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Numero 12 del 2008

E tu di che Natale sei?


Foto: E tu di che Natale sei?
PAGINA 43

Testi pagina 43

La ricchezza del pranzo di Natale af-fonda le radici nella tradizione di fe-
ste antiche nelle quali il "convivio" a ba-
se di pane e carne, alimenti che ancora
oggi simboleggiano l'abbondanza, era
dedicato alle cerimonie propiziatorie
dell'anno in arrivo. Indispensabile era
la minestra col brodo di carne, dove
"nuotavano" scrigni di pasta ripiena,
anch'essi per secoli sinonimo di benesse-
re economico e sociale. Anche se il cap-
pone era il piatto centrale, il simbolo
più festoso della tradizione era rappre-
sentato dai dolci ed in particolare dal
miele considerato "l'offerta dolce" per
eccellenza, perché gli si attribuiva il do-
no di propiziare la "dolcezza" del nuovo
anno.
Sono note e diffuse tante buonissime
ricette per preparare un ricco e gustoso
pranzo natalizio; ogni territorio vanta
una caratteristica che rappresenta la
propria identità. Ogni famiglia, in que-
st'occasione, prepara pietanze che evo-
cano antiche e care atmosfere, tempi in
cui, ancora bambini, si aspettava la fe-
sta per poter gustare il dolce pane con le
mandorle, biscottini al miele, "calzonci-
ni" ripieni di noci ed uva passa. Oggi
molte cose sono cambiate; non bisogna
aspettare fino a Natale per un ricco
pranzo, anzi il vero problema consiste
nell'affrontare, giorno dopo giorno, la
sfida dei sapori in eccesso!
Ogni regione vanta una tradizione di
buoni sapori della memoria e della fe-
sta, nel nostro sud c'è il pane impastato
con le mandorle e le focaccine dolci ri-
piene di uva passa, noci, mosto cotto e
cannella; nel nord, ma ormai è tradizio-
ne diffusa in tutte le regioni italiane, pa-
nettone e pandoro sono dolci insostitui-
bili, autentici simboli del Natale.
Dal Pane di Natale…
al Panettone
I dolci originari delle nostre festività,
quelli che uscivano dalla cucina delle
famiglie povere, erano poco più che pa-
ni. Col passare dei tempi si arricchirono
e si addobbarono con altre sostanze pre-
ziose; intorno al '300 vennero di moda
le spezie e si mescolarono assieme alla
farina e agli altri ingredienti, anche pe-
pe, zenzero, garofano, cannella.
Ecco nascere il panforte (o pan spe-
ziale) senese, ma anche il pan dolce, il
panon, il pan d'oro , il panettone. Come
i dolci pasquali preferiscono espandersi
in orizzontale, quelli natalizi amano di
solito salire verso l'alto. Alcuni di questi
erano realizzati dagli speziali, che dete-
nevano le droghe e l'arte di usarle, altri
da monaci e mo-
nache, altri anco-
ra dai cuochi del-
le corti. Questi
pani speciali, un
tempo creati per
santificare le fe-
ste, offerti in chie-
sa o in famiglia,
venivano prepa-
rati in casa con
cura; in cima a
ciascun impasto,
la donna traccia-
va con l'anello
nuziale un solco
a forma di croce
per devozione e
per favorirne la
lievitazione.
Il Natale che
fa … più bene!
Se è vero che
ogni regione può
vantare una ori-
ginale differenza
nella preparazio-
ne del pranzo che
riunisce tutta la
famiglia, è anche
vero che esso può
assumere un gu-
sto speciale che
accomuna tutte
le tradizioni: il
gusto della soli-
darietà. Il Natale
è una preziosa oc-
casione per ag-
giungere alla nostra spesa i prodotti del
commercio equo e solidale e con essi il
profumo di una scelta giusta con la
quale aiutare le tante popolazioni pove-
re che ancora, purtroppo, abitano il Sud
del mondo.
Possiamo preparare i nostri dolci e le
nostre pietanze acquistando caffè, ca-
cao, noccioline, peperoncino, cannella,
zenzero ….
Regalare dignità con un prodotto
del commercio equo e solidale signi-
fica reinventare il linguaggio del do-
no, e in questo caso, del pranzo.
Mancano pochi giorni a
Natale: qualche consi-
glio per la linea…
prima delle grandi cene e
pranzi non fare diete drasti-
che o digiuni, sarebbe inutile
perché dopo pranzi abbon-
danti si può stare male perché
il nostro corpo non è abituato
a ricevere troppo cibo!
dopo i ricchi pranzi e cene
consumare più verdura e frut-
ta, i carboidrati meglio se in-
tegrali, scegliere carni magre;
alla cena o al pranzo as-
saggiare un po' di tutto non
esagerando nelle porzioni e ri-
cordare di dividere gli avanzi della cena
con amici e parenti;
dopo il pranzo fare una salutare pas-
seggiata per smaltire un po' delle calorie
assunte.
porre attenzione al consumo di frutta
secca perchè è ricca di calorie;
evitare di comprare panettoni o pan-
dori farciti e preferire il panettone al
pandoro perché contiene meno grassi.
noidonne dicembre 2008 43
Renata Frammartino
Cibo di Natale, cibo della menoria
mangiar bene


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