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Numero 4 del 2008

UDI: 50E50, donne e rappresentanze


Foto: UDI: 50E50,  donne e rappresentanze
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Testi pagina 19

noidonne aprile 2008 19
Si tiene a Ferrara, pres-so Palazzo Massari
PAC, dal 6 aprile al 1
giugno 2008 la tredice-
sima edizione della
Biennale Donna, orga-
nizzata dall'UDI - Unio-
ne Donne in Italia di Ferrara in collabo-
razione con le Gallerie d'Arte Moderna
e Contemporanea del Comune di Ferra-
ra. Mona Hatoum, è un'artista di primo
piano a livello internazionale scelta per
rappresentare questa edizione, con una
mostra personale che si terrà al Padi-
glione d'Arte Contemporanea di Ferra-
ra. La rassegna presenta una selezione
di oltre 50 opere di tecniche diverse, in-
cluse grandi installazioni, sculture, fo-
tografie e lavori su carta, la maggior
parte delle quali non sono mai state
esposte in Italia ed alcune del tutto ine-
dite. La mostra è curata da Lola Bonora
e si avvale di un comitato scientifico
composto da Lola Bonora, Anna Maria
Fioravanti Baraldi, Dida Spano, Anna
Quarzi, Ansalda Siroli, Antonia Trasfo-
rini, Liviana Zagagnoni, con il patroci-
nio del Ministero per le Pari Opportuni-
tà e del Ministero per i Beni e le Attivi-
tà Culturali, il contributo del Comune
di Ferrara, della Provincia di Ferrara,
dell'Ufficio della Consigliera Provinciale
di Parità e della Regione Emilia-Roma-
gna. Numerose iniziative collaterali le-
gate alle tematiche sviluppate dall'arti-
sta sono previste nel periodo di apertu-
ra della mostra, tra le quali un'incontro
con la scrittrice libanese Joumana Had-
dad, una rassegna cinematografica con
opere di registe provenienti dall'area
mediterranea, workshop di studenti del-
l'Istituto d'Arte Dosso Dossi di Ferrara e
'In Tensione', un'installazione di Maria
Vittoria Perrelli, dedicata a Mona Ha-
toum, presso la Galleria ZU.NI
Arte e non solo
Ferrara
tante iniziative alla Biennale Donna: workshop, rassegna
cinematografica e incontri fino al primo giugno
concetti e autori di Emanuela Irace
Cuore e ragione
"La relazione personale diretta, in gioco quando
si parla d'amore, esiste effettivamente in modo intenso
nell'amore concreto".
Hannah Arendt
Coppie sposate. Oppure dispari e segrete. Coppie per un giorno o per la vita. Fuori
dall'alveo matrimoniale. Feconde e contaminanti. Mai innocenti. Semplicemente
pure. L'incapacità di nuocere è del bambino, la purezza dell'adulto che sa come si
fa, a nuocere, ma si astiene. Hannah Arendt e Martin Heiddegger. Virginia Woolf e
Vita Sakeville West. Coppie necessarie. Sotto l'impulso della dea greca Ananke,
quando l'obbligo generante diventa creazione intellettuale. Prepotente. Egoista fin
dalla nascita e più di un bambino. Le parole si sgrovigliano e diventano testo, i
colori si mischiano e le note prendono ordine nello spartito. Parole, lettere, silen-
zi. Sentimenti. Desideri che contraddicono la realtà ma producono effetti, musica,
pensieri, libri, idee. Una sfida per ri-nascere e ri-fondarsi con un sistema di valori
nuovo, dalle radici aeree proiettate nel futuro. Scambio intellettuale. Eros vissuto
e finalmente compreso, svincolato dal genere e dall'età, da ruoli imposti e abitudi-
ni sociali. Salvifico. Puro. Libero da sclerosi e radici reazionarie che affondano nel
terreno della Storia. Lontano da un passato che non fà presente né immagina futu-
ro. Diventiamo donne nel momento della scoperta, in un gioco di sponde come al
biliardo, brutale e doloroso ma anche leggero e seducente. Si diventa adulti sco-
prendo sé stessi o come scrive Rousseau, divenendo: "ciò che si è". Senza Vita,
Virginia non avrebbe scritto l'Orlando. Senza Hannah, Martin non avrebbe ricevu-
to quella visibilità e sdoganamento intellettuale che con tanta protervia impegnò
per un ventennio l'energie della Arendt. Amore come educazione indiretta.
Assenza produttrice. Regno del dubbio e mai della fede. Concreto nel cuore quan-
to nella ragione.


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