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Numero 9 del 2006

Il grande nulla


Foto: Il grande nulla
PAGINA 45

Testi pagina 45

noidonne settembre 2006 45
viene, signora?', una valigetta contenen-
te una doccia musulmana, utilizzata
nel suo paese dopo la sosta alle toilette,
mette in ridicolo, con rabbia velata di
ironia, ossessioni e classificazioni.
Ma citare pochi esempi è un'assurdi-
tà. È troppo denso l'itinerario in questo
immenso percorso culturale, radioso e
sfaccettato, crepuscolare e umoristico,
sognante e concreto, che parla di
un'India emergente dal sottosviluppo
(N.d.r. Gli artisti che espongono sono:
Bani Abidi, Sarnath Banerjee, Enrico
David, Chitra Ganesh, Shilpa Gupta,
Alia Hasan-Khan, Runa Islam, Tushar
Joag, Amar Kanwar, Sonia Khurana,
Huma Mulji, The Otolith Group (Kodwo
Eshun, Anjalika Sagar e Richard
Couzins), Ashim Purkayastha, Raqs
Media Collective (Shuddhabrata
Sengupta, Monica Narula e Jeebesh
Bagchi), Sharmila Samant, Tejal Shah &
Varsha Nair, Kiran Subbaiah, L.N.
Tallur, Dayanita Singh e taxi_onomy
(Celine Condorelli e Beatrice Gibson).
Non c'è un tema unificante, un filo teo-
rico e ideologico: ci si deve dunque
abbandonare alle immagini che si para-
no davanti agli occhi e vagare per scru-
tarle nella loro varietà e nelle infinite
differenze. E se capiterà l'occasione di
imbattersi in una rassegna cinemato-
grafica rara e fantastica come 'Off
Bollywood - Il cinema indiano d'oggi',
che il Museo del Cinema ha affiancato
all'eccezionale mostra, si completerà
perfettamente la mappa di un universo
di cui si conosce ancora troppo poco.
fino all'8 ottobre Torino ospita una mostra originale e accattivante
che svela aspetti sconosciuti del caleidoscopio umano e culturale
rappresentato dall'immenso subcontinente indiano
Come un viaggio
Un treno, una stazione. Sintesi di un
percorso artistico che ha inizio nel
1996, approda al primo decennio e si
incammina verso altro. Il viaggio di
Antonella Prota Giurleo pone al centro
del suo lavoro il tema della relazione, e
la sua mostra personale (29 settembre -
15 ottobre 2006) è un momento di
approdo.
Una stazione dismessa ma fatta rivi-
vere da un'associazione, Gheroartè *,
che le ha dato nuovi indirizzi, è lo spa-
zio scelto per le installazioni: un luogo
di incontro, che ben si armonizza con il
tema di fondo, un luogo di passaggio
che opportunamente rappresenta il
cammino di anni nella pittura e nell'e-
spressione visiva.
Le installazioni sono allestite in
buona parte in un vagone ferroviario.
Ciò consente ad Antonella di favorire il
dialogo - la relazione, appunto- con i
visitatori: come in un viaggio d'altri
tempi quando il viaggiatore si affacciava
allo scompartimento, gettava uno
sguardo, entrava o proseguiva lungo il
corridoio per fermarsi dove avesse tro-
vato quel posto che sembrava aspettare
proprio lui.
In ogni scompartimento un'opera, in
una successione data dall'avvicendarsi
cromatico di bianco e colore. Una sorta
di ritmo emotivo, come se l'artista
volesse riposarsi nella pacatezza e nel
superamento di tutti i colori. E il dominio
del bianco è uno dei più recenti traguardi
della ricerca di Antonella, rappresenta un
momento di pace, di serenità. L'incontro
con i visitatori è propositivo: sono chia-
mati dall'artista a interagire con le opere
lasciando un biglietto con un pensiero in
cambio di un piccolo oggetto o nello sco-
prire ciò che è avvolto nella carta o, come
spesso accade alle amiche di Antonella
Prota Giurleo, nella ricerca e nella raccolta
di materiali "preziosi" per la creazione.
* Gheroartè (Via Gramsci, 4, Corsico -Mi) è un'asso-
ciazione culturale dedita all'arte e al recupero di
aree dismesse. In pochi anni ha trasformato la sta-
zione ferroviaria di Corsico, abbandonata da quasi
un decennio, in un luogo di scambi culturali e di spe-
rimentazioni artistiche.


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