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Numero 7 del 2007

Uomini contro la violenza sulle donne


Foto: Uomini contro la violenza sulle donne
PAGINA 9

Testi pagina 9

Il volume edito dal Dipartimento per idiritti e le pari opportunità "Il silenzio
e le parole. II rapporto nazionale. Rete
antiviolenza tra le città Urban-Italia", a
cura di Alberta Basaglia, Maria Rosa
Lotti, Maura Misiti e Vittoria Tola, offre
un ulteriore contributo a quanti/e vo-
gliono capire cosa succede sul fronte
della violenza, sessuale e non, alle don-
ne, nel nostro Paese. Di questo, anche
attraverso interventi di approfondimen-
to si è discusso anche nelle due giornate
di presentazione dei risultati tenutisi in
giugno a Roma.
Per prima cosa mi piace sottolineare
un primo buon esempio che ci viene of-
ferto dalle modalità con le quali si è rea-
lizzato il progetto: un momento "felice",
una scelta virtuosa, che ha visto coin-
volti vari attori istituzionali, il Diparti-
mento pari opportunità, il Ministero di
lavori pubblici, titolare in primis del
progetto Urban e le otto città italiane
destinatarie nella prima fase dei finan-
ziamenti.
Va sottolineato, l'inedito risultato
che ha visto per la prima volta, grazie
anche ad un clima politico sensibile e
favorevole (direttiva Prodi- Finocchiaro
del '97) un programma comunitario
quale Urban, definito di intervento so-
cio- economico, non limitarsi al solito
intervento economico, come si era soliti
fare nel nostro Paese, desti-
nando di fatto le risorse agli
interventi di ristrutturazione
e manutenzione del patrimo-
nio immobiliare di edilizia re-
sidenziale pubblica. L'inter-
vento puntuale di quante, e
sono state soprattutto donne,
hanno saputo intervenire al-
l'interno dell'utilizzo dei fondi
stanziati dall'UE rappresenta
non sono un dato da valoriz-
zare ma una buona pratica
da proseguire.
Nella seconda fase, pro-
prio un'attenta programma-
zione ed il coinvolgimento del
Ministero degli interni e del
Ministero del lavoro, hanno
permesso di aggiungere ai pri-
mi fondi ulteriori risorse pub-
bliche nazionali ed europee
che hanno ampliato l'inter-
vento ad un totale di altre 17
città distribuite su tutto il territorio na-
zionale.
Mai un'azione ha avuto un tema co-
sì preciso, la violenza alle donne, né
una rete così diffusa sul territorio nazio-
nale. Al contempo l'utilizzo di una "rete
a livello nazionale", ma ancora di più a
"livello locale", ha saputo non solo rac-
cogliere dati per molti aspetti inediti,
ma ha saputo creare una rete sui terri-
tori fatta da istituzioni, operatori, centri
antiviolenza, case di accoglienza delle
donne, che in molte realtà sono state in-
vitate e portate a dialogare tra loro per
la prima volta.
Dalle ricerche si sono evidenziate dif-
ficoltà, assenze, anche incomprensioni,
che si sono risolte in molti casi in ma-
niera eccellente.
Permettere di riconoscere gli atti di
violenza al di fuori della loro legittima-
zione culturale, nella loro vera luce dis-
criminatoria e delittuosa e' stato uno
dei primi risultati. Riconoscere la prima
causa di morte per le donne tra i 16 e i
50 legata alla violenza di genere, non
più nascosta nelle pieghe del delitto d'o-
nore, né legata ai comportamenti delle
singole donne, ma frutto di una radice
ben più dura da estirpare, verso la qua-
le tuttavia non ci possono essere titu-
banze, ha rappresentato un elemento di
saldatura tra i diversi operatori.
La rete tra operatori, dai reparti di
pronto soccorso degli ospedali , alle
questure, ai centri di accoglienza ecc.
investiti di efficaci interventi di forma-
zione e sensibilizzazione ha creato un
nuovo terreno, e una nuova consapevo-
lezza che deve ora trovare tutta la so-
cietà più pronta ad intervenire e a "rico-
noscere" la violenza di genere.
E' una strada attraverso la
quale combattere gli stereotipi
correnti sulla violenza di gene-
re che porta ad una tolleranza
ed a una sopportazione che fa
persino parlare di complicità
tra vittima ed aggressore, so-
prattutto all'interno delle mura
domestiche.
Di sicura utilità appaiono
infine i suggerimenti e le racco-
mandazioni che vengono pro-
posti nella parte conclusiva del
volume che vedono all'interno
di un sistema di intervento na-
zionale, campagne di sensibi-
lizzazione e di informazione,
adeguamento delle competenze
professionali per gli operatori a
fianco dello sviluppo di rete lo-
cali ed interventi regionali che
migliorino i sistemi locali di ac-
coglienza ed intervento.
noidonne luglio/agosto 2007 9
Alida Castelli
Il silenzio e le parole
Progetto Urban
presentato il rapporto nazionale
Urban-Italia della Rete
antiviolenza tra le città


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