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Numero 6 del 2006

Costituzione: dose minima consentita


Foto: Costituzione: dose minima consentita
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Testi pagina 9

sdegno di tante donne, e non vi turba,
oppure non avete idea, per inveterata
abitudine a ignorarle?
Ministeri senza portafoglio, inventati
al momento. Un ministero, quello della
famiglia, puramente ideologico, tanto
da apparire come uno schiaffo in rispo-
sta all'allarme delle donne sui pericoli
che corre la laicità dello Stato. E nessu-
na misura di valutazione, nelle scelte,
che sia fondata sulle competenze e sul-
l'autorevolezza acquisita da alcune
donne in particolare.
Vi informiamo che a primavera, in di-
fesa della libertà e della laicità sono
scese in piazza, chiamate dalle donne,
migliaia di persone; molte singole don-
ne, molti gruppi, molte associazioni
nonché l'Unione delle donne in Italia -
l'UDI - vi hanno comunicato più volte,
a chiare lettere e per mesi che era ora di
lanciare un messaggio di ripresa di un
dialogo politico più civile tra donne e
uomini, e che la ripresa di questo dialo-
go vedeva tra le sue condizioni quanto-
meno un riequilibrio della rappresen-
tanza; molte donne hanno lavorato alla
preparazione del programma di questo
governo pur non essendo donne dei par-
titi della coalizione; prima dell'inizio
della campagna elettorale il candidato
Romano Prodi si è incontrato con una
grande assemblea di donne esterne ai
partiti, a Venezia: a che pro?
Il messaggio che la natura della com-
pagine governativa invia alle donne è:
fate pure a meno di tanto impegno, ri-
nunciate alla passione politica, non la
vogliamo incrociare sul nostro cammi-
no. Noi che siamo persone responsabili,
e siamo migliaia, ci limitiamo a dirvi
quali sono le conseguenze possibili di
questo vostro stile: una rinnovata spoli-
ticizzazione di tante donne e un ulterio-
re degrado di quella coesione sociale
che avete più volte nominato come un
problema cruciale di questo paese.
A pagarla sarà proprio la vita segre-
ta di quella "famiglia" alla quale avete
dedicato un ministero: pagherà in ter-
mini di civiltà dei rapporti tra uomini e
donne, tra adulti e bambini.
Pagherà in ulteriore decadenza cultu-
rale. E pagherà l'Italia, continuando la
sua deriva di arretramento, di tristezza,
di rassegnazione, di frustrazione. Noi lo
sappiamo bene. Voi evidentemente no.
Più che augurarvi buon lavoro vi augu-
riamo di rinsavire".
UN'OCCASIONE PERSA
Usciamo dal silenzio, Milano
"Incontrando l'8 marzo le candidate e
i candidati eleggibili dell'Unione aveva-
no detto "vigileremo, non firmiamo
cambiali in bianco".
Ancora una volta, sembra di stare nel
vuoto, non in Europa. Avevamo visto e
commentato che la fase di elezione del-
le cariche istituzionali aveva cancella-
to, ignorato l'idea che fosse possibile
proporre una donna. Abbiamo visto, nei
momenti di maggiore tensione dentro
l'Unione comparire, col solo fine di
scompaginare il gioco, candidature fem-
minili non sostenute nemmeno il tempo
necessario perché la notizia arrivasse ai
media senza smentita.
Ora la distanza tra la compagine di
Governo e l'equa rappresentanza è side-
rale!
Lo dicono i volti, i numeri e i linea-
menti di questo esecutivo: nessun se-
gnale di innovazione e di discontinuità,
una rappresentazione pressoché ma-
schile che prefigura
un'azione di governo
assai lontana dalle
nostre aspettative.
Una sottovalutazione
o una conferma del
clima oscurantista
che in questi anni si è
costruito sul corpo e
sul pensiero delle don-
ne?
Perché non dire che
sentiamo una profon-
da umiliazione non
solo rispetto alle pro-
messe fatte, evidente-
mente non in nome di
un progetto politico
ma solo alla ricerca
del voto delle donne,
ma anche rispetto al
protagonismo che le
donne italiane hanno
portato in piazza in
questi ultimi mesi?
Ancora: pari op-
portunità sarà l'inter-
pretazione "moderna"
della questione fem-
minile, ennesimo alibi
che non affronta il no-
do della relazione di
potere tra uomini e
donne? A chi si pensa di rispondere isti-
tuendo un nuovo Ministero, quello alla
famiglia, che ignora da un lato i diritti
dei soggetti e dall'altro la pluralità del-
le relazioni tra le persone?
Ma di quale società di parla? Si è per-
sa una fondamentale occasione ed allo-
ra, basta promesse.
Abbiamo solo una richiesta che rivol-
giamo alle eleggibili incontrate l'8 mar-
zo: quando si eleverà parola? Dove l'in-
dignazione?
Come si pensa di darsi forza se la
stessa cancellazione delle donne dalla
politica non suscita la vostra reazione?"
noidonne giugno 2006 9
ne volevamo di più


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