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Numero 5 del 2009

La nuova Europa


Foto: La nuova Europa
PAGINA 18

Testi pagina 18

maggio 2009 noidonne18
Colui che gestisce un'azienda agrico-la lo definiamo "agricoltore" ma
quando è la donna a svolgere lo stesso
lavoro non troviamo la declinazione al
femminile. Per Roberta Roncarati ci aiu-
ta il titolo di studio consentendoci così
di definirla "imprenditrice agrotecnica".
Siamo nel territorio modenese dove,
in passato, il tessile-abbigliamento face-
va la parte del leone. Oggi, anche qui, è
indispensabile sviluppare e consolidare
altri settori. Roberta è la terza genera-
zione, succede al nonno e al padre e,
come spesso accade, chi cresce e condi-
vide sin da piccolo/a l'attività di fami-
glia, ci prova facendo tesoro dell'espe-
rienza pregressa e quindi non partendo
da zero. La gestione amministrativa e
organizzativa dell'impresa, esercitata in
prima persona, è supportata dalla for-
mazione, attraverso corsi di aggiorna-
mento professionale che consentono an-
che di migliorare la qualità delle produ-
zioni e dei servizi. Giovane di età e di
attività ma nonostante questo, ha già
ricevuto premi significativi come esem-
pio di neo imprenditrice per la capacità
dimostrata nella continuità e nel conso-
lidamento dell'azienda di famiglia.
Nel 2008 ha vinto anche il "Premio
per l' imprenditoria femminile" istituito
dalla Camera di Commercio della pro-
vincia di Modena.
Passione, impegno, determinazione:
sono gli unici ingredienti del suo suc-
cesso?
Il mio impegno è volto al consolida-
mento dell'impresa con l'obiettivo di
creare continuità per trasmetterla alle
future generazioni. Essendo la famiglia
al primo posto in quanto le attribuisco
un valore immenso, credo che l'aver or-
ganizzato una attività in funzione di
ciò, permettendomi così di seguire i miei
figli nella loro crescita e contempora-
neamente stare a contatto con la natu-
ra producendo nel rispetto dell'ambien-
te, siano elementi che rafforzano la mia
azione di imprenditrice e di donna che
lavora, senza rinunciare a ciò che la na-
tura mi offre.
Molte indagini associano alle donne
l'innovazione e la capacità di adat-
tamento alle trasformazioni. Quanto
le appartiene tutto questo?
Mi sento di concorrere a questi risul-
tati perché, in un ottica di consolida-
mento e di sviluppo sostenibile dell'im-
presa è in progetto la realizzazione di
un impianto fotovoltaico per la produ-
zione di energia da fonti rinnovabili.
Tutta “lavoro e famiglia”
Modena & Agricoltura
Donatella Orioli
"OGNI GRUPPO SOCIALE CREA UN
PROPRIO LINGUAGGIO PER DISTIN-
GUERSI E AFFERMARSI CERTE PAROLE
NE ESCLUDONO ALTRE - CERTI SIGNIFI-
CATI NE ESCLUDONO ALTRI"
Cinzia Ricci, Conoscere le parole
Tutte le volte che come donne interve-
niamo e proponiamo nei molteplici
luoghi del potere e della politica in
generale, di sostenere la partecipazio-
ne delle donne alle elaborazioni e deci-
sioni che attendono agli interessi della
comunità, notiamo (chi di noi non l'ha
percepito alzi la mano) un senso di
insofferenza e vago risentimento da
parte degli uomini con cui interloquia-
mo. Chi più chi meno, sottolinea
immediatamente il fatto che non è
utile o perlomeno corretto posizionare
un nominativo femminile solo perché
donna; deve avere competenze, pas-
sione, spirito di servizio, ecc..
Allora cominciamo a ribaltare questo
punto di vista e pretendere lo stesso
pensiero anche per gli uomini in quan-
to tali.
"Chiara Saraceno, in 'Streghe' ultimo
libro di Lilli Gruber, afferma che non si
chiede una quota per le donne, ma
meccanismi che impediscano il mante-
nimento della quota monopolistica
maschile. Un punto di vista più prag-
matico che ideologico, che avrebbe
aiutato a porre il problema per quello
che è; una questione economica.
L'abuso di posizione dominante è
punito, in economia, anche nel libero
mercato". E sempre parlando di uomi-
ni una nostra attenta lettrice ci segna-
la una "illuminante" pubblicità apparsa
ultimamente nelle filiali BPER (Banca
Popolare dell'Emilia Romagna) che
titola: 'Questo è il marchio del Gruppo
BPER. Un gruppo bancario composto
da 11 banche con 1200 sportelli e
11000 uomini'. La nostra lettrice ovvia-
mente non ha perso tempo e ha viva-
cemente protestato "con chi di dovere"
per la pubblicità marcatamente
maschilista! Naturalmente "chi di
dovere" ha balbettato e confusamente
si è scusato per la grave caduta di stile,
se non altro perché proprio in quella
filiale le donne impiegate, sono la
maggioranza. Se qualche altra lettrice,
ha rapporti con questo gruppo banca-
rio, da oggi sa che le donne non sono
contemplate né come risorsa né come
presenza, sono invisibili.


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