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Numero 9 del 2008

Stampa: libertà vigilata


Foto: Stampa: libertà vigilata
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Testi pagina 9

noidonne settembre 2008 9
il suo benessere; in realtà si può finire in
braccio alla politica dei sussidi. Le don-
ne che vanno a fare la spesa sanno che
non è il taglio dell'Ici generalizzata che
aiuta la famiglia, se si perdono i servizi.
E i servizi si perderanno, perché i Comu-
ni non potranno metterli in bilancio sen-
za risorse e perché, se non si fa riferi-
mento ad una famiglia in cui abbia va-
lore la componente femminile, ai cultori
del neutro parrà accettabile che i servi-
zi li produca la donna. E' come il velo
per le immigrate: molte di più avrebbe-
ro le chiome al vento se non ci fosse un
uomo che le vuole coperte.
Analogamente non sarà il
compagno della sinistra -
lasciamo perdere che, an-
che per quel che lo riguar-
da, ha abbandonato i pro-
grammi per poco nobili lot-
te di potere - che metterà
nelle priorità il problema
dei "nidi" o che difenderà
l'occupazione femminile.
Con le tutele (l'assenza di
tutele) attuali per le preca-
rie sarà più vantaggioso di-
mettersi da lavori meno re-
munerativi delle spese che
comporta la cura della fa-
miglia.
I diritti che non si di-
fendono si perdono. Sare-
mo ancora destinate a
"subire"? Le crisi non hanno
mai favorito chi è svantag-
giato e fanno capire perché
producono regressione in
chi, a qualunque livello, è
subalterno. Che le donne
siano ancora subalterne co-
me soggetti politici lo mo-
strano elementi perfino fol-
cloristici delle cronache
estive. In Spagna Bibiana
Aido, ministra per le pari
opportunità, ha aperto una
polemica istituzionale sul
linguaggio di genere: in Par-
lamento, se i maschi sono
"membri", le donne saranno
"membre". Nel lessico italia-
no la guida pubblicata nelle
edizioni parlamentari nei primi anni Ot-
tanta del secolo scorso - a cura della
non dimenticata (speriamo) Alma Sa-
batini - non si registrava un'audacia del
genere. Eppure molte di noi dicono le in-
dividue, le soggette. Ci sono state rea-
zioni negative, anche di donne; ma va
menzionato Alfonso Guerra che ha ridi-
colizzato la collega, ma ha anche di-
chiarato che "non ci si deve inginoc-
chiare davanti a una qualsiasi che si di-
ca maltrattata".
Da noi, negli stessi giorni, per la pri-
ma volta, un tema della maturità è sta-
to dedicato alla cultura delle donne, ma
non ha suscitato interesse. E nessun
giornale si è chiesto se stia bene che a
scuola i ragazzi non siano tenuti a sa-
pere che cosa sia "il genere".
A Gloucester, nel Massachusset, di-
ciassette ragazze di quindici anni si so-
no fatte mettere incinte contemporanea-
mente con il patto segreto di non men-
zionare il padre e di godere insieme di
una libera maternità. Le loro madri e
nonne manifestavano per la libera scel-
ta abortiva, loro sono state la consola-
zione del movimento per la vita .
In altra parte del mondo Al-Za-
wahiri, il numero due di Al-Qaeda, ha
richiamato le donne islamiche a badare
ai figli e a soddisfare le esigenze dei mu-
jaheddin in lotta e a non fare le terrori-
ste e le martiri.
Le donne hanno reagito: anche noi
abbiamo il diritto di diven-
tare kamikaze perché la ji-
had non è un monopolio dei
maschi... Effetti della globa-
lizzazione? Certamente sì.
Ma il confronto con situa-
zioni diverse fa capire che se
le donne che hanno guada-
gnato dignità, autonomia,
diritti non tengono la fron-
tiera, abbiamo da perdere
tutte. Non sarà facile. Ma re-
sistere è la sola cosa che
dobbiamo a noi stesse e a
tutte. Quindi settembre rap-
presenta un momento strate-
gico. E' in atto un bisogno di
rinnovamento e di ricompo-
sizione della politica; nuove
forme partitiche si stanno or-
ganizzando; il governo pone
il paese in sempre maggior
tensione. Anche noi, in
quanto cittadini, siamo inte-
ressate a impegnarci respon-
sabilmente.
Attente, però, a non di-
menticare di essere cittadine,
al femminile. Il soggetto neu-
tro non è solo pericoloso in
sé: potrebbe diventare una
tentazione (purtroppo già
sperimentata).
dopo la simbolica sconfitta mondiale delle donne
con l'esclusione di Hillary Rodham Clinton dalla
competizione elettorale per le presidenziali negli
Stati Uniti, occorre ancora più attenzione a non
dimenticare di essere cittadine. Al femminile


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