondo i criteri del commercio equo e solidale. Per rea-
lizzare i denim ecologici - che, secondo l'Unione dei
Consumatori, saranno inizialmente commercializzati in
25 discount al centro nord - sarà utilizzato solo cotone
organico 100% e accessori naturali come bottoni in coc-
co o in metallo non galvanizzato. I normali rivetti di ra-
me saranno sostituiti da cuciture rinforzate e rifiniti
usando solo componenti naturali. A firmare i jeans "eco-
logici" sarà Levi Strauss Europe.
di Barbara Bruni


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