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Numero 5 del 2008

Donne elette: tutto è cambiato, nulla è cambiato


Foto: Donne elette: tutto è cambiato, nulla è cambiato
PAGINA 20

Testi pagina 20

Per l'uguaglianza trale donne e gli uomi-
ni (che rappresenta
uno dei principi fonda-
mentali sanciti dal di-
ritto comunitario) l'U-
nione europea - che ha
tra l'altro creato l' Isti-
tuto europeo per l'u-
guaglianza - segue un
duplice approccio, che
associa azioni specifi-
che e "gender main-
streaming"; inoltre, il
tema ha assunto - an-
che - una forte dimen-
sione internazionale
(in termini di lotta contro la povertà, di
accesso all'istruzione e ai servizi sanita-
ri, di partecipazione all'economia e al
processo decisionale, nonché di diritti
delle donne in quanto diritti dell'uomo).
L'attuale Tabella di marcia (2006-2010)
- che fa seguito a 5 Programmi, e alla
Strategia quadro (2001-2005) - indivi-
dua sei settori prioritari (uguale indi-
pendenza economica, conciliazione del-
la vita privata e professionale, uguale
rappresentanza nell'assunzione delle de-
cisioni, l'eliminazione di ogni forma di
violenza basata sul genere, l'eliminazio-
ne degli stereotipi legati al
genere, la promozione del-
la parità nelle politiche
esterne e di sviluppo); e per
ciascuno di essi alcuni
obiettivi e azioni chiave. Il
nuovo articolo 1bis del
Trattato di Lisbona - relati-
vo ai valori su cui l'Unione
si fonda - tra l'altro precisa
che "questi valori sono co-
muni agli Stati membri in
una società caratterizzata
dal pluralismo, dalla non
discriminazione, dalla tol-
leranza, dalla giustizia,
dalla solidarietà e dalla
parità tra donne e uomini". Inoltre, di
recente, due Relazioni della Commissio-
ne europea, e degli Appelli di Gruppi
politici del Parlamento europeo, hanno
tracciato un quadro della situazione
delle pari opportunità in Europa. Quali
sono le loro conclusioni? E, che fare?
maggio 2008 noidonne20
L’unione... in genere
Donne d’Europa
*Silvana Paruolo
La parità tra donne e uomini: lo stato dell'arte
La Relazione comunitaria "La parità tra le donne e gli uomini - 2008" del 32.1.2008 si sofferma su:
Le principali evoluzioni. Dal 2000 al 2006, il tasso di occupazione femminile ha registrato una crescita costante.
Ma…. la crescita ("more and better jobs") ha riguardato più la quantità e non la qualità. E il divario nella retribuzione
si è stabilmente assestato sul 15% dal 2003, scendendo di un solo punto dal 2000.
Sviluppi politici e legislativi. A livello Ue, per potere verificare progressi e previsioni, esiste una Tabella di marcia,
cioè un Programma di lavoro annuale. Le principali azioni del 2006 hanno riguardato:
1.il lancio di una consultazione delle parti sociali per individuare possibili proposte volte a conciliare vita professio-
nale e vita privata (congedo di maternità e congedo parentale, nuovi tipi di congedo di parternità, di adozione, per
occuparsi di familiari dipendenti).
2.il sostegno Ue all'Alleanza europea per la famiglia (piattaforma di scambi sulle politiche della famiglia)
3.un'analisi della conformità - delle disposizioni nazionali - di recepimento della legislazione in materia di parità di
trattamento (direttiva 2002/73)
4.il miglioramento dell'analisi del divario di retribuzione fra uomini e donne
Sfide e orientamenti strategici. Rimane un notevole divario tra i sessi, per le modalità di lavoro (ricorso al tempo
parziale o a contratti a tempo determinato, posti di qualità inferiore o meno remunerati). Persiste (e in alcuni Paesi au-
menta) la segregazione orizzontale e verticale del mercato del lavoro. Non diminuiscono le differenze di retribuzione.
Posti di lavoro per una pari indipendenza economica. Nel quadro del nuovo ciclo della strategia europea per la
crescita e l'occupazione - sottolinea la relazione Ue - vanno intensificati gli sforzi per ridurrei divari in materia di oc-
cupazione (disoccupazione e retribuzione) nonché il perfezionamento professionale, miglioramenti del lavoro quanti-
tativo e qualitativo.
Servizi di qualità e sostegno della conciliazione. Tra l'altro, vengono citati i servizi per persone non autosufficien-
ti, qualifiche del personale e valorizzazione professionale, la possibilità di ricorso ai fondi strutturali Ue per facilitare
la conciliazione tra vita professionale e vita privata.
Lotta contro gli stereotipi. Questa lotta implica un sostegno alla parità, e alle scelte individuali di percorsi d'istru-
zione, di formazione permanente, e di orientamento professionale.
Meccanismi istituzionali in sostegno agli impegni politici e all'attuazione della legislazione. Vi figurano la ne-
cessità di integrare una prospettiva di genere nei propri rispettivi settori di competenza (mainstreaming), ivi incluso la
valutazione degli strumenti esistenti (v. Manuali per l'integrazione), e una prospettiva di genere nelle politiche per l'oc-
cupazione dell'Unione.


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