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Numero 5 del 2007

Happy new family


Foto: Happy new family
PAGINA 4

Testi pagina 4

maggio 2007 noidonne4
Il mese scorso 'noidonne' ha pubblicato una lettera apertaindirizzata a Benedetto XVI richiamando l'attenzione del
Pontefice su alcune questioni, gravissime, che riguardano le
donne: violenze di ogni genere subite ovunque nel mondo,
l'indifferenza della società e dell'economia per la famiglia e la
maternità vissuta in solitudine e senza sostegni. Questioni
ignorate dal Papa perfino alla vigilia dell'8 marzo. Dopo po-
chi giorni, il venerdì di Pasqua, la donna è stata protagonista
della predica del padre cappuccino Raniero Cantalamessa in
San Pietro e della meditazione del biblista Gianfranco Rava-
si in occasione della Via Crucis. Alla
sorpresa con cui insieme a tante altre
donne abbiamo accolto il messaggio
che il Vaticano ha veicolato in una ri-
correnza così importante per i catto-
lici, si è aggiunta la soddisfazione,
condivisa con le amiche che hanno
sottoscritto la lettera aperta, di aver
preceduto quel messaggio. Resta
aperta la questione dell'interpretazio-
ne di quelle autorevoli riflessioni, e i
commenti dei giorni successivi hanno
mostrato diversità di opinioni. Consi-
derata la polemica aperta sulle questioni della laicità, la
Chiesa ha voluto recuperare sul terreno dell'immagine ? Op-
pure, rivalutando la donna, ha inteso avviare una rivisita-
zione di alcune sue posizioni?
L'evocazione dell'immagine del "mondo di madri, di figlie
e di sorelle" che "si stringe attorno a Gesù fino all'ultima sua
ora" è stata attualizzata e resa viva dal paragone con le
odierne sofferenze delle donne: "Accanto a lui noi ora imma-
giniamo anche tutte le donne umiliate e violentate, quelle
emarginate e sottoposte a pratiche tribali indegne, le donne
in crisi e sole di fronte alla loro maternità, le madri ebree o
palestinesi e quelle di tutte le terre in guerra, le vedove o le
anziane dimenticate dai loro figli". Donne che non si vergo-
gnano di mostrare il loro dolore e che "testimoniano a un
mondo arido e impietoso il dono della tenerezza e della com-
passione". Perchè, ci si domanda, a quelle stesse donne, esal-
tate quali portatrici di valori sacri per l'umanità, la Chiesa
non riconosce il diritto di scegliere la maternità?
L'invocazione di "un'era della donna" in opposizione alle
tante dedicate al maschio (homo erectus, homo faber, homo
sapiens) è stata giustificata dal fatto che "la donna contri-
buisce a salvare la nostra società da alcuni mali inveterati
che la minacciano: violenza, volontà
di potenza, aridità spirituale, dis-
prezzo della vita". Poggerebbe dun-
que nella sapienza e nella saggezza
insita nel suo essere la richiesta di "fa-
re più spazio alle donne": il loro agire
non potrebbe che migliorare il mondo
e la società. Perché, ci si domanda, la
Chiesa, mentre invoca la liberazione
della donna "da antiche soggezioni",
contemporaneamente la ammonisce
se in Parlamento o al governo col dia-
logo e il rigore morale cerca l'incontro
tra le diversità? Questo "elogio della donna" entra in rotta di
collisione con le intrusioni quotidiane della Chiesa in tutte le
questioni politiche, etiche e private che riguardano le donne,
la loro vita e la vita che vogliono dare. Intrusioni che, per ac-
centi e modalità, suonano come veri e propri insulti alla ca-
pacità di autodeterminarsi che le donne non hanno avuto in
dono, ma che hanno fatto valere con grande fatica. Non
mancheranno passaggi in futuro che ci aiuteranno a capire se
il Venerdì Santo è stato solo una formale correzione di mar-
cia o se invece qualche novità sostanziale è in arrivo. In ogni
caso la petizione rimane aperta a chi volesse sottoscriverla su
www.noidonne.org.
Dagli insulti “all’Elogio”
Editoriale
Questa mia, per presentare un progetto di solidarietà che
credo potrà interessare: il prossimo 27 maggio, alle ore 21.00,
presenteremo presso il Teatro Vittoria di Roma (tel.
06/5781960) l'ultimo spettacolo di Cinzia Leone "Poche idee
ma molto confuse", il cui ricavato sarà interamente devoluto
alla Campagna lanciata da Amnesty International "Mai
più violenza sulle donne". Cinzia Leone presterà le sue ca-
pacità artistiche in forma assolutamente gratuita, per puro
spirito etico e di solidarietà. Altrettanto dicasi per PUN-
TOEACAPO. L'incasso della serata - detratti i costi vivi del-
l'operazione - andrà a totale ed unico beneficio della Cam-
pagna di Amnesty International. Vorrete considerare, inoltre,
che lo spettacolo è patrocinato dal Coordinamento Donne
della CGIL-CISL e UIL Roma e Lazio. Quel che chiediamo è di
aiutarci a sostenere tale nostra iniziativa mediante una par-
tecipazione diretta alla serata del 27 maggio (prenotando i
biglietti presso il Teatro Vittoria) o, laddove non sia possibi-
le, attraverso un concreto e fattivo sostegno nella pubbliciz-
zazione dell'evento. Cordiali saluti.
Giulia Morello (scrittrice e Direttrice artistica dell'Associazione Culturale PUN-
TOEACAPO, ente no profit che si prefigge l'ambizioso scopo di voler coniuga-
re cultura e solidarietà)
Ecco fatto !
Per molte donne quello che voi chiamate aborto è un bam-
bino piccolo, geneticamente non è la madre, geneticamente è
il bimbo che nascerà, se non venisse ucciso.
Perché, anziché difendere l'aborto non lottare perché tutti
i bambini abbiano garantito dalla società civile il necessario
indipendentemente dalle possibilità economiche della madre,
Cara direttora
Tiziana Bartolini


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