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Numero 1 del 2008

Siamo in movimento


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Testi pagina 5

noidonne gennaio 2008 5
che siano le donne stesse a non scegliere carriere politiche o mana-
geriali, rispondo di riflettere sul tempo speso dalle loro madri in fa-
miglia, confrontandolo con le ore di presenza paterna. A chi sostie-
ne che le italiane non subiscano grandi violenze, indico i dati Istat:
3 milioni e mezzo di nostre connazionali sono oggetto ogni anno di
molestie fisiche, 900.000 di ricatti sessuali sul lavoro, 4 milioni e
mezzo di telefonate oscene. I crimini d'onore trovano attenuanti nei
tribunali di tutti i continenti. È la mentalità maschilista che genera
violenza. Certo, nel Sud del mondo le donne stanno ancora peggio,
ma questo non dovrebbe consolarci.
Se guardiamo bene, non c'è una sostanziale differenza di princi-
pio tra la donna islamica, che viene lapidata perché adultera, e la
donna occidentale, considerata poco seria perché ha più di un uo-
mo. In entrambi i casi la società incoraggia l'uomo ad avere più
donne: nell'Islam, con la consuetudine alla poligamia, da noi con
l'ammirazione verso il maschio conquistatore. Vi sembra eguaglian-
za? Perciò, care compagne, oggi non vi regalo fiori ma una promes-
sa: non chiederò né a mia sorella né alla mia donna di rifarmi il let-
to, di stirarmi camicie e di pulire una casa che sporco anch'io. È il
mio contributo per fermare questa violenza. Se tutte le piccole in-
fiorescenze gialle che oggi riceverete, fossero sostituite da altrettan-
te promesse dei nostri coetanei, il mondo diventerebbe presto mi-
gliore.
Andrea Zennaro
Classe IV Ginnasio - Sezione C
Liceo Classico Statale "Francesco Vivona"-Roma
La lettera, fresca e diretta, di Andrea, che si è stata inviata dal-
la mamma Maria Pia, ci suggerisce alcune osservazioni. La scuo-
la sollecita i ragazzi e le ragazze a riflettere su temi delicati come
la violenza sulle donne e, probabilmente, anche su altre questio-
ni che riguardano le relazioni tra i due sessi e le pari opportuni-
tà. Una scuola da criticare ma anche -almeno in questo caso- da
apprezzare perché sollecita pensiero critico. L'altra osservazione
riguarda 'la scoperta' di giovani 'normali'. Meno male, pesavamo
che fossero proprio tutti bulli e ignoranti. Poi c'è la visione glo-
bale, la constestualizzazione ampia della condizione delle donne.
Insomma la lettera aperta di Andrea è un balsamo benefico che ci
conforta sul futuro: i giovani sono più saggi, informati e sensibili
di molti adulti. Questo ci consente di iniziare il 2008 pensando
positivo: forse l'Italia e il mondo non andranno in malora. Alme-
no non quest'anno.
Renata Bergonzoni, l'avvocata delle donne
Il Gruppo Donne e Giustizia, l'UDI Unione Donne in Italia, il Centro
Documentazione Donna e Differenza Maternità insieme all'Associazione
Donne nel Mondo ricordano Renata Bergonzoni, "la prima avvocata di Modena
dalla parte delle donne" scomparsa venerdì 21 dicembre. "A Renata va il nostro
pensiero affettuoso e un ringraziamento con tutta la stima e la riconoscenza
per il suo impegno e il suo senso di giustizia che ha ridato dignità e voce a tutte
le donne per una vita spesa nella sua città e a livello nazionale per i diritti, l'e-
mancipazione, la liberazione delle donne". Renata Bergonzoni era nata il 14
giugno 1935 a Mirandola. Fu tra le socie fondatrici dell'Associazione Nazionale
Archivi UDI e della Cooperativa Libera Stampa (editrice della rivista nazionale
Noidonne). Iscritta già negli anni '50 all'UDI, associazione alla quale ha dedi-
cato una vita intera, è stata socia fondatrice delle associazioni modenesi
Centro Documentazione Donna, Differenza Maternità e Gruppo Donne e
Giustizia di cui era tuttora Presidente. Come avvocata e come donna è stata in
prima fila nelle battaglie per i diritti delle donne e protagonista delle lotte per
le leggi su diritto di famiglia, divorzio, aborto. "A Renata va il nostro pensiero
affettuoso e un ringraziamento con tutta la stima e la riconoscenza per il suo
impegno e il suo senso di giustizia che ha ridato dignità e voce a tutte le
donne". La redazione di 'noidonne' si unisce al cordoglio delle amiche e delle
compagne di tante battaglie.


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