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Numero 12 del 2008

E tu di che Natale sei?


Foto: E tu di che Natale sei?
PAGINA 44

Testi pagina 44

dicembre 2008 noidonne44
Nel suo studio scenico intitolato "Lamenzogna", Pippo Delbono, rude e
sensibilissimo uomo di teatro, muove
un'accusa gonfia di indignazione e di
dolore all'alterazione e all'abbandono
della verità, all'ipocrisia ovunque ac-
colta e praticata.
Lo spettacolo, che ha debuttato alle
Fonderie Teatrali Limone di Moncalieri
in apertura della stagione dello Stabile
torinese, al suo avvio nel silenzio ri-
chiama l'atrocità del sacrificio dei sette
operai della ThyssenKrupp arsi vivi,
evocandone anche visivamente lo stra-
zio. È stata proprio la visita dell'attore e
regista ligure alla fabbrica dove si è
consumata la tragedia a suggerirgli con
il suo squallore, le sue tracce di inerzia
e di abbandono la traccia della rappre-
sentazione: un disegno circolare che da
quel luogo di solitudine e di assenza di
comunicazione dilata il suo raggio, in-
globa l'esterno per poi richiudersi dopo
avere stretto nella sua morsa accusato-
ria frammenti dell'enorme inganno che
ha accecato il mondo. Ne emerge il qua-
dro frantumato di una realtà spietata,
marcia, senza bagliori di umanità, che
sommerge quelli che non hanno mezzi e
difese, i diversi, i poveri, i malsani, a cui
è negato di vivere con dignità. L'inizio di
questo spettacolo dalla crudeltà esplici-
ta, circoscritto in una griglia di ferro e
investito di un grigiore impenetrabile, è
di una lentezza precisa ed estenuata nel
suo andamento quasi coreografico. In
due piani separati pone a confronto due
mondi inavvicinabili, entrambi senza
luce: quello soffocante di un operaio
sempre al buio il suo turno davanti al
proprio armadietto e quello prevarican-
te dei potenti, illuminato da una luce si-
nistra, dominato dall'abuso e dalla cor-
ruzione, dove il vizio occultato nascon-
de in ben altri armadi scheletri impre-
sentabili. Il concorso della pubblicità
con la sua ingannevole lucentezza sot-
tolinea con un cinismo che imbarazza
la distanza incolmabile fra l'onnipoten-
za dei sopraffattori e la disperata rasse-
gnazione di chi non ha voce, né riscat-
to, né libertà.
Pippo Delbono con questo suo groviglio
inestricabile di immagini, di simboli e di
musiche, segno della scalata solitaria e
impervia di questa sua ultima, straordi-
naria, commovente fatica, esprime l'ine-
sprimibile. Forse non intende neppure
comunicare o convincere, forse vuole
solo lasciare erompere il proprio dolore
davanti a un mondo che non riesce nep-
pure più a nascondere lo sfacelo che lo
ha sfregiato. Insieme all'ottimo Gianlu-
ca Ballaré libera emozioni compresse fi-
no allo spasimo: con un pianto som-
messo o con urla di ribellione, fra esplo-
sioni di rabbia incontenibile e contor-
sioni. Il suo passo dapprima rapido e
autorevole di narratore fuori campo si
farà andatura dimessa e strascicata
quando alla fine, denudato e definitiva-
mente sconfitto, si lascerà risucchiare
dal buio, condotto per mano da Bobò,
un mite essere minorato, incapace di
parlare e di udire, che dopo 35 anni in
un manicomio criminale, è entrata a far
parte della compagnia. A lui, simbolo
di affrancamento dalle vischiosità men-
zognere, di innocenza e di libertà. sono
andati applausi sonori che il suo udito
non ha colto. Ma il suo sorriso felice ha
detto grazie anche a nome degli ultimi e
dei penultimi a cui il grande Pippo Del-
bono ha dedicato questo spettacolo au-
dace, energico e crudele atteso in una
lunga tournée in Italia e all'estero. (Foto
di Rhodri Jones)
Dalla fabbrica al teatro
Quelli della “ThyssenKrupp”
Mirella Caveggia
l'idea, la necessità dello spettacolo è stata suggerita
dalla visita ai luoghi della tragedia
A SALERNO, RICORDANDO
PEPPINO IMPASTATO
Il 9 dicembre una intera giornata è dedicata a vari interventi sui temi della
cultura, della legalità e dell'impegno civile. Voluta dal Dipartimento di
Sociologia e Scienza della Politica dell'Università di Salerno e curata dal
Centro di documentazione G. Impastato di Palermo, "PEPPINO IMPASTATO
- RICORDARE PER CONTINUARE" si tiene a Fisciano, presso l'Università
degli Studi di Salerno. Il programma prevede: un incontro con Anna Puglisi,
scrittrice e cofondatrice del Centro G. Impastato, momenti di discussione
con sociologi, storici e studiosi della comunicazione dell'Università di
Salerno, la presentazione della 'Agenda dell'antimafia 2009', a cura di Anna
Puglisi e Umberto Santino. Gli interventi sono accompagnati da brevi lettu-
re estratte da: "Donne, Mafia e Antimafia", a cura di Anna Pugliesi, e "Lunga
è la notte", a cura di Umberto Santino. L'iniziativa, che si conclude con la
proiezione del film "I cento passi" di Marco Tullio Giordana, è stata proget-
tata in collaborazione con la dott.ssa Rosa Frammartino curatrice del
Progetto 'Cittadinanza e Legalità: se non a scuola dove?' finalizzato alla sen-
sibilizzazione ai valori di legalità, cittadinanza, cooperazione. (I. F.)


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