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Numero 1 del 2007

Che sia un anno di PACS


Foto: Che sia un anno di PACS
PAGINA 16

Testi pagina 16

gennaio 2007 noidonne16
Gli ultimi dati ISTAT sulla violen-za alla donne sono sconvolgen-
ti”, questa la frase apparsa sui giornali
alla fine di novembre, queste la parole
pronunciate dal mondo politico e da di-
versi personaggi pubblici. Circa 9 milio-
ni 860 mila donne tra i 14-59 anni han-
no subito nell'arco della loro vita alme-
no una molestia a sfondo sessuale, il
55,2% del totale delle donne in Italia
dai 14 ai 59 anni. Questi dieci milioni di
donne non sapevano, fino a quel mo-
mento di condividere un dramma così
vasto e allo stesso tempo nascosto e
ignorato. Oggi alla luce di questa "rive-
lazione" le donne maltrattate non si vi-
vono più come casi isolati nel dover pa-
tire questa offesa. I Centri Antiviolenza
(nei luoghi dove esistono) da anni fati-
cosamente, con pochi mezzi e nell'isola-
mento più totale, operano sul fronte del-
la violenza alle donne e supportano i
casi più disperati.
Ma cosa esiste oggi nel nostro paese
per prevenire le situazioni di violenza?
In alcune realtà (poche) si affronta il
problema nelle scuole, con interventi
mirati alla comunicazione corretta fra i
generi; gruppi di autoaiuto per donne
maltrattate nascono più o meno spon-
taneamente là dove c'è un'Associazione
femminile che si interroga sul fenomeno;
qualche Circolo culturale propone corsi
di Autostima. Le donne che non hanno
l'opportunità o la possibilità di accede-
re a queste offerte sono ancora una vol-
ta lasciate sole. La sofferenza di tenersi
tutto dentro, porta a gravi stati di de-
pressione e all'uso di psicofarmaci, de-
vasta l'intera vita e, se ci
sono, anche quella dei fi-
gli. Questa pagina può di-
ventare uno spazio libero
dove raccontarsi, interro-
garsi, tentare di uscire da
una situazione malefica.
Noidonne può fungere da
Gruppo di Sostegno vir-
tuale. Scrivere ciò che ci
succede è già un primo
importante atto terapeuti-
co, se si aggiunge il fatto
che viene letto da alcune
migliaia di persone, porta
a sentirsi meno sole e, ma-
gari con lo scambio di in-
formazioni, a conoscere i luoghi dove ri-
volgersi e incontrare chi ci può aiutare.
Per uscire da situazioni di violenza e
imparare a vivere in modo sano, sereno
e soddisfacente senza dipendere da
un'altra persona, ci vogliono strumenti
che da sole, in condizioni di grave dis-
agio, non si ha la capacità di utilizzare,
attraverso il giornale è possibile intanto
fare il primo passo.
* Counsellor nella gestione dei traumi
centro_liberamente@yahoo.it
Donne in viaggio
Calendario UDI 2007
* Gianna Morselli
“...un calendario dedicato a
tutte noi... alle acrobazie
imperfette con cui affrontiamo
questa età di passaggio”
Donne e salute
Secondo un documento dell'OMS (Organizzazione
mondiale della sanità (Dipartimento per la salute
della donna) la differenza di genere è ancora sot-
tovalutata e misconosciuta in relazione alla salu-
te delle donne. Il documento - citato in un interes-
sante numero monografico di Monitor - (12/05 ed.
ASSR - Agenzia per i Servizi Sanitari Regionali)
dedicato alla salute delle donne afferma "Sempre
più, oggi, appare evidente che la ricerca medica è
sempre stata condizionata dal genere." E tale affer-
mazione è comunque da leggere nel senso che "gli
argomenti scelti, i metodi utilizzati e la successiva
analisi dei dati riflettono una prospettiva maschi-
le in più sensi".
Non ci meraviglia il dato: i ricercatori del resto
sono per la maggioranza uomini! Uno dei risultati
come afferma Laura Pellegrini nell'editoriale della
rivista citata è che le donne sono più esposte ad
alcune patologie, sono curate meno bene e, molto
spesso, con farmaci non direttamente sperimentati
su di loro. Non ci sarebbe da meravigliarsi troppo,
la differenza di genere è sempre molto poco pre-
sente, le politiche di mainstreaming di genere sono
ancora un "terreno di proposta e di lavoro" piutto-
sto che una realtà. Quello che fa riflettere nel campo della salute e nella
sperimentazione dei farmaci è che le donne sono comunque maggiori
consumatrici di farmaci, e non solo per la loro attenzione, maggiore degli
uomini comunque, se non alla prevenzione ma almeno alla diagnosi pre-
coce. Il mercato, almeno avrebbe potuto interessarsi della fascia più
importante di consumatrici, ma così non è e non è stato. Naturalmente
le "spiegazioni scientifiche" sono molte, ma sono anche ovvie: è più faci-
le in ultima analisi sperimentare farmaci su giovani adulti sani, che non
su una popolazione femminile che per sua natura ha il ciclo di vita
segnato da eventi biologici precisi.
Come conclusione possiamo solo affermare che fino a quando alle donne
continueranno ad essere offerte cure mediche che si sperimentano sugli
uomini considerati "la norma", la salute delle donne continuerà ad esse-
re compromessa. A queste ed a più ampie conclusioni è giunta anche la
giornata di studio e riflessione promossa nel mese di dicembre dalla
Regione Lazio, Assessorato P.O. con il CPO regionale in collaborazione
con la società Sintagmi. Giornata di riflessione dove le donne hanno
dimostrato come sempre di essere "generose", affidando una parte di
riflessione ad esperti - forse per paura che una lettura di genere fosse
interpretata o interpretabile - troppo di parte. Provocazione accolta con
simpatia, del resto è anche interesse delle donne rompere gli stereotipi che
hanno prodotto la crisi maschile di questi ultimi anni, personalmente la
simpatia è subordinata ad una condizione sine qua non: dividiamo la
riflessione, ma dividiamo nello stesso modo potere, e posti di potere,
anche nella ricerca sui farmaci.
Alida Castelli

Daphne Maugham - Agrumeto (1970)


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