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Numero 6 del 2006

Costituzione: dose minima consentita


Foto: Costituzione: dose minima consentita
PAGINA 12

Testi pagina 12

giugno 2006 noidonne12
Docente di Istituzioni di diritto pub-blico all'Università di Ferrara, la
prof.ssa Giuditta Brunelli spiega le
motivazioni che la spingono a suggerire
un rifiuto alla riforma costituzionale
per la quale è stato indetto il referen-
dum il 25 e 26 giugno 2006.
Quali i motivi fondanti del no al
Referendum?
La Costituzione stabilisce le regole
del gioco della politica. A nessuna forza
politica deve essere consentito di cam-
biarle da sola altrimenti ne vanno di
mezzo le garanzie della nostra demo-
crazia e dei nostri diritti. La prima con-
testazione è di ordine metodologico per-
ché l'articolo 138 della Costituzione
permette di revisionare la stessa in alcu-
ni punti, non di riscriverne intere parti.
In questo caso è stato effettuato un uso
improprio di tale articolo, riscrivendo
l'intera parte seconda della
Costituzione stessa. Inoltre le modifiche
sono state interamente gestite dalla
maggioranza. Quando si affronta una
revisione è necessaria una larga condi-
visione delle regole generali che garanti-
scano sia la maggioranza sia la mino-
ranza.
I sostenitori della riforma costituzio-
nale sostengono che è stata toccata
solo la parte seconda (quella dei
poteri) e non la parte prima (quella
dei diritti fondamentali). Cosa
risponde a questa osservazione?
Non condivido questa opinione, per-
ché la Costituzione è un tutt'uno e la
parte organizzativa è finalizzata a met-
tere in pratica la parte prima dei diritti.
Riscrivere l'intera parte seconda porta
inevitabilmente ad incidere anche sulla
prima. Inoltre la revisione della parte
seconda ha portato ad uno svuotamen-
to dei poteri del Capo dello Stato e della
Corte Costituzionale e ad un rafforza-
mento del potere del Primo Ministro. Di
fatto si assiste ad un rafforzamento dei
poteri governativi senza che vengano
salvaguardati i contrappesi garantisti e
questo potrebbe incidere su quelle liber-
tà di cui si parlava.
Come lei, molti sono gli esperti che
ne rilevano l'incoerenza con i princi-
pi del costituzionalismo moderno, la
singolarità di una "forma di governo
unica al mondo basata sulla dittatu-
ra elettiva di un uomo solo", e ne
denunciano i rischi per i diritti costi-
tuzionali (www.referendumcostitu-
zionale.org). Che ne pensa?
La riforma, per la quale siamo chia-
mate/i ad esprimerci con il referendum
del 25 e 26 giugno non pone le basi per
la costruzione di un moderno Stato fede-
rale. Al contrario, apre una grande que-
stione democratica e minaccia l'unità
del Paese. Mescola contraddittoriamen-
te derive secessioniste e rivincite centra-
liste. In questo referendum non è previ-
sto il quorum, pertanto la maggioranza
di chi avrà votato deciderà le sorti della
consultazione ed è importante che il NO
sia sonoro. Mi auguro che siano in tante
e tanti a rifiutare questa riforma.
Uno No che vale la democrazia
Referendum costituzionale / 1
Rosa M. Amorevole
GIUDITTA BRUNELLI
Insegna Istituzioni di diritto pubblico
nell'Università di Ferrara ed è autrice di
numerosi studi di diritto costituzionale.
Nel 2006 ha pubblicato "Donne e po-
litica" (ed Il Mulino), nel quale l'autrice si
interroga sui temi della partecipazione
femminile alla vita politica. Offre un qua-
dro - anche in chiave comparata - del
cammino compiuto per superare la dis-
criminazione giuridica delle donne; esa-
mina le cose fatte e quelle ancora da fa-
re; discute l'atteggiamento dei partiti e il-
lustra gli orientamenti dell'Unione euro-
pea in materia. Infine, a partire dalla
conquista del voto fino alla vicenda del-
le quote "rosa" nelle liste elettorali, mo-
stra come anche rimuovendo gli ostacoli
normativi ne restino altri di natura so-
ciale e culturale. Le sentenze della Corte costituzionale sono infatti indi-
spensabili, ma non sufficienti a far raggiungere l'eguaglianza di genere.
BICAMERALISMO E PROCEDIMENTO
LEGISLATIVO
riduzione, dal 2016, del numero dei parlamentari
Senato Federale: senatori eletti in ciascuna Regione,
contestualmente alla elezione del rispettivo Consiglio
regionale
Soltanto la Camera dei deputati vota sul programma
di governo, può revocare la fiducia all'esecutivo e
può essere sciolta anticipatamente. Diviene la sola
Camera "politica" in senso pieno
Formazione della legge. Si prevedono 3 distinti
procedimenti a seconda del contenuto del disegno di
legge: legge a prevalenza camerale; legge a
prevalenza senatoriale; legge bicamerale.
Le questioni di competenza sono rimesse ad una
decisione insindacabile dei due Presidenti di Camera
e Senato, d'intesa fra loro o affidata ad un Comitato
paritetico di 4 deputati e 4 senatori. Si introduce il
potere del premier di trasferire il disegno di legge dal
Senato alla Camera, se le modifiche ritenute
essenziali dal governo non sono approvate
dai senatori.
FORMA DI GOVERNO
Decisamente rafforzati posizione e poteri del Capo
del Governo (Primo Ministro). La sua candidatura
avviene mediante collegamento ad una o più liste di
candidati all'elezione alla Camera. Tutto il resto viene
I CONTENUTI DELLA REVISIONE
DELLA PARTE II DELLA COSTITUZIONE
Ecco le modifiche approvate a maggioranza dal Parlamento con il Governo
Berlusconi. Riguardano 52 dei 139 articoli di cui è composto il testo costitu-
zionale vigente e che non entreranno in vigore se vincerà il NO al Referendum.


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