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Numero 1 del 2007

Che sia un anno di PACS


Foto: Che sia un anno di PACS
PAGINA 28

Testi pagina 28

Istruite e qualificate ma sotto rappresentate
Mongolia / 2
Gli abitanti della Mongolia sono 2,5milioni di persone, che vivono su un
territorio quattro volte più grande di
quello del Giappone, di cui il 45,5% ha
meno di vent'anni. Una nazione, quin-
di, che può investire molto sulle proprie
risorse umane. A causa della bassa den-
sità di popolazione (1,5 abitanti/kmq),
la forza lavoro femminile è ritenuta in-
dispensabile per la crescita del paese.
Nelle aree rurali le donne proseguono a
svolgere i loro tradizionali compiti: ba-
dare ai figli, allevare, mungere e nutrire
capre e renne, preparare l'airag, l'ali-
mento base della dieta mongola, com-
posto di latte fermentato di cavalla,
produrre formaggi salati. Si è, invece, ri-
dotto il lavoro agricolo, a causa della
siccità, con grave danno per le colture
su piccola scala, tra l'altro non più sov-
venzionate dallo Stato. Nelle zone urba-
ne le donne sono occupate nelle fabbri-
che tessili e nel terziario. Tuttavia, la
maggiore concentrazione della manodo-
pera femminile si trova nei due settori
strategici del trasporto su ferro e delle
telecomunicazioni. Molte donne (il 60%
del personale) sono impiegate nelle fer-
rovie dello Stato. Sui 1815 km. di trac-
ciato ferroviario svolgono svariate man-
sioni: tecnici, capisquadra e operaie ad-
dette alla manutenzione delle linee, im-
piegate e contabili presso gli uffici am-
ministrativi, personale addetto ai servi-
zi (hotel delle stazioni, bar, ristoranti,
"beauty saloon", uffici postali e di spor-
tello, farmacie, negozi di souvenir, ecc.).
Le ferrovie hanno sviluppato un sistema
economico e di servizi "autosufficiente",
gestito direttamente dalla compagnia
nazionale, che possiede anche case,
ospedali e alberghi. Ma il settore nel
quale le donne stanno emergendo come
manodopera altamente qualificata è
quello delle ICT (Information and Com-
munications Technology), che con il
passaggio all'economia di mercato ha
avuto notevole impulso. Prima del 1992
la società mongola delle telecomunica-
zioni era di proprietà dello Stato. Nel
1995 è stata parzialmente privatizzata
e ora è una "holding" a compartecipa-
zione straniera, denominata Mongolia
Telecom (MT). Lavorano alla MT più di
4.500 persone, di cui il 46% sono uomi-
ni e il 54% donne. Uno degli obiettivi
del Piano per lo sviluppo delle risorse
umane elaborato di recente è la promo-
zione e lo sviluppo delle carriere "rosa".
Di tutti gli ingegneri della MT, più del
40% sono donne e se, nel 1999, le "sen-
ior manager" costituivano l'8,8%, oggi-
giorno rappresentano il 20,5%, raggiun-
gendo il target prefissato dalla MT. Il
65-70% di coloro che partecipano ai
programmi di sviluppo del manage-
ment, attraverso corsi di formazione,
sono giovani donne, di cui il 15-20% è
disponibile ad effettuare il proprio trai-
ning all'estero. In accordo con le norme
del Codice del lavoro, la MT ha stabili-
to regole interne di pari opportunità per
uomini e donne, ma soprattutto ha po-
tenziato il suo sistema di welfare, per
sostenere le famiglie penalizzate dalla
rapida transizione al mercato e per al-
leggerire il doppio carico di lavoro delle
donne gravato dal crollo della rete dei
servizi pubblici. Sono riconosciuti con-
gedi retribuiti di due settimane (oltre le
ferie ordinarie) alle donne con figli pic-
coli da utilizzare presso case termali
convenzionate con la compagnia; le
madri single con a carico dei minori,
che vivono sotto la soglia di povertà,
hanno diritto all'alloggio di proprietà
della MT, ad un bonus mensile integra-
tivo dell'assegno familiare versato dal
Fondo di assicurazione nazionale, e a
cash in natura, quali carbone e legna
per far fronte ai rigidi inverni.
Gli anni della transizione si sono di-
stinti per alcuni segnali di stepping back
per le donne: è aumentato il loro livello
di disoccupazione, benché rappresenti-
no il 50,4% della popolazione; è calata
la loro rappresentanza ai vari livelli di
28 gennaio 2007 noidonne
Cristina Carpinelli


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