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Numero 8 del 2009

Ozio pigrizia tempo libero


Foto: Ozio pigrizia tempo libero
PAGINA 24

Testi pagina 24

Loretta Del Papa è consigliera re-
gionale di parità d'Abruzzo, vive e la-
vora a L'Aquila dove è coordinatrice
responsabile amministrazione e rela-
zioni esterne del Cresa (Centro Regio-
nale di Studi e Ricerche Economico So-
ciali delle Camere di Commercio d'A-
bruzzo). La tragedia del 6 aprile ha re-
so inagibile la sua abitazione nel cen-
tro storico della città, ora è sfollata ad
Avezzano, viaggia per raggiungere il
luogo di lavoro oltre che per svolgere
la sua attività di consigliera.
"La sede del Cresa era nel centro
storico della città, sono crollati i solai,
non ho recuperato nemmeno un pez-
zo di carta scritta, solo la memoria di
qualche computer. Oggi noi dipenden-
ti siamo nel nucleo industriale di Baz-
zano, nella sede provvisoria della Ca-
mera di Commercio dell'Aquila, in uno
dei sei containers adiacenti il laborato-
rio chimico merceologico, abbiamo so-
lo computer portatili e siamo in attesa
che ci allaccino le linee telefoniche."
In base alla sua esperienza di lavo-
ro può quantificare i danni econo-
mici apportati dal terremoto?
È stata colpita una città centro dire-
zionale di attività amministrative e di
studio, con una grande università. L'A-
quila è un capoluogo di regione con
tanta storia. Il sisma ha coinvolto cir-
ca il 10% della popolazione regionale e
una quota leggermente inferiore delle
imprese industriali e dei servizi della
regione. Tutti i settori economici, an-
che se in proporzioni diverse, hanno
subito conseguenze negative e, per
ora, la quantificazione complessiva dei
danni risulta difficile. Possiamo perce-
pire il colpo subito dall'economia, non
solo locale, se consideriamo che circa
la metà delle oltre duemila attività
commerciali attive nel comune dell'A-
quila, come anche la maggior parte de-
gli studi professionali esistenti in città,
sono ubicati all'interno del centro sto-
rico, dove sono le sedi degli enti più
importanti e dove si svolgeva la vita
economica, sociale e culturale. Il cen-
tro storico oggi è considerato 'zona
rossa': la città dentro le mura è acces-
sibile solo per il recupero dei beni per-
sonali accompagnati dai vigili del fuo-
co. Altri danni economici si stanno
manifestando con la riduzione dei
luglio/agosto 2009 noidonne24
Consigliere di Parità
Carissima Dottoressa, sono Stefa-
nia Stella Morassutto, ho 39 anni e so-
no avvocato civilista.
Ho collaborato con uno Studio mol-
to noto nella mia città per circa 6 an-
ni, durante i quali ho avuto modo di
crescere professionalmente affiancan-
do colleghi uomini, con grande espe-
rienza ma, soprattutto, raggiungendo
ottimi risultati dando vita ad una
"squadra imbattibile" nell'area dei diritti di famiglia e nei diritti di
successione quindi tutto ciò che concerne i testamenti.
Durante la mia permanenza nello studio ero stata definita un
talento e gli elogi erano diventati ordinari. Questa incredibile asce-
sa mi ha dato una forte spinta motivazionale a voler fare il salto
di qualità per rendermi indipendente ed aprire uno studio in auto-
nomia. Dopo l'attività di progettazione, gli accordi con i colleghi
giovani e qualche stagista, ma prima del consolidamento del pas-
saggio, ho comunicato al mio capo la mia decisione di aprire uno
studio da sola.
Con mia estrema sorpresa, ma soprattutto profondo disappunto
venivo dissuasa dal prendere questa iniziativa perché a detta del
capo le mie capacità erano tali solo se praticavo in quello studio:
da sola non sarei stata in grado di aprire lo studio.
Lo shock fu tale che effettivamente il mio rendimento professio-
nale subì un calo, ed i miei colleghi che dal principio avevano da-
to la disponibilità ad associarsi ritrattarono l'accordo.
Per recuperare le energie dovetti ricorrere ad un aiuto di uno spe-
cialista e mi rivolsi ad un counsellor aziendale con il quale riuscii
a trovare delle risorse interne per dimettermi dallo studio e riparti-
re in autonomia. L'inizio è stato molto difficile, in ogni caso, ho ri-
prodotto un team di soli uomini di cui sono a capo e che intendo
far crescere singolarmente e come gruppo creando delle business
unit specifiche per settore creando anche una divisione di consu-
lenza gratuita che parimenti fornisce ai giovani avvocati la possi-
bilità di praticare. Dottoressa, la donna si è evoluta, ha dimostra-
to ampiamente le proprie doti nel mondo del lavoro ma come è
possibile che l'uomo la consideri ancora alla stregua di Wilma mi-
tica moglie di Fred Flinstone?
Stefania Stella Morassutto
Cara Stella, seppure con grande dolore ed umiliazione ti sei ri-
alzata e questo mi sembra il fatto principale su cui ragionare! Ti
faccio anzi i miei complimenti. Antropologicamente l'uomo consi-
dera se stesso in relazione alla donna, la considera pertanto il mez-
zo per realizzare la propria completezza. L'emancipazione esce
fuori anche dai canoni cattolici della dualità uomo-donna. Certo
è che… (cito lo scritto eccellente di alcuni colleghi) "Ogni essere
umano è un unicum dotato di risorse specifiche, di talenti e limiti
che costituiscono il suo DNA, non solo in senso genetico ma anche
psichico, intellettuale e spirituale. La maturità consiste nel prende-
re coscienza di tali risorse e gestirle, ossia nell'orientare il proprio
comportamento tenendo conto della dotazione di cui si dispone e
facendola fruttare al meglio. La
differenza sessuale rientra in questa dotazione di base che costi-
tuisce una persona sin dalle prime settimane di vita come maschio
o come femmina".
…tu , questo concetto lo hai sperimentato ed agito in modo ec-
cellente!
Cristina Melchiorri
La Stella... brilla anche da sola


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