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Numero 4 del 2008

UDI: 50E50, donne e rappresentanze


Foto: UDI: 50E50,  donne e rappresentanze
PAGINA 21

Testi pagina 21

noidonne aprile 2008 21
il futuro, affermando tra l'altro che l'Ita-
lia su questo fronte ha ancora molta
strada da fare, specie se si guarda all'e-
sperienza di altri paesi. Eppure proprio
quelle realtà dimostrano che la conci-
liazione non solo è possibile, ma anche
necessaria. Nel nord Europa, per esem-
pio, i tassi di occupazione femminile de-
cisamente più alti dei nostri si accom-
pagnano a un'inversione dell'andamen-
to del tasso di natalità: questo risultato
è frutto di un'azione di governo che ha
portato ad affrontare certi nodi con
molto anticipo, oltre che di un retaggio
culturale più aperto di quello italiano
rispetto ai temi della condivisione e del-
le responsabilità di cura tra uomo e
donna. Proprio sul tema della condivi-
sione il relatore Robert Anderson (Fon-
dazione Europea per il miglioramento
delle condizioni di vita e di lavoro di
Dublino) presentando alcuni dati aveva
precedentemente illustrato i tassi di
condivisione del lavoro domestico tra
uomini e donne in alcuni paesi europei,
e non ha meravigliato vedere come gli
uomini italiani siano quelli che condivi-
dono di meno!
a Roma il convegno "Cresce
la famiglia, cresce l'Italia"
ha fatto il punto
sulle politiche attuate
Intervista a Alessandro Ramazza,
presidente di Obiettivo Lavoro
Ruolo e responsabilità
di un'agenzia per il lavoro
Ancora oggi, in alcune parti dell'opinione pubblica, il lavoro temporaneo non
è giudicato un'opportunità, ma una necessità imposta, una estrema "ratio" da
subire in una situazione di difficoltà. Cosa pensa di questa opinione e come si
colloca Obiettivo Lavoro in questo contesto?
Obiettivo Lavoro ha una forte identità di impresa, costituita da due elementi di va-
lore fra loro integrati: qualità dell'offerta e Responsabilità Sociale. Il nostro punto di
partenza è considerare lavoro un diritto fondamentale per la persona, ed il fattore in-
dispensabile di sviluppo per la comunità. Ciò che il lavoro realizza, lo realizza a van-
taggio di una pluralità di interessi, la cui armonizzazione ed equilibrio dipendono dal
Legislatore ancor prima che dal libero dispiegarsi di domanda ed offerta. Le Agenzie per
il lavoro stanno nel mezzo di questo processo: la loro responsabilità è altissima, la
qualità del loro servizio diventa qualità per la società, per il sistema economico, per il
Paese.
A dieci anni dall'introduzione del "Lavoro interinale", molto è cambiato nelle dina-
miche dell'occupazione, anche in termini culturali. Il mercato del lavoro si sta a poco
a poco aprendo all' ingresso delle donne, dei giovani, dei lavoratori di età superiore ai
40/50 anni, degli immigrati: fasce sociali che tradizionalmente soffrono le difficoltà di
ingresso nel lavoro, di valorizzazione, di stabilizzazione delle persone.
Può farci qualche esempio?
Ecco alcuni dati, tratti dal nostro Bilancio Sociale 2007: il 52% degli avviamenti in
missione riguarda le donne, confermando un "sorpasso" avvenuto due anni or sono; il
40,3% dei nostri avviati ha meno di 30 anni; il 27,9% degli avviati appartiene all'età
"di mezzo", fra i 40 e i 60 anni; il 28,9% è rappresentato da lavoratori nati in altri Pae-
si (con Obiettivo Lavoro hanno trovato occupazione, lo scorso anno, persone di 154
nazionalità diverse).
Siamo in grado, quindi, di trovare e di ritrovare il lavoro, seguendo una persona per
l'intero arco temporale della sua occupabilità, e tutelandone diritti e qualificazione.
In che modo siete in grado di rispondere alle esigenze del mercato e delle
persone?
Un'Agenzia per il lavoro rappresenta una grande opportunità, se è in grado di ascol-
tare sia la domanda economica sia i bisogni personali. Ciò è possibile se si punta con
decisione sulla qualità della relazione con le persone che si rivolgono a noi, e si evita
di adottare comportamenti e processi sempre uguali, standardizzati. Nel 2007 sono
stati affidati ad Obiettivo Lavoro 1.107.941 curricula: i dati ISTAT parlano di oltre 5
milioni di persone in ricerca attiva di occupazione: ebbene, se ciò è vero, abbiamo la
grande responsabilità di aver raccolto direttamente il 20% della domanda di occupa-
zione. Come rispondere a questa aspettativa, a questo bisogno, a questo diritto? Of-
frendo attenzione, ascolto, qualità della relazione. Nel 2007 abbiamo realizzato
119.252 colloqui di selezione: 40-60 minuti di dialogo approfondito, personale, nel-
l'ambiente giusto e riservato che è quello delle Filiali, dove ognuno può liberamente
raccontarsi, proporsi, chiedere. L'attenzione alla persona è il presupposto fondamen-
tale per valorizzare il talento di ciascuno: dall'ascolto inizia un processo che si intrec-
cia con le dinamiche di mercato, con la domanda delle imprese, e si conclude spesso
con un lavoro stabile e di qualità. Due dati, ancora dal nostro Bilancio Sociale: il
35,19% dei lavoratori viene assunto stabilmente dall'Impresa utilizzatrice già al termi-
ne della prima missione, il 13,39% di queste persone "emerge" da una o più esperien-
ze di lavoro nero, e recupera pienezza di diritti e tutele.
Quali sono i vostri tratti distintivi?
Come ho detto prima, è l'intreccio fra qualità e Responsabilità Sociale. Per noi si trat-
ta di un elemento strategico, sul quale basiamo sia la vostra attività quotidiana sia
quella di sviluppo.
Le nostre Specializzazioni nei settori "critici" (dalla Sanità all'Edilizia, dalla Metal-
meccanica alla Grande distribuzione) sono intrecciate con la nostra presenza all'este-
ro che è in grado di sostenerle ed alimentarne il servizio: ad oggi contiamo su 8 So-
cietà e 15 Filiali all'estero, sia in Est Europa, che in Svizzera e Spagna, che in Sud Ame-
rica. Il nostro sistema di Responsabilità Sociale, strutturato su Mission, Carta dei Va-
lori, Codice Etico, Bilancio Sociale, Certificazione Etica SA8000, rappresenta il nostro
modo esclusivo di "fare insieme", di collaborare con domanda ed offerta, con imprese
e lavoratori, con uno stile di lavoro al quale affidiamo la parte fondamentale della no-
stra ricerca dell'identità e dell'eccellenza.
Udine
Maestre del Novecento
Virginia Woolf, Hannah Arendt,
Renata Zatti Cicuttini, Sonia
Delaunay, Dora Bassi: donne che
hanno 'tracciato percorsi significa-
tivi dimostrando non solo di saper
superare gli ostacoli posti dal gene-
re ma di saper aprire nuove vie alla
elaborazione intellettuale in ogni
campo del sapere'.
Per avvicinarsi a queste 'Maestre
del Novecento' il DARS (Donna
Arte Ricerca Sperimentazione) e
l'Assessorato alla Cultura del
Comune di Udine hanno organiz-
zato tre incontri (17 aprile, 22
maggio e 16 ottobre) quali omaggi
al pensiero, alle opere e agli scritti
delle donne che hanno influenzato
il contesto culturale europeo del
Novecento.
Informazioni tel 0432 480981


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