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Numero 5 del 2008

Donne elette: tutto è cambiato, nulla è cambiato


Foto: Donne elette: tutto è cambiato, nulla è cambiato
PAGINA 44

Testi pagina 44

maggio 2008 noidonne44
Nel celebre slogan 'Vogliamo il pane,ma anche le rose' - coniato nel 1912
da un gruppo di operaie tessili del Mas-
sachusettes, durante un lungo sciopero -
è racchiuso il significato di un'intera
epoca femminile e, non a caso, parte di
questa assertiva affermazione è divenu-
ta titolo dell'ultimo film documentario
scritto e diretto dalla raffinata regista
Alina Marazzi. Raccontare le donne de-
gli anni Sessanta e Settanta, la difficile
costruzione di un'identità collettiva, la
rivoluzione sessuale, la conquista di li-
bertà oggi date per scontate (e anzi ri-
messe in discussione!), non era compito
facile. Già nota per 'Un'ora sola ti vor-
rei' (il bellissimo documentario dedicato
alla madre morta tragicamente, da po-
co riproposto alla casa Internazionale
delle Donne di Roma e che, in una sala
gremita, ha generato un fervido dibatti-
to sui cambiamenti della condizione
femminile) e 'Per Sempre', dedicato alla
scelta della clausura, 'Vogliamo anche
le rose' ricostruisce la
storia di un movi-
mento (quello femmi-
nile, poi femminista)
e delle sue protagoni-
ste, in una stagione
senza precedenti - ed
a tutt'oggi senza con-
fronto - all'interno di
un più vasto moto
epocale che segnò in
modo indelebile la
"nostra" storia, italia-
na e femminile, cul-
minando nella batta-
glia per rendere legale
la pratica dell'aborto.
"Questo film è frutto
di un percorso di ri-
cerca e di un vasto
lavoro d'archivio - af-
ferma la regista - che
ho incentrato, man
mano che costruivo
A tutto schermo
Come hai iniziato a fare la regista?
L'essere donna ti ha creato problemi
sul lavoro?
Dopo le superiori ho fatto una scuola di
cinema e fotografia e già mi ero interessa-
ta alla regia, al documentario. Ho frequen-
tato la scuola di cinema a Londra e lì non
c'era una specializzazione, di tipo tecnico
o creativo, anche se le donne tradizional-
mente si perfezionano in montaggio, co-
stumi, edizioni e suono. Lavorando nel
documentario, poi, ci si trova a fare un po'
di tutto, a svolgere funzioni tecniche ed
anche di aiuto-regista, un ruolo tradizio-
nalmente maschile, ed a Roma, a Cinecit-
tà, le maestranze tecniche sono tradizio-
nalmente tutte maschili. In Italia sono po-
che le donne che si occupano di suono e
fotografia o che fanno i fonici. Quando ho
iniziato a girare i miei documentari, le te-
matiche sono state da subite relative alle
donne, ho fatto un cinema sulle donne e
forse questo mi ha aiutato a non avere
grandi problemi, molte donne fanno docu-
mentari. Come sempre ci sono pro e con-
tro a fare parte di una "minoranza".
Esiste un percorso ideale, un filo rosso
che lega i tuoi documentari?
Sì, esiste un legame fra i miei film, anche
se non c'era un'intenzione, si è poi inevi-
tabilmente creato. Infatti in tutti ho volu-
to raccontare personaggi femminili che ri-
fiutassero di aderire a ruoli imposti o scel-
ti da altri per loro, storie di inquietudini o
ribellioni: così mia madre in 'Un'ora sola ti
vorrei', le novizie di 'Per Sempre', le donne
degli anni Settanta in 'Vogliamo anche le
rose'. E' sempre presente nei miei perso-
naggi il desiderio di cambiare i ruoli tradi-
zionali. E questo si riflette anche sul pun-
to di vista della poetica e del linguaggio:
c'è sempre una forte intenzione narrativa,
anche nel documentario, un voler mettere
in relazione il modo di girare con la storia.
Vogliamo anche le rose è un film poe-
tico, talvolta drammatico ma anche
ironico verso alcuni aspetti del movi-
mento femminista. Credi che siano
importanti l'autocritica e l'ironia nella
vita? Come è stato accolto dalle donne
il tuo film?
L'ironia è certamente una dimensione che
mi appartiene ed in parte ho anche trova-
to elementi ironici nei materiali che anda-
vo scoprendo: è servita a punteggiare e
stemperare il racconto nei suoi aspetti
drammatici. Quello che accade, in genere,
nel rivedere alcuni atteggiamenti molto
ideologici e cervellotici a distanza di tem-
po, ci fa bene, crea un punto d'incontro ed
un legame con l'oggi e nell'ironia tutto
questo si svela. Per quanto riguarda l'usci-
Intervista ad Alina Marazzi
Come eravamo, come siamo diventate
La dolce Alina
della nostra giovinezza


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