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Numero 4 del 2006

E ora scendiamo in campo noi


Foto: E ora scendiamo in campo noi
PAGINA 26

Testi pagina 26

aprile 2006 noidonne26
Vivono più a lungo, sono più istruiteanche se prediligono i percorsi uma-
nistici. Più disoccupate sul fronte del
mercato, molto impegnate sul versante
domestico. Diventano madri più tardi.
Ancora una volta la conciliazione tra
tempi di vita e di lavoro e i temi della
condivisione del lavoro domestico sono
gli ambiti sui quali lavorare per accre-
scere la partecipazione delle donne al
mercato del lavoro. Su questi temi si
moltiplicano le ricerche, ma quali sono
i risultati utili per modificare la nostra
vita di lavoratrici- madri- figlie?
In occasione dell'8 marzo 2006,
Eurostat ci ha regalato alcune significa-
tive statistiche che disegnano - nei paesi
dell'Europa a 25 - le differenti condizio-
ni tra donne e uomini. In questo artico-
lo intendiamo soffermarci su alcuni di
questi dati, per ricollegarli con altre
analisi - portate avanti a livello europeo
sul tema della conciliazione - e riflettere
su come ci vedono i ricercatori e quali
spunti ci offrono per sperimentare nel
nostro livello locale.
Non tratteremo invece le informazio-
ni relative alle donne manager o ai dif-
ferenziali salariali, che indicano presen-
ze elevate di donne nei ruoli direzionali
(un terzo dei manager è donna, si affer-
ma, il 31,9% per l'Italia, ad esempio) e
gender-gap salariali di soli 7 punti.
Tali dati ci lasciano un po' perplesse,
perché si scontrano con una serie di
ricerche condotte a livello territoriale
che evidenziano, purtroppo, condizioni
ben diverse da quanto riportato da
Eurostat.
Anche per quanto riguarda la struttu-
ra dell'uso del tempo di donne e uomini
compresi tra 20 e 74 anni, riteniamo
che quanto indicato non legga a pieno
le differenze tra donne e uomini nelle
diverse età della vita, appiattendo for-
temente il dato medio, apportando
informazioni molto distanti da quelle
rilevate nelle indagini multiscopo ISTAT
e nelle ricerche effettuate a livello locale
nelle quali ci riconosciamo maggior-
mente. Eurostat rileva che le donne
vivono mediamente 6 anni in più degli
uomini (Tab. 1), ed uno dei risultati di
questa maggiore aspettativa di vita è
che il 59,3% delle donne hanno età
superiore a 65 anni (per l'Italia tale per-
centuale è del 58,8%; in Lettonia rag-
giungono il valore più alto di 67,7% ,
mentre in Grecia e a Cipro quello più
basso: 55,3%).
Il tasso di fertilità è 1,50, ma l'età
in cui le donne mettono al mondo il
primo figlio aumenta di un anno e 5
mesi rispetto al 1994 (Tab. 2). Le primi-
pare più giovani le troviamo in Estonia
(24.6 anni), in Lettonia (24.7 anni) e in
Lituania (24,8 anni), mentre le più
attempate sono nel Regno Unito (29,7
anni) e in Spagna (28,2), in Italia si
attesta ai 28,3 anni.
Per quanto riguarda l'istruzione, il
55% degli studenti universitari è di
genere femminile.
Tra i 20 ed i 24 anni, ad eccezione
della Repubblica Ceca e del Regno
Unito nei quali le percentuali sono
molto simili per i due generi, sono più le
donne che gli uomini ad aver termi-
nato l'educazione superiore.
Nell'istruzione universitaria, ad ecce-
zione di Germania e Cipro nei quali non
esistono significative differenze tra i
generi, la popolazione femminile supera
quella maschile, soprattutto nelle
repubbliche baltiche. (Tab. 3)
Ma è nella scelta dei percorsi di
studio che si registrano le maggiori
asimmetrie sia tra i paesi, sia tra i due
sessi. A livello dell'Europa a 25, sul ver-
sante universitario le donne scelgono
prevalentemente indirizzi umanistici,
solo il 37,3% sceglie indirizzi scientifici,
matematici od informatici. (Tab. 4)
Il mercato del lavoro evidenzia dif-
ferenze sostanziali nella partecipazione
tra i generi: il tasso di occupazione
europeo al 2005 per gli uomini raggiun-
ge il 71,2% mentre per le donne si ferma
al 56,3% (con differenze sostanziali tra
il 70,8% della Danimarca e il 70,5%
della Svezia o il 65,8% del Regno Unito
e il 45,4% italiano o il 33,6% di Malta,
il valore più basso); il tasso di disoc-
cupazione al gennaio 2006 è del 9,6%
contro il 7,6% maschile, con punte del
19,1% in Polonia, del 16,6% della
Slovacchia, del 10,2 della Germania e il
9,6% per l'Italia. Il miglior valore è quel-
lo dell'Irlanda del 3,8%.
Il part time nell'Europa dei 25 è
donna: raggiunge il 32,6% per il genere
femminile, contro il 7,3% di quello in
uso tra i colleghi maschi. E' largamente
utilizzato dalle donne olandesi (75,3%,
contro un 22,6% dell'altro sesso), dalle
inglesi (43,1%, contro un 10,6%
maschile), da quelle tedesche (44,3%
I numeri delle donne in Europa
Ricerca Eurostat
Rosa M. Amorevole


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