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Numero 3 del 2009

Una festa nella crisi: lotta marzo


Foto: Una festa nella crisi: lotta marzo
PAGINA 60

Testi pagina 60

marzo 2009 noidonne60
Cara Bruna,
da bambina ho sofferto molto per-
ché sono stata data in affidamento e
ora mi sono trovata ad accogliere nel-
la mia famiglia una bambina di appena
10 anni orfana di madre. Insieme al
mio compagno abbiamo lottato contro
l'insensibilità e la rigidità dei servizi
istituzionali, i quali erano più attenti a
far rispettare un Decreto (un affida-
mento della bambina ai Servizi
Sociali), che a valutare l'aspetto
affettivo e psicologico di una
minore. Credevo che la bambina
impazzisse, e con lei il mio com-
pagno, distrutto da tanto dolo-
re. Per fortuna con l'aiuto delle
persone giuste siamo riusciti ad
assicurare alla bimba una nuova
famiglia. Ci sono stati momenti
in cui credevo di non farcela.
Ora tutti insieme siamo felici e
sono contenta di poter svolgere
un ruolo materno anche per lei.
Non è semplice aiutarla a ri-
prendere i suoi ritmi, ma pian
pianino ci stiamo riuscendo.
Penso che ogni donna debba se-
guire un cammino di liberazione
e occupandomi della mia nuova
figlia io stessa rivedo la mia vita
passata attraverso un sentimen-
to di riscatto morale. Da donna
matura posso offrire ciò che
hanno dato a me quando ero
molto bisognosa d'amore. Ho
tanto affetto da donare, ma a
volte mi chiedo se riesco a mostrarlo
pienamente o ad essere in grado di ac-
cogliere tutti sotto la mia chioma…
L'albero può darmi una risposta?
Irene
Cara Irene,
ciò che scrivi è bellissimo e commo-
vente. Comprendo il vostro caso, e
quando mi parli di "insensibilità e rigi-
dità istituzionale", mi trovi perfettamen-
te in sintonia con il tuo sentire. Spesso si
ha la capacità di accettare delle prove
tanto dure proprio perché si spera di es-
sere sotto la "chioma" della "Divina
Provvidenza" o semplicemente perché
noi donne siamo tenaci nella lotta! La
violenza ha tanti volti, ma a questa
bambina hai saputo mostrare la via del-
la liberazione, nonostante la lotta im-
pari. Infatti quando c'è la coscienza del-
la lotta si finisce sempre per riscattare il
senso della dignità e della persona, in
modo che 'Io può ricostituire l'integrità
compromessa!
Allontanare una bambina orfana
dall'unico genitore rimasto è un vero ge-
sto "non protettivo" che un sistema pos-
sa attuare, perché equivale a dir poco, a
condannare la piccola a un fallimento
nell'elaborazione del lutto, cioè a una
depressione certa! Da psicoterapeuta
posso immaginare cosa deve aver pro-
vato la bimba. Sappiamo la tempistica
istituzionale e la logica che sottende la
protezione di un minore, spesso legata a
concetti e non a bisogni-diritti delle per-
sone. Per poter apprezzare le nostre
"strutture" occorrerebbe augurarsi un
cambiamento radicale di alcuni para-
digmi che sottendono la cosiddetta
"protezione" del minore. La tua costanza
nel sostenere il padre e la bambina è en-
comiabile. Non solo hai fatto
onore al genere femminile, ma
hai già dimostrato di saper pro-
teggere la tua parte "bambina"
sotto quella chioma! Chioma che
è un sostegno anche del rivesti-
mento frondoso, con un aspetto
imponente. Le foglie si espando-
no oltre il confine del foglio! Esse
costituiscono una forma raffina-
ta dei frutti, le foglie nascono pri-
ma e sono in primo luogo orna-
mento, apparenza, animazione, i
primi segni della fecondità, dello
sviluppo, del germoglio, del rigo-
glio. Tante foglie, un Io sociale
che crede ancora ingenuamente
alla felicità, con buon gusto e se-
te di vita. Il tuo 'albero è vivo! Le
radici del tuo albero si devono
interpretare nella base, solida,
come il fusto. Ciò che hai accen-
nato della tua infanzia è scritto
nel tronco, ma nonostante tutto
il passato ti appartiene e hai
un'occasione per integrarlo come
si deve. Gli ispessimenti nel fusto
indicano i tuoi traumi e l'ingorgo al li-
vello affettivo che hai dovuto subire. Le
età dei traumi iniziano ancora prima
della nascita e ti accompagnano per
tutta la vita. Il tratto, un po' pittorico è
segno di grande sensibilità. Ti sei presa
cura di questa sfortunata bambina, pro-
prio come una mamma, e come una
donna hai osservato le tue parti fragili
crescere rigogliose, proprio come le fo-
glie del tuo albero!
Leggere l’albero
Tracce
Bruna Baldassarre
disegna il 'tuo albero', parla di te


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