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Numero 9 del 2007

Dolce attesa ... o malattia?


Foto: Dolce attesa ... o malattia?
PAGINA 35

Testi pagina 35

noidonne settembre 2007 35
Molto interessante il volume di Mari-na Camboni su Hilda Doolittle
(1886-1961), scrittrice americana tra-
piantata in Inghilterra, conosciuta in
Italia per "I segni sul muro", in cui rac-
conta la sua esperienza di analisi con
Freud. Attrice in un unico film dal titolo
"Borderline", poetessa esponente di pun-
ta dell'avanguardia imagista d'inizio se-
colo scorso, H. D. è stata scoperta negli
anni Settanta in seguito al successo del-
le poesie di Adrienne Rich "Sogno di una
lingua comune", che è radicato su una
delle opere più belle di Hilda, la trilogia
di guerra scritta tra il 1942 e il 1946
sotto le bombe di Londra, un racconto
in diretta di quello che sta succedendo
filtrato dal desiderio di rispondere alla
guerra con la poesia. L'opera di H. D.
(acronimo con cui si firmava e iniziali
di ogni suo pseudonimo) si sviluppa al-
l'insegna dell'economia del dono: quello
dell'artista che contrasta la guerra at-
traverso le parole; il dono come energia
positiva che ricade sia su chi dona che
su chi riceve. E il dono, "The Gift" (scrit-
to autobiografico) del "modello per un
futuro di pace" della tradizione eretica
morava: "nata e cresciuta nella comuni-
tà Morava dell' Unitas Fratrum … si
sentiva parte integrante delle comunità
eretiche. E trovava al centro della fede
morava i principi dell'amore, del bene,
della giustizia e della verità. Vedeva in
questi gli unici valori capaci di contra-
stare i nazionalismi con le loro forme
estreme di nazismo e fascismo, con le lo-
ro ideologie mortifere e i loro razzismi"
(pag. 205).
Ma perché "la donna che divenne il
suo nome"? Perchè Hilda trova una sua
originale risposta all'interrogativo dei
suoi tempi riguardante il rapporto del
nome con l'identità. Attraverso l'uso di
pseudonimi tenta di fare sparire il corpo
e dare spazio ad una identità solo ele-
vata e spirituale che si esprima attra-
verso la poesia. Ma a Hilda Doolittle in-
teressa esplorare molteplici identità, e
non esclusivamente metafisiche, per
questo sente il bisogno di creare ed an-
che di assumere direttamente varie per-
sonalità, molti "esseri fittizi creati dalla
magia stessa del nome". Così come il
suo equivalente portoghese Fernando
Pessoa, fa utilizzo di molti pseudonimi,
creando per ognuno "una identità che
nasce dalla
volontà in cui
il nome espri-
me il progetto
molto alto di
costruire una
proiezione di-
vina alta di sé
che divenga
musa e ispira-
trice", come ha
detto ai nostri
microfoni la
stessa Marina
Camboni, autrice di "H.D. La donna che
divenne il suo nome", monografia edita
da Quattroventi, di non facile lettura,
ma intensa e pregevolissima.
Giovanna Providenti
Il nome e l’identità
Hilda Doolittle
Marina Camboni è l'autrice di
una monografia dedicata alla
Doolittle e alla relazione del
nome con l'identità
Siracusa / NUOVI SPORTELLI ANTIVIOLENZA
Quattro "Sportelli antiviolenza Le Nereidi" per donne e minori saranno opera-
tivi a partire dal 1° settembre nei comuni siracusani di Avola, Rosolini, Augu-
sta e Lentini: questa l'iniziativa con la quale l'associazione, all'indomani del
quinto anniversario dalla nascita, inaugura il sesto anno di attività. Quattro
sportelli che scaturiscono dalla domanda di assistenza delle donne residenti
che, proprio a causa della notevole distanza, non hanno potuto raggiungere la
sede del capoluogo, una distanza che sarà azzerata dalla presenza in loco di vo-
lontarie del Centro siracusano. L'alto numero delle volontarie (80) distribuite in
tutto il territorio provinciale ha consentito infatti la formazione di gruppi au-
tosufficienti composti da almeno un'avvocata, una psicologa e un'operatrice di
accoglienza, tutte adeguatamente formate e con tanto di esperienza maturata
nel Centro del capoluogo. L'utente può accedere allo sportello del proprio co-
mune contattando il centralino delle Nereidi (tel 0931 492752) e potrà fruire
degli stessi molteplici servizi che il Centro Le Nereidi eroga gratuitamente sin
dal 2002 presso l'Asl 8 del capoluogo. "L'apertura di questi sportelli - dicono Le
Nereidi - è una delle nostre risposte concrete alla spaventosa ignoranza in ma-
teria di violenza alle donne che si evince dalle raccapriccianti dichiarazioni alla
stampa fatte dai vari Amato, Cuffaro, Gianni e altri consimili politici".


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