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Numero 6 del 2008

1948-2008: 60 anni di Sana e robusto Costituzione. Perchè cambiarla?


Foto: 1948-2008: 60 anni di Sana e robusto Costituzione. Perchè cambiarla?
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Testi pagina 11

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Anche la Chiesa cattolica si fa inter-prete del diffuso malcontento verso
la classe politica ed infatti ha già au-
spicato la reintroduzione delle preferen-
ze che da un lato attribuiscono un pote-
re di scelta ai cittadini, dall'altro offro-
no la possibilità di scegliere i propri rap-
presentanti senza contribuire all'elezio-
ne dei temuti candidati 'laicisti'. Il PDL
fa parte del Partito Popolare Europeo ed
è apparentato strettamente con AN, da
sempre paladina dei valori cristiani,
quegli stessi che la Santanchè ha ripro-
posto nel motto "Dio, patria, famiglia".
Quanto alla Lega ha rinunciato ai riti
pagani sul Po per difendere le radici cri-
stiane dei… celti!. L' UDC è il partito di
Casini, il pupillo di Ruini; e al cardina-
le che, ostile al progetto di Prodi sogna
una nuova DC, non reca alcun proble-
ma la presenza nel partito di Cuffaro. Si
lecca invece le ferite il PD dove l'inte-
gralismo dei teodem serve a rendere ac-
cettabile la politica dei "cattolici adulti"
i quali dimostrano al massimo un legge-
ro imbarazzo di fronte alle azioni di
lobby del Vaticano. Se il PD ha portato
in Parlamento 120 parlamentari ex de-
mocristiani, parole di Fioroni, la gerar-
chia cattolica potrà influenzare anche il
centro sinistra, salvo poi favorire il cen-
tro destra al quale lo accomuna una
cultura di potere. Il Vaticano non è in-
fatti un'entità spirituale, è uno stato a
tutti gli effetti con un impero immobilia-
re e finanziario enorme che moltiplica
grazie ad una sapiente attività politica.
Prima delle elezioni Betori ha precisato
che la Chiesa cattolica non è né di cen-
tro né di sinistra. E' vero: l'alto magiste-
ro non guarda ai simboli, guarda agli
interessi temporali; e infatti nel '29 non
ha avuto nessuno scrupolo a stringere
con Mussolini il Concordato grazie al
quale continua a ricevere dallo Stato
italiano sovvenzioni ingiustificate pari
a circa 4 miliardi di euro, secondo l'in-
chiesta comparsa sulla Repubblica. Le
reazioni del Vaticano sono state piccate
e polemiche, ma per poterci tranquilliz-
zare dovrebbe applicare il principio del-
la trasparenza, ovvero dovrebbe pubbli-
cizzare i bilanci come fa la Chiesa val-
dese. Della cifra che l'erario destina al-
la CEI con l'8 per mille (1 miliardo di
euro) solo un quinto va alle opere di ca-
rità, il resto serve all'autofinanziamen-
to, espressione vaga con cui si allude a
voci non verificabili come 'esigenze di
culto' o 'spese di catechesi'. La CEI ri-
sponde stizzita che la Chiesa supplisce
lo Stato nell'azione di welfare, e in effet-
ti sono numerose le opere meritorie su
cui è stata costruita la propaganda per
avere i sussidi, ma nei paesi cosiddetti
civili il finanziamento alle Chiese è vo-
lontario. Inoltre né la Chiesa né i politi-
ci ossequienti mai si sono preoccupati
di informare i cittadini del meccanismo
furbetto con cui vengono ridistribuite le
quote non espresse: non rimangono nel-
le tasche dei contribuenti né all'erario,
vengono ridistribuite in proporzione al-
le quote espresse, col risultato che anche
il 90% circa di queste va alla Chiesa
cattolica. Di più: diminuito il numero
dei praticanti e dei preti, il gettito an-
drebbe abbassato sotto l'8 per mille, ma
nessuno mai è riuscito a vedere la rela-
zione che la Presidenza del Consiglio
dovrebbe fare ogni tre anni per monito-
rare e rivedere l'autentica mostruosità
giuridica del Concordato. In campagna
elettorale ci hanno promesso che non
avrebbero messo le mani nelle tasche
degli italiani; quando sarà che qualcu-
no ci promette di togliere dalle tasche
degli italiani le mani del Vaticano?
Le mani in tasca agli italiani
Vaticano
Stefania Friggeri
le tasse, i costi e le spese
della Chiesa cattolica
Sportelli Rosa a Roma
I centri delle donne
Promuovere le attività dei Centri per l'Impiego a favore delle donne e age-
volare l'accesso al mercato del lavoro dell'universo femminile. Questi gli
obiettivi che la Provincia di Roma persegue con il progetto di formazione e
informazione attivato nei Centri di Dragoncello e Torre Angela. Le azioni, di-
rette principalmente ai responsabili e agli operatori dei Centri per l'Impiego
(CPI), hanno l'obiettivo di sensibilizzarli su tematiche specifiche legate alle
donne e al lavoro e di rispondere alle esigenze specifiche delle utenti in cer-
ca di occupazione. Si possono rivolgere ai Centri le donne in cerca del primo
lavoro o che vogliono tornare al lavoro, le donne che vogliono lavorare au-
tonomamente e quelle in cerca di nuove opportunità. Il progetto è stato rea-
lizzato con il contributo del Fondo Sociale Europeo all'interno di un più am-
pio programma di valorizzazione della formazione e del lavoro delle donne,
che ha visto coinvolti numerosi partners. Gestito da ALFOR, CORA ROMA
onlus e CRASFORM, il progetto prevede workshop tematici, seminari, per-
corsi di accoglienza e orientamento individuale e di gruppo, percorsi indivi-
duali di costruzione o di cambiamento del progetto professionale, orienta-
mento all'autoimprenditorialità o all'imprenditorialità. Tra i suoi punti di for-
za, l'azione costante di animazione territoriale per costituire o rafforzare la
rete di erogatori di servizi complementari alle utenti, a partire da quelli for-
mativi, per concentrare l'intervento effettuato sulla valorizzazione della per-
sona e delle sue potenzialità personali e professionali.
DRAGONCELLO: tel 06 5216 707 - fax 06 5216633
FIUMICINO: tel 06 65047 33
TORRE ANGELA: tel 06 2017542
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