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Numero 4 del 2008

UDI: 50E50, donne e rappresentanze


Foto: UDI: 50E50,  donne e rappresentanze
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alla Chiesa e non all'antifemminismo
che è nella Chiesa". "La Chiesa riunisce
le donne in associazioni per scopi anti-
femministi". "Un abisso incolmabile è
scavato tra il prete e la donna". In tem-
pi di condanna al modernismo e di ve-
scovi ligi a Pio X, il giornale di Elisa 'La
donna e il lavoro' e i suoi scritti venne-
ro censurati e definiti "non appartenenti
alla stampa cattolica". Forse - mi viene
da pensare riflettendo un secolo dopo -
anche la senatrice Binetti la riterrebbe
un'eretica dal cui insegnamento astener-
si. Senza preoccuparsi delle censure, Eli-
sa pare prendere maggior audacia e,
convinta dell'infedeltà della Chiesa al-
l'uguaglianza dei figli di Dio nel 1917
invia al Sommo Pontefice Benedetto XV
il suo appello "Per la riabilitazione del-
la donna", un libello in tre parti - Accu-
se ed errori, Origine e conseguenze, Le
difese - di grande determinazione: anche
suor Michela che lo commenta nell'edi-
zione - a cura del centro "Presenza Don-
na"- del 2006 non osa ripetere le espres-
sioni forti dell'autrice, a cui si suppone
non sia mai pervenuta una risposta dal-
l'augusto interlocutore.
Infatti Elisa non risparmia niente ad
una Chiesa che cammina sugli "errori"
di san Tommaso: l'imposizione dell'uo-
mo "caput mulieris" ha "decapitato" le
donne, "costrette ad ingoiare i peggiori
affronti, soggiogate dalle leggi ingiuste,
dai pregiudizi, dal diritto della forza e,
soprattutto, legate, vinte dall'amore ver-
so i loro figli", cosicché "gli ospedali e i
manicomi accolgono gran numero di
donne vittime di maltrattamenti e tradi-
menti". Anche l'esclusione dal sacerdo-
zio "ha servito all'apoteosi dell'uomo",
così come irragionevole e indecoroso
appare che "la Madre di Dio non abbia
avuto una sapienza da magistero per-
ché ciò disdiceva il sesso femminile".
Infatti, il modello di assoluta perfe-
zione rappresentato dalla Madonna è
dovuto alla sua sapienza anche nell'ac-
cogliere con il "fiat" la maternità divina:
"libera di disporre di se medesima, atta,
ella sola, a decidere la cosa più impor-
tante che mai abbia occupato la mente
umana".
La critica non si limita alla scolasti-
ca: ce n'è anche per sant'Agostino, che
scrisse "due cose hai fatto, o Signore,
una quasi Te, cioè l'uomo, l'altra quasi
niente, cioè la donna"; per le definizioni
teologiche derivate dalle antiche cre-
denze che il seme femminile fosse sterile,
ormai smentite dalla scienza, che "i ca-
pelli che sono per la donna, secondo gli
Scolastici, un segno della sua soggezio-
ne, per l'uomo sono simbolo di sapien-
za", che il tabù dello spargimento del se-
me maschile sia dovuto alla similitudi-
ne del divino ("quod semen est verbum
Dei"), mentre la donna mestruata è "fi-
gura dell'immondezza della mente" (gli
specchi nuovi e puri contraggono impu-
rità dall'aspetto di una donna men-
struata"), che la verginità rende "la Ma-
dre di Dio da meno delle altre donne
madri".
Sull'obbligo di rapporti sessuali, co-
me diciamo oggi, "aperti alla vita", con-
stata che "si ha riguardo solo al seme
dell'uomo, come se la donna non fosse
neanche una persona", che "dei figli ille-
gittimi si dice soltanto peccatum patris,
negando alla donna qualunque impor-
tanza nella discendenza della prole" e
resta convinta che da tali principi deri-
vano il disordine del comportamento
maschile, le violenze, la prostituzione
("il turpe mercato di carne umana"), la
stampa pornografica, la pubblicità
("siamo disonorate sulle scene, sui cine-
matografi, nelle canzoni").
Riassumendo: "la Chiesa vuole la sa-
lute dell'uomo uccidendo, in certo sen-
so, la donna". Chi in Vaticano lesse que-
sto libello certo rimase terrorizzato: co-
me sempre, si sarà tranquillizzato con
la ben nota accusa di pazzia che spetta
alle donne scomode. Varrebbe la pena
di rispedirlo a Benedetto XVI.
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mentre il Vaticano nel 1900 condannava il femminismo,
Elisa, sconosciuta dal mondo cattolico ufficiale, criticava la
Chiesa e scriveva una versione femminista del catechismo
A ROMA SONO “FLORES”
Otto giornate aperte e gratuite sui temi della tutela e promozione dei dirit-
ti delle donne, della multietnicità e del multiculturalismo, dell'empowerment
e della partecipazione, della cooperazione, globalizzazione e delle politiche di
genere. E' il progetto 'Flores', promosso dalla Casa Internazionale delle
Donne in collaborazione con la ong MAIS, un programma di iniziative offer-
te come 'fiori' che rendano omaggio alle capacità, alle esperienze ed alle po-
tenzialità a cui attingono le donne. Il progetto non riguarda solo la condizio-
ne delle donne del sud del mondo ma vuole rappresentare anche realtà del co-
siddetto primo mondo che, nonostante la ricchezza, materiale e di strumen-
ti culturali, non è ancora riuscito a risolvere i nodi posti dalla questione fem-
minile. La condizione delle donne nel nostro ricco mondo occidentale, quin-
di, vista prevalentemente con gli occhi delle donne sulle donne. Un tentativo
di sperimentare una modalità circolare di comunicazione tra le donne in cui
le 'esperte' sono le partecipanti con le esperienza e le pratiche della propria
vita. Negli incontri del giovedì, dal 13 marzo al 29 maggio, si passa da un di-
battito ad un workshop o ad un film con libertà, all'interno di un percorso te-
matico. Appuntamento fisso sono i buffet solidali, con ingresso ad offerta li-
bera, che permettono di provare quanto sperimentato nel laboratorio di cuci-
na 'mille e una ricetta...' e la rassegna cinematografica con film e documenta-
ri sui diritti delle donne a cui seguono incontri con le registe e dibattiti.
N.A.


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