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Numero 2 del 2008

Politiche scomode


Foto: Politiche scomode
PAGINA 46

Testi pagina 46

Nel panorama della poesia italianacontemporanea Alda Merini è una
delle voci poetiche più autorevoli e for-
se meglio conosciute da un pubblico di
non addetti ai lavori. La sua poesia li-
neare e cristallina nel linguaggio, quan-
to tormentata e sofferta nei temi e negli
accenti, riesce ad esprimere con uguale
intensità l'amore per la vita e il dolore
della perdita e della malattia. La poe-
tessa e scrittrice di Reggio Emilia, Car-
men Togni, insieme al giornalista sira-
cusano Giuseppe La Delfa, si sono fatti
promotori di una raccolta di firme per
attribuire alla Merini il giusto riconosci-
mento da parte delle istituzioni del
mondo intellettuale: la candidatura al
Nobel. Sentiamo dalle parole di Carmen
Togni come si è svolta l'iniziativa.
Come vi è venuta in mente l'idea di
una raccolta di firme per la candi-
datura al Nobel di Alda Merini?
Innanzitutto il grande amore che ho
per lei. Prima di noi ci avevano provato
l'Accademie Française nel 1996 e poi il
Pen Club di Milano nel 2001. Insieme a
Giuseppe La Delfa, abbiamo trascorso
alcuni giorni a Milano nel settembre del
2006. È stata un po' come la storia del-
l'uovo e della gallina: Giuseppe ha po-
sto in luce questa idea che già da tempo
premeva sulla punta della mia lingua.
Siamo così partiti per questa operazione
non tanto facile, anche perché non è
stata sostenuta in alcun modo dalle Isti-
tuzioni. La raccolta l'abbiamo condotta
ognuno per conto proprio, io a Reggio
Emilia e Giuseppe La
Delfa in Sicilia. Abbia-
mo però avuto la sor-
presa di avere l'appog-
gio di molti intellettua-
li delle nostre città e
della gente comune, in-
namorata e illuminata
dai versi della Merini.
Come si è svolta la
raccolta e quante fir-
me siete riusciti ad ot-
tenere? La petizione
per la candidatura è
già stata proposta agli
organi competenti?
La raccolta si è svolta in varie bi-
blioteche o luoghi d'incontro culturali,
nelle strade e nelle piazze, nei salotti
privati e tra amici. Abbiamo avuto ade-
sioni da quasi tutta Italia, dalla Sarde-
gna, dalla Sicilia, dal Veneto, dalla Ca-
labria, da italiani residenti all'estero, da
cittadini ungheresi della città di Duna-
keszi, dalla Romania. Abbiamo conse-
gnato una copia con oltre 2000 firme al
sindaco di Roma Walter Veltroni, un'al-
tra copia è stata fatta arrivare al Mini-
stro della Cultura, Francesco Rutelli per
proporre la candidatura per il 2008.
Il premio Nobel 2007 è stato asse-
gnato ad una donna, Doris Lessing.
A leggere gli elenchi dei premiati tut-
tavia, non vi è dubbio come l'Acca-
demia di Svezia prediliga gli uomini.
Su sei Nobel assegnati ad italiani,
ad esempio, è presente una sola don-
na, Grazia Deledda che vinse nel
1926, e tale proporzione non muta
se si guarda ai vincitori di altre na-
zionalità. Come mai? In questo con-
testo cosa significa candidare Alda
Merini?
La poesia e la letteratura intese come
patrimonio dell'Umanità penso non ab-
biano sesso. La donna, però, credo sia
maggiormente detentrice di poesia, in
quanto generalmente la vive già nella
vita di tutti i giorni, come madre, nella
cura sia mentale che fisica della prole,
nell'assistenza con amore di persone an-
ziane e di persone disabili. La sua opera
è già poesia fatta materia, è un esempio
per le generazioni future, sul quale si è
fondata finora la vita nel corso dei se-
coli. Per me la poesia è tutto questo. Al-
da Merini rappresenta nei suoi libri que-
sta poesia della vita, che non è solo
gioia ma anche sofferenza. Quando ho
cominciato questa operazione non mi
sono illusa di raggiungere lo scopo. L'ho
fatto principalmente per comunicare al-
la Merini tutto l'amore che la gente ha
per lei, la gioia che possono dare le sue
poesie, anche se intrise di dolore, in
quanto trasmettono sempre l'amore per
la vita, essenziale oggi più che mai per
tutti noi.
Le poesie pubblicate in questo nume-
ro sono di Alda Merini.
febbraio 2008 noidonne46
Un Nobel per Alda Merini
Intervista a Carmen Togni
la sfida della poetessa e scrittrice Carmen Togni e del
giornalista Giuseppe La Delfa per la candidatura al
prestigioso riconoscimento per l'artista milanese
Luca Benassi
Mi sono innamorata
delle mie stesse ali d'angelo,
delle mie nari che succhiano la notte,
mi sono innamorata di me
e dei miei tormenti.
Un erpice che scava dentro le cose,
o forse fatta donzella
ho perso le mie sembianze.
Come sei nudo, amore,
nudo e senza difesa:
io sono la vera cetra
che ti colpisce nel petto
e ti da larga resa
Bambino,
se trovi l'aquilone della tua fantasia
legalo con l'intelligenza del cuore.
Vedrai sorgere giardini incantati
e tua madre diventerà una pianta
che ti coprirà con le sue foglie.
Fa delle tue mani due bianche colombe
che portino la pace ovunque
e l'ordine delle cose.
Ma prima di imparare a scrivere
guardati nell'acqua del sentimento.
I versi sono polvere chiusa
di un mio tormento d'amore,
ma fuori l'aria è corretta,
mutevole e dolce ed il sole
ti parla di care promesse,
così quando scrivo
chino il capo nella polvere
e anelo il vento, il sole,
e la mia pelle di donna
contro la pelle di un uomo.


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