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Numero 5 del 2008

Donne elette: tutto è cambiato, nulla è cambiato


Foto: Donne elette: tutto è cambiato, nulla è cambiato
PAGINA 35

Testi pagina 35

noidonne maggio 2008 35
Kenia
Quote rosa
nel nuovo governo
Dopo il conflitto degli ultimi
mesi il dato più nuovo e interes-
sante del nuovo governo di coali-
zione annunciato il 14 aprile a
Nairobi è la consistente presenza
femminile. In seguito ad un incon-
tro di circa otto ore svoltosi a
quattro occhi tra il presidente
Emilio Mwai Kibaky e il suo ex-av-
versario Raila Odinga, in un ritiro
presidenziale sulle pendici del
Monte Kenya, è stato infatti vara-
to un nuovo esecutivo che registra
la presenza di 7 donne. Sono in-
fatti quattro le rappresentanti femminili del Party of Na-
tional Unity di Kibaki e tre dell'ex-opposizione dal movi-
mento Odm e dai suoi alleati a detenere incarichi ministe-
riali; in più almeno altre sei donne hanno incarichi di sot-
tosegretariato. E' la più ampia partecipazione di donne mai
registrata in un governo keniano, sia
pur in un esecutivo con un numero
di incarichi senza precedenti, una
quarantina. Alle file del Party of Na-
tional Unitydi Kibaki appartengono
Martha Karua, già ministra per gli
Affari costituzionali ma ora anche
responsabile della 'Coesione nazio-
nale'; un incarico di enorme peso,
anche se non è riuscita a ottenere,
come alcuni speravano e prevedevano, il ruolo di vice-pri-
mo ministro; Naomi Shabani, già nominata a gennaio in un
esecutivo di soli 17 ministri costituito da Kibaki e ora ri-
versato quasi interamente nel nuovo governo, ha conser-
vato il ministero per i Programmi speciali; Esther Murugi
Mathenge ha il dicastero per gli Affari di genere e dell'in-
fanzia; Beth Mugo, già con incarichi di sottosegretariato, è
ora ministra della Sanità. Provengono dall'altro schiera-
mento Charity Ngilu, che ha il dicastero competente per le
Risorse idriche; Hellen Jepkemoi Sambili a cui è toccato il
portafoglio per la Gioventù e lo Sport; Sally Kosgei, mini-
stra per l'Istruzione superiore, la scienza e la tecnologia.
Cile
No alla pillola del giorno dopo
Il Tribunale Costituzionale cileno ha accolto, a maggio-
ranza, l'appello presentato da un gruppo di 36 deputati di
destra per proibire la distribuzione gratuita della 'pillola del
giorno dopo' nei centri di salute pubblica.
Il ricorso era stato presentato nel marzo del 2007 a se-
guito dell'approvazione delle Norme Nazionali di Regola-
zione della Fertilità, promulgate dal governo di Michelle
Bachelet nel settembre 2006. Tale normativa prevedeva, tra
l'altro, che i consultori pubblici prescrivessero e conse-
gnassero gratuitamente anticoncezionali tradizionali e di
emergenza a tutte le donne a partire dai 14 anni, senza au-
torizzazione dei genitori per queste ultime. Prima di que-
sta disposizione gli anticoncezionali di emergenza si ven-
devano solo nelle farmacie e venivano distribuiti nei centri
di salute pubblica solo nei casi di violenza. Natalia Flores,
rappresentante dell'Osservatorio su Genere e Equità ha
sottolineato che il messaggio dato dal tribunale Costitu-
zionale a tutti i cileni è che "ci sono cittadini di serie A e
cittadini di serie B" e che mentre "le donne povere non
avranno la possibilità di accedere alla pillola del giorno do-
po, quelle ricche potranno recarsi dal medico, farsi prescri-
vere una ricetta e acquistare il prodotto presso una farma-
cia". Anche Amnesty International ha divulgato un appel-
lo nel quale chiede al Tribunale di rivedere la sentenza giac-
ché "lo Stato cileno ha il dovere di rispettare e proteggere i
diritti sessuali e riproduttivi di tutte le persone assicuran-
do l'accesso ai servizi e all'informazione sulla salute".
Africa
OIM e W MIDA per le africane immigrate
L'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni
(OIM), in collaborazione con la Cooperazione Italiana, ha
attivato W Mida - Migrant Women for Development in
Africa. Si tratta di un programma dedicato alle donne pro-
venienti dall'Africa Occidentale e residenti in Italia, che de-
siderano investire nel proprio Paese di origine per creare
piccole e medie imprese e sostenere lo sviluppo socio-eco-
nomico attraverso progetti sociali o investimenti produtti-
vi e la promozione di partenariati tra le comunità di origi-
ne e di accoglienza della diaspora africana. Il lancio di W
MIDA prevede la selezione e il cofinanziamento in un'otti-
ca di co-sviluppo di circa 15 progetti di donne migranti che
seguiranno corsi di formazione sulla gestione d'impresa e
usufruiranno di misure di accompagnamento. Il program-
ma segue il successo di MIDA Italia (Migration for Deve-
lopment in Africa), dedicato in particolare alla diaspora
ghanese e senegalese in Italia, che ha dimostrato come il
fenomeno della migrazione possa rappresentare un'oppor-
tunità di crescita sia per il paese di accoglienza sia per
quello di origine.
Fonti: Misna, Adital, IPS


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