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Numero 11 del 2006

Finanziaria che verrà: facciamo i conti


Foto: Finanziaria che verrà: facciamo i conti
PAGINA 28

Testi pagina 28

La Rete delle Reti
Provincia di Milano
Si è conclusa con l'approvazione di undocumento finale sul rafforzamento
della cittadinanza politica delle donne
la Seconda Assemblea delle elette e del-
le amministratrici delle province italia-
ne, promossa dal Comitato Pari Oppor-
tunità dell'Upi tra il 16 e il 17 ottobre.
Si tratta di un testo, approvato dalla
Consulta e sostenuto all'unanimità dal-
le oltre duecento donne elette presenti
all'iniziativa, contenente una serie di
raccomandazioni di genere che nei pros-
simi mesi verranno sottoposte a tutte le
Province italiane, per implementare la
presenza femminile nelle assemblee elet-
tive e negli organi di governo provincia-
li, per inserire la prospettiva di genere in
tutti i processi politico-amministrativi e
per sostenere una strategia di sviluppo
delle politiche di genere all'interno dei
territori provinciali. Il documento è sta-
to inoltre inserito negli atti dell'assem-
blea generale dell'Upi, che si è tenuta a
Milano negli stessi giorni, chiedendo a
tutti gli amministratori di farsi promo-
tori del documento nei loro territori. "La
promozione di un'equilibrata presenza
femminile nei luoghi delle decisioni pub-
bliche -spiega Arianna Censi, coordina-
trice della Consulta Pari Opportunità
dell'Upi- non risponde solo a fondamen-
tali obiettivi di uguaglianza e di demo-
crazia, ma costituisce una condizione
necessaria per garantire strategie di svi-
luppo locale capaci di includere la ge-
neralità dei bisogni e delle risorse pre-
senti sul territorio". Attraverso la diffu-
sione del documento,
l'Assemblea delle elette
e delle amministratrici
solleciterà le assemblee
elettive delle 104 pro-
vince italiane ad inseri-
re all'interno degli statu-
ti il principio della pre-
senza paritaria di uomi-
ni e donne, oppure sta-
bilire una quota di pre-
senze non inferiore ad
un terzo per ciascun ses-
so. Sempre negli statuti,
dovranno essere previste
forme di partecipazione
che promuovano l'allargamento della
presenza femminile nelle scelte di svi-
luppo e nel governo locale, ma dovrà
anche essere ridisegnata l'organizzazio-
ne interna degli uffici e la distribuzione
del lavoro secondo i principi di parità,
di pari opportunità e di equilibrio tra re-
sponsabilità familiari e professionali.
Ma non solo. Il documento prevede l'i-
stituzione di un osservatorio provincia-
le sulle nomine pubbliche effettuate da-
gli enti locali, per monitorare le funzio-
ni affidate alle donne. "La promozione
di politiche pubbliche finalizzate a fa-
vorire le pari opportunità tra uomini e
donne -continua Arianna Censi- è un
fattore indispensabile di sviluppo equili-
brato e sostenibile. Anche la partecipa-
zione attiva delle donne al mercato del
lavoro è una condizione necessaria non
solo per raggiungere gli obiettivi europei
indicati dalla strategia di Lisbona, ma
anche per la crescita economica del
Paese". Ed è per questo che la Consulta
delle Pari Opportunità ha deciso di sol-
lecitare le province ad attribuire una de-
lega specifica alle pari opportunità, o
alle politiche di genere, ad un membro
della giunta o del consiglio, così come a
istituire un'unità operativa che lavori su
questi temi e a prevedere nei bilanci del-
le risorse finanziarie a supporto delle
politiche di genere. "E' necessario, inol-
tre, che gli organi di governo delle Pro-
vince -aggiunge Arianna Censi- favori-
scano l'adozione dello strumento del
gender budgeting, per integrare la pro-
spettiva di genere nella spesa pubblica,
così da rispondere in modo più compiu-
to ai bisogni di d tutti i cittadini e ren-
dere più trasparente l'impatto delle poli-
tiche di bilancio sugli uomini e sulle
donne". Dopo il successo d'esordio della
prima Assemblea che si è tenuta l'anno
scorso a Bologna, quest'anno i lavori si
sono svolti a Milano e si sono concen-
trati sul lavoro femminile, sul gender
budgeting, sul mainstreaming di genere
nello sviluppo locale e sulla creazione
di una rete tra i Comuni e le Province.
28 novembre 2006 noidonne

più donne nei Consigli provinciali e una prospettiva di genere
in tutti i processi politico-amministrativi.
Ecco le richieste lanciate il 16 e il 17 ottobre dall'Assemblea
delle elette delle Province italiane
Donne in Provincia: quante, dove
Da un primo monitoraggio avviato in 55 province del territorio nazionale, è emerso che
il 16,4% delle giunte provinciali sono tutte al maschile e solo il 7,3% dei presidenti so-
no donne. La presenza femminile è ancora bassa nelle società a partecipazione pub-
blica: su 308 enti monitorati, sono soltanto il 10,3% sono guidate da donne e, su
3.071 componenti dei consigli di amministrazione e dei gruppi dirigenti, le donne so-
no solo il 10,7%. Le presidenti di provincia sono il 7,6%, gli assessorati al femminile
sono il 23,4%, il 14% le consigliere e l'8,8% le donne capigruppo. Il 29% delle provin-
ce esaminate non ha attivato nessun servizio destinato alla popolazione femminile.
Sono i dati emersi dalla prima ricerca nazionale sulle politiche di genere, avviata dalla
Consulta Pari Opportunità all'interno del progetto "La Rete delle Reti". Si tratta di un
progetto nazionale che si propone di accelerare e dare visibilità ai processi di main-
streaming di genere avviati all'interno delle singole amministrazioni provinciali, ma an-
che di sostegno a quelle realtà che non hanno ancora attivato delle politiche attive sui
temi delle pari opportunità. Il progetto è nato l'anno scorso durante la prima Assem-
blea delle elette e nel corso dell'anno è stata sviluppata una rete nazionale, con l'o-
biettivo di costituire un Osservatorio permanente sulle buone pratiche che possa ser-
vire come luogo di scambio e di monitoraggio dei progetti e delle esperienze avviate
sul territorio nazionale per valorizzare l'esistente e generare nuove azioni positive.
Nella foto Arianna Censi, a destra Ministra Barbara Pollastrini
Patrizia Tossi


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