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Numero 6 del 2006

Costituzione: dose minima consentita


Foto: Costituzione: dose minima consentita
PAGINA 45

Testi pagina 45

noidonne giugno 2006 45
Nel gustoso intreccio esotico di lettu-re, danze, canti e cibi che ha fatto
di Lingua Madre una delle sezioni più
amate della Fiera Internazionale del
Libro di Torino si è inserito un singolare
concorso letterario che con lo stesso
nome, Lingua Madre, si è rivolto a tutte
le scrittrici straniere residenti in Italia,
extraeuropee principalmente, che nelle
loro creazioni letterarie hanno tratto
spunti dal proprio patrimonio culturale
esprimendosi nella lingua italiana.
Sono stati 137 gli elaborati pervenu-
ti alle fonti dell'iniziativa: il Centro
Studi e Documentazione Pensiero
Femminile di Torino, gli assessorati alla
Cultura e alle Pari Opportunità della
Regione Piemonte e la Fiera del Libro. La
più giovane delle donne che hanno
risposto al bando lanciato per la prima
volta lo scorso anno aveva 17 anni, la
più anziana 56, la maggioranza oscilla-
va fra i 30 i 40 anni. Diverse le nazio-
nalità: marocchine, senegalesi, vietna-
mite, indiane rumene, argentine e di
tante altre provenienze. Messe a con-
fronto con i costumi e le abitudini della
vita italiana, le scrittrici hanno raccon-
tato nella lingua del paese che le ha
accolte le loro storie, tracciando con i
loro testi un arcobaleno che più di tanti
simboli e discorsi ha parlato di affetti e
di pace. Accantonando la ritrosia,
ognuna si è espressa con il suo tocco, il
suo stile, la sua emozione, ha narrato
frammenti di esistenze staccate dalle
radici, momenti di smarrimento, scintil-
le di gioia, correnti di speranza, piccole
vicende a volte drammatiche a volte
tinte di comicità. E chi ne ha ascoltato
brani di lettura ha scoperto il fascino di
un universo sconosciuto, misterioso,
imprevedibile. I lavori pervenuti saran-
no raccolti in un libro di prossima pub-
blicazione che rivelerà come il pensiero
femminile tradotto in una scrittura
chiara nella forma e ricca nei contenuti
possa riservare qualche piccola meravi-
glia.
Alla Fiera del Libro sono stati pre-
miati quattro racconti in concorso, tre
di autrici straniere e uno di una scrittri-
ce italiana ispirata dal tema. Affidati
alla lettura di altrettante voci esperte
che hanno comunicato al pubblico, visi-
tatori di passaggio compresi, il flusso di
tante emozioni, il coraggio sereno di
queste donne che raccontano se stesse e
le compagne attraverso la scrittura, che
hanno espresso una capacità ammire-
vole di vivere gli eventi con generosità,
a cuore aperto. Questa abbondante fio-
ritura di racconti ha contribuito ad
arricchire la colorita mappa degli incro-
ci culturali contemporanei disseminati
in tutto il mondo e ha dato un significa-
to autentico all'affermazione che "Quel
modello materno da tempo enunciato
dalle filosofe del pensiero femminile
dimostra di costituire esempio di identi-
tà e di riferimento non solo in diversi
spaccati generazionali, ma anche in
culture e mondi assai lontani fra loro".
(Informazioni sulla seconda edizione
del concorso: www.pensierofemmini-
le.org e www.noidonne.org)
Le nostre parole, le loro emozioni
Torino libri
al primo Concorso Lingua
madre tanti, numerosi
ed interessanti gli scritti
di donne straniere,
presto raccolti in un libro
Mirella Caveggia
La prima classificata, Farah Ubah A.Ali è di
nazionalità somala, ha 36 anni e vive a Roma, dove
si è laureata in lettere. Giornalista, scrittrice tea-
trale, ha pubblicato poesie e racconti. Ha portato
al concorso Madre Piccola, la lettera di una immi-
grata, sola e con pochi mezzi, indirizzata (con un
regalino comprato togliendosi il pane dalla bocca)
ad una nipotina appena nata a Londra, per lei irrag-
giungibile. Calda e struggente la luce degli affetti
familiari non vissuti è narrata con trepida semplici-
tà di linguaggio.
Secondo premio - Nel Regno delle Dea Sfortu-
nata della timida scrittrice vietnamita Huynh Ngoc
Ngache, è una delicatissima e poetica riflessione
che si è aggiudicata il secondo premio. È l'effusio-
ne di una benestante signora lontana dalla sua ter-
ra, che mentre dispone sui piatti di lacca rossa la
cena di Capodanno - una delizia per gli occhi - si
accosta con il cuore gonfio e la mente lucida a tut-
te le cose da cui
si è dovuta stac-
care, tanto dolci
quanto ormai
lontane.
Il terzo premio è stato attribuito a Laila Wadia, traduttrice e inter-
prete indiana che lavora a Trieste anche come docente universitaria. Il
suo racconto Il Morbo, è una composizione molto brillante e un po' irri-
dente dove si parla delle trepidazioni di una donna che non sa bene l'i-
taliano e attribuisce alla dislessia del figlio, diagnosi buttata lì da una
maestra superficiale, la virulenza di chissà quale morbo. Ma l'inadegua-
tezza sociale del suo piccino altro non è che ciò che in India si chiama
Fantasia.
Il quarto premio è andato ad una giovane toscana, Michela Cannoni,
impegnata nell'ambito dei beni culturali, che nel suo elaborato, Quella
Città, ha efficacemente descritto quel robusto sentimento di solidarie-
tà, che malgrado qualche eccezione, lega le donne con un nodo di sim-
patia e di fratellanza.


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