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Numero 3 del 2006

Libera di scegliere. Speciale 60 anni voto alle donne


Foto: Libera di scegliere. Speciale 60 anni voto alle donne
PAGINA 30

Testi pagina 30

noidonne marzo 2006
noidonne pag 30
Divorzi, aumento dei figli nati darelazioni extramatrimoniali, aumen-
to delle vedovanze dovuto all'alto tasso
di mortalità degli adulti maschi in età
da lavoro e diminuzione dei matrimoni
ripetuti sono tra i fattori che determina-
no la prevalenza delle donne capofami-
glia nelle famiglie monoparentali in
Russia (13,4% di tutti i nuclei familia-
ri). Questa tipologia demografica di
famiglia è quella che ha maggiormente
sofferto la deprivazione durante la
transizione. Il Rapporto sulla femmini-
lizzazione della povertà in Russia
(2002) dimostra che i tassi più alti di
povertà si riscontrano tra i bambini
nella fascia d'età 7-15 anni (41,9%) e
tra le donne nella fascia d'età 31-54
anni (36,4%). Uno dei fattori chiave
della femminilizzazione della povertà è
la posizione delle donne russe sul mer-
cato del lavoro. Nel corso della trans-
izione liberista tutta la popolazione
femminile si è impoverita: le donne per-
cepiscono salari più bassi di quelli degli
uomini e hanno tassi più bassi d'uscita
dalla condizione di disoccupate e d'in-
gresso in quella di occupate. Tuttavia, le
madri sole capofamiglia sono le più
svantaggiate. Costoro possiedono uno
status economico inferiore dovuto al
loro basso reddito e alle scarse quote dei
trasferimenti, che dovrebbero almeno
parzialmente compensare l'assenza
della seconda fonte di reddito. Nelle
famiglie complete, dove vi è la presenza
di un solo figlio (in circa la metà di tutte
le famiglie complete), non vi è il rischio
di cadere nella trappola della povertà
come avviene, invece, per le famiglie
monoparentali. Contribuiscono, inoltre,
all'impoverimento delle madri sole
capofamiglia, le minori possibilità lavo-
rative dovute a maggiori difficoltà nella
redistribuzione dei carichi di lavoro
familiari. La quota delle famiglie povere
monogenitore con la donna capofami-
glia è di due volte superiore rispetto a
quella delle famiglie povere complete.
Le grandi trasformazioni socioecono-
miche degli anni Novanta avevano dan-
neggiato lo status economico e sociale
di questo tipo di famiglia. Vi era stato
un grave declino degli standards di vita
di tutti i gruppi di popolazione. La for-
bice dei redditi nei diversi tipi demogra-
fici di famiglia si era ridotta, avvicinan-
do nel loro standard di vita le famiglie
complete a quelle monoparentali.
Tuttavia, le famiglie monogenitore e i
pensionati soli si erano collocati al di
sotto della linea di povertà già subito
dopo la riforma dei prezzi (estate 1992):
oltre la metà delle famiglie monogenito-
re e i due terzi dei pensionati soli. La
capacità delle famiglie di adattarsi al
nuovo corso dipendeva molto anche
dalla loro struttura demografica: nume-
ro, età e sesso dei componenti il nucleo
familiare. Nonostante fossero state
intraprese nel gennaio del 1993 alcune
misure per fronteggiare l'inflazione
galoppante, che avevano consentito di
ridurre parzialmente negli anni successi-
vi la quota di povertà in tutti i tipi
demografici di famiglia, il gap di reddi-
to tra famiglie monogenitore e famiglie
complete con figli era aumentato: nel
1992, la quota delle famiglie povere
monogenitore era più grande di 1,55
volte rispetto a quella delle famiglie
complete, nel 1993 - di 2,5 volte. La
positiva tendenza congiunturale dell'e-
conomia russa, registrata a partire dalla
fine del 1999, non ha modificato questo
scenario. Ancora oggi le madri sole
capofamiglia soffrono la deprivazione
sotto diverse dimensioni, e ciò dipende
dal fatto che non sono stati risolti i nodi
strutturali che ne sono la causa diretta o
indiretta. La prima vera risorsa designa-
ta ad attenuare la perdita materiale sof-
ferta dalla madre sola con figli a carico,
dopo la separazione, è quella di rendere
efficace il disposto del codice russo di
famiglia del 1995, che obbliga i padri
divorziati a pagare gli alimenti per i figli
nei tempi stabiliti e nella somma pattui-
ta. Ovviamente, per rendere operativa la
legge è necessario che i redditi da cui si
calcolano questi alimenti siano traspa-
renti, regolari e di una certa entità (la
legge stabilisce che gli alimenti per i figli
di genitori divorziati siano detratti in
quota percentuale fissa dal salario uffi-
ciale). Di conseguenza, è necessario
risolvere i problemi connessi ai redditi
incontrollati dell'economia informale,
che in Russia costituisce il 35-45% del
volume degli affari.
La compressione dei salari nominali
ai minimi livelli ha inciso molto sulle
famiglie monogenitore con la donna
capofamiglia. Ad esempio, solo di
recente si è provveduto a modificare la
soglia ufficiale del salario dell'ex-coniu-
ge, oltre la quale è calcolato l'importo
degli alimenti per i figli di genitori divor-
ziati. Tale soglia, per effetto del crollo
generale dei salari nominali, era rima-
sta, nel corso degli anni Novanta, su un
livello piuttosto alto: due volte il mini-
mo di sussistenza. Di conseguenza, la
madre divorziata non solo percepiva
una scarsa quota ma rischiava di per-
derla a causa della caduta dei redditi
ufficiali. Vi è poi un altro problema che
non è stato ancora risolto e che riguar-
da l'indicizzazione di salari e pensioni.
Il loro allineamento al costo crescente
della vita permetterà di non svalutare i
redditi e, quindi, i contributi da destina-
re ai fondi pubblici di consumo.
Consentirà, a sua volta, ai trasferimenti
sociali di non perdere di valore.
E' importante, infine, accrescere l'inte-
resse nei confronti del salario sociale
(consultori, servizi di quartiere, traspor-
ti pubblici, ecc.), soprattutto in Russia
dove l'espulsione di molti lavoratori dal
mercato del lavoro ha significato non
solo la perdita del salario monetario ma
anche di molti beni (compresa la casa)
e servizi controllati ed erogati diretta-
mente dalle imprese statali. Molte
donne, colpite più degli uomini dalla
contrazione del mercato del lavoro,
hanno dovuto concentrare i propri red-
diti nell'economia informale. E poiché
questo tipo di mercato consente una
forte flessibilità, esso ha soprattutto
agevolato le madri sole. Alta, ad esem-
pio, è la loro quota tra coloro che svol-
gono lavoro sommerso a domicilio. La
scelta "obbligata" delle donne di lavora-
re in questo tipo di economia ha avuto
su di loro due conseguenze: 1) percepi-
scono salari più bassi; 2) non possono
accedere ai social benefits, poiché l'asse-
gnazione e la gestione di quest'ultimi è
affidata soltanto alle imprese che fanno
parte del sistema ufficiale d'impiego.
Possiamo immaginare cosa significhi per
una madre sola non poter contare su
nessuna garanzia sociale. Va detto che,
in Russia, sono stati introdotti recente-
mente sistemi assicurativi privati.
Tuttavia, le persone con capacità con-
tributiva sono per il momento poche e
non rientrano tra queste le madri sole
capofamiglia.
Solo oneri, niente onori
Russia, nuove povertà
Cristina Carpinelli
le famiglie momoparentali sono quasi sempre composte di donne sole o con figli


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