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Numero 11 del 2008

L'inverno dei diritti


Foto: L'inverno dei diritti
PAGINA 11

Testi pagina 11

noidonne novembre 2008 11
responsabilmente, come momento rias-
suntivo dell'intera esistenza. Da qui de-
riva la legittimità, anzi la necessità, del-
la cura al morente, il cui principio etico
fondamentale si risolve nel favorire la
dimensione propriamente umana del
morire. Ma da qui anche l'emergere di
questioni che riguardano la libertà del-
l'individuo rispetto al potere medico e i
valori di autonomia e di dignità della
persona. E' infatti proprio la capacità
della scienza e della tecnologia di ritar-
dare indefinitamente la morte, a far na-
scere la richiesta di riprendere possesso
della propria vita.
A questa esigenza intende rispondere
il 'testamento biologico': un documento
con cui una persona, dotata di piena
capacità, esprime la sua volontà circa i
trattamenti ai quali desidererebbe o non
desidererebbe essere sottoposta nel caso
in cui, nel decorso di una malattia o a
causa di traumi improvvisi, non fosse
più in grado di esprimere il suo consen-
so. Niente a che vedere, dunque, col ri-
fiuto delle cure né, tanto meno, come
spesso si afferma, con l'eutanasia: esso
rappresenta, infatti, una delle tante mo-
dalità di governo della vita che trova il
suo fondamento nell'autonomia della
persona e che non appare, a mio avviso,
contrario al principio della sacralità
della vita.
Perché mai, in effetti, un credente
non dovrebbe preoccuparsi delle moda-
lità della sua morte dal momento che, a
buon diritto, si preoccupa della sua sa-
lute nel corso della vita? Né vi è contra-
sto tra il testamento biologico, le cure
palliative e l'assistenza da prestare alla
persona morente.
Nella riflessione contemporanea si
dà sempre maggiore spazio all''etica del-
la cura', che vuole non soltanto 'curare'
ma anche 'prendersi cura', cioè farsi ca-
rico responsabilmente dei bisogni e del-
le sofferenze della persona. Essa quindi
si rivolge soprattutto ai malati 'incura-
bili' e si presenta come una risposta po-
sitiva, intesa a contrastare il sentimento
di abbandono e la conseguente richiesta
di morte da parte dei malati terminali.
In questo quadro, si può collocare la
crescente diffusione degli hospices, luo-
ghi che mirano a perfezionare il tratta-
mento del dolore e ad accompagnare i
pazienti a una 'buona morte', in una
rinnovata ars moriendi.
"O Signore - scriveva il poeta R.M.
Rilke - dà ad ognuno la propria morte,
quel morire che fiorisce da una vita in
cui si è trovato amore, senso e pena.
Giacché noi siamo soltanto il guscio e
la foglia. E' la grande morte che ognuno
ha in sé, il frutto attorno a cui tutto gi-
ra". Ho incontrato nella mia vita mala-
ti paralizzati ormai dalla distrofia mu-
scolare progressiva, intenzionati a com-
battere tenacemente contro la morte,
animati da una voglia di vivere inesau-
sta e altri desiderosi di porre fine a un
calvario di sofferenze inutili, a un'esi-
stenza avvertita ormai come priva di si-
gnificato.
Se è bene, come taluni hanno soste-
nuto, che la politica stia lontana da cer-
te decisioni, che esigono primariamente
rispetto e solitudine è, tuttavia, suo
compito 'garantire' quelle condizioni
che assicurino a quanti sono liberi di in-
tendere e di volere, di decidere, da sé, se,
come e quando morire. Senza esercitare
né subire alcuna prevaricazione.
la tecnologia medica può rimandare indefinitamente la morte
prolungando una condizione vegetativa, ma qual è il punto in
cui la vita ha ancora valore e significato per la persona?
Ambiente e Giustizia secondo le prospettive
delle fedi e delle scienze
Il CIPAX, Centro interconfessionale per la pace, ha promosso una serie di
incontri in cui teologhe e teologi delle varie fedi si confronteranno con
esperte/i, per tracciare un cammino condiviso di giustizia, difesa dell'am-
biente, pace e interrogarsi sui concetti di crescita e decrescita. Aria, Acqua,
Terra e Fuoco sono riferimenti per i miti di ogni religione, archetipi della
filosofia e da sempre Beni Comuni. Minacciati dall'appropriazione, dall'in-
quinamento e dallo sfruttamento senza limiti, determinati da una visione
di crescita indefinita che porta a una crescente povertà, a fronte dell'ingiu-
sto arricchimento di pochi, gli elementi naturali ci chiedono di cambiare
modelli di consumo e stili di vita. Primo appuntamento il 6 novembre su:
FARE IL MONDO 'CASA' E NON SEMPLICEMENTE 'MERCATO' con
Antonietta Potente, dottora in Teologia Morale che vive in Bolivia insieme
a due consorelle con una famiglia di campesinos Aymara, autrice, tra l'al-
tro, di 'Passione e sapienza nella mistica delle donne' insieme a Giselle
Gomez.
(Salone della Comunità di S. Paolo, via Ostiense 152 b Roma - ore 18.
Info: 06 - 57287347)
Le donne di nuovo in piazza
E' indetta dalle orga-
nizzatrici della
manifestazione che
l'anno passato ha
radunato 150.000
donne da tutta Italia
la mobilitazione di
donne per le donne
del sommovimento
che raccoglie donne
e lesbiche di diversa
formazione, collettivi, gruppi e associazioni.
Contro la violenza maschile sulle donne, sabato 22 novembre 2008.
Info su: http://flat.noblogs.org


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