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Numero 4 del 2008

UDI: 50E50, donne e rappresentanze


Foto: UDI: 50E50,  donne e rappresentanze
PAGINA 18

Testi pagina 18

“La lettera scarlatta non è una pro-testa, né un'indicazione elettorale,
è il nostro invito a tutte ad esprimere la
consapevolezza che in diritto al voto
conquistato dalle madri è stato precet-
tato dagli uomini già nel potere. In que-
sto tempo, uomini trattano e distribui-
scono i posti in Parlamento prima anco-
ra che si vada alle urne". E' il grido di
dolore lanciato dall'UDI di
Napoli, accolto a livello
nazionale, per sottoli-
neare la gravità di una
democrazia dimezza-
ta sia perché non
aperta veramente
alla rappresentanza
femminile sia perché
non permette di
esprimere le preferen-
ze."Sappiamo che il ve-
ro scambio è già pattui-
to, che la libertà delle don-
ne rappresenta per i partiti un
pericolo, non un diritto che fa vivere
la democrazia. Tenere sotto controllo la
libertà delle donne, si fa! Si fa nel pote-
re senza bisogno di nominarla". Quali
sono le conseguenze di questa libertà vi-
gilata? "La nostra facoltà di scelta nel
generare, la cura che esprimiamo per
l'ambiente e le relazioni, dove nasce
ogni diritto, sono tenute in ostaggio,
con le leggi ed un patto sociale ingiusto.
Noi abbiamo mostrato e detto che i luo-
ghi nei quali vengono prese le decisioni
sono resi immobili da uomini. È l'alter-
nanza tra loro o le loro famiglie dove le
donne sono accessori necessari, da tene-
re a bada: con favori apparenti, blandi-
zie stucchevoli, agitando la minaccia di
togliere ciò che è "concesso", inclusa la
vita… La libertà è il nostro bene in-
disponibile. Noi diciamo che è
venuto il momento di agi-
re a viso aperto la no-
stra parte nel vero
conflitto che agita la
politica, di svelare
che tutto quello che
sta avvenendo tra
gli uomini ha per
oggetto la contesa
sul nostro corpo ferti-
le. Siamo libere, anche
di fronte ad una legge
elettorale che deliberata-
mente serve ad ingannarci, e
non c'inganna.
Noi diciamo tutto questo con la no-
stra D di donna, che è memoria e rap-
presentazione del nostro essere". Dun-
que la 'D' è la "la rappresentazione di
una volontà che non è dentro il cam-
pionario dei partiti, ma che sarà il sim-
bolo della piena libertà di esprimersi
davanti alle urne, in quello che è un di-
ritto e non un obbligo. La responsabilità
che sempre ci assumiamo è la lettera
scarlatta, l'abbiamo scritta per indos-
sarla ed imprimerla nella politica di
questo tempo". Fa eco l'UDI Romana
La Goccia che, scrivendo alle forze po-
litiche del Lazio, ha osservato come "la
prevalente rappresentanza maschile ne-
gli anni si è sistematicamente autoripro-
dotta" e ha ricordato che per realizzare
una democrazia paritaria "tante donne
attraverso l'UDI, hanno raccolto in bre-
ve tempo e nonostante il silenzio dei
mass media 125.000 firme per una pro-
posta di iniziativa popolare
'50e50'…per dare piena attuazione agli
articoli 3 e 51 dlla Costituzione". Non
abbassano la guardia, le donne, e ricor-
dano che "solo una democrazia parita-
ria e la relativa rappresentanza di gene-
re …possono dare speranza di soluzioni
giuste nell'azione del governo della cosa
pubblica". Sempre l'Udi Romana La
Goccia ha solidarizzato con le donne
dei coordinamenti femminili di Cgil,
Cisl e Uil in occasione delle manifesta-
zione organizzata a Roma per l'8 marzo
condividendo l'idea che "la libera scelta,
le libertà femminili in concreto sul lavo-
ro, nella maternità, nell'amore, nella
sessualità è forte motivo di impegno in
un momento in cui i venti del fonda-
mentalismo coprono il potere delle caste
maschili".
aprile 2008 noidonne18
Acquistato al bar o al supermercato, il prezzo del latte è aumentato dal 3 al
12% rispetto al 2007. L'Osservatorio Nazionale della Federconsumatori ha
monitorato infatti il costo di un litro di latte fresco nelle diverse città nel Nord-
Centro-Sud concludendo che i maggiori aumenti si riscontrano soprattutto nel
Centro-Sud. Se calcoliamo che una famiglia media italiana acquista un litro di
latte al giorno, pari a una media di 1,55 , la spesa annuale ammonta a ben
565,75 , ben 36,50 in più rispetto al 2007, pari al 7%. Se poi consideria-
mo una famiglia in cui sono presenti almeno 2 bambini, di cui almeno uno con
età inferiore ad 1 anno, la spesa cresce di quasi il doppio. Si può fare a meno
della carne, della pasta, del pane, ma sicuramente, soprattutto in fase di cre-
scita, i bambini non possono fare a meno di un alimento primario quale il latte
fresco. Pertanto la Federconsumatori ribadisce fermamente la necessità di:
sistemi istituzionali di verifica, controllo e sanzione al fine di colpire ed estir-
pare abusi speculativi; realizzazione della filiera corta, o vendita diretta, come
già avvenuto in alcune città, specialmente al Nord, con la vendita mediante i
distributori del latte; interventi funzionali a ridurre, di almeno il 10%, il prez-
zo del latte fresco, quale elemento fondamentale del paniere della famiglia.
Viola Conti
Latte fresco:
aumenti fino al 12%
La lettera scarlatta della libertà
UDI
la “D” è un simbolo per dire
che le donne non si arrendono Isa Ferraguti


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