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Numero 3 del 2009

Una festa nella crisi: lotta marzo


Foto: Una festa nella crisi: lotta marzo
PAGINA 18

Testi pagina 18

Non sembrerebbe, secondo il 44%delle risposte. Infatti la metà di
queste ritiene che il termine abbia perso
di significato e l'altra metà pensa sia
meglio diffidare, soprattutto quando si
tratta di denaro. L'11% sostiene che la
fiducia possa esistere solo nella spera
privata, affermazione del resto ribadita
in quasi tutte le risposte date alle do-
mande aperte. Oggi ci si fida solo di "se
stessi", della "famiglia e dei pochi ami-
ci", di strette cerchie bene identificate e
vicine a chi risponde. Per accrescere la
fiducia occorrerebbe "un'etica maggiore,
specie nella vita pubblica", "maggiore
stabilità, cultura, solidarietà e meno
consumismo", "mostrarsi come si è vera-
mente".
I codici etici e di comportamento po-
trebbero forse esser utili, anche se nelle
risposte molti sono i distinguo: fanno ri-
ferimento a quanto sia complesso trova-
re un accordo fra i diversi interessi, tan-
to che talvolta si producono risultati
minimi per trovare un'intesa tra le parti;
a come, comunque, sia importante fare
il primo passo verso una scelta etica,
perché indubbiamente "crederci ancora
vuol dire avere fiducia".
Che la fiducia sia una cosa seria,
non è solo un motto pubblicitario. Dai
proverbi molti gli inviti a fare attenzio-
ne a chi la concediamo: "chi si fida è in-
gannato", "chi troppo si fida, spesso gri-
da", "di pochi fidati, ma di tutti guarda-
ti", "gabbato è sempre quel che più si fi-
da" oppure "da chi mi fido mi guardi
Dio, da chi non mi fido mi guardo io".
Talvolta anche con suggerimenti contra-
stanti come "a veste logorata poca fede
viene prestata" al quale si contrappone
"fidati più dei poveri che dei ricchi".
Sicuramente è un tema molto studia-
to, sia dalla sociologia sia dalla psico-
logia. È fenomeno multidimensionale,
elemento che influenza
sia i comportamenti eco-
nomici sia quelli della re-
ciprocità.
Tra le varie classifica-
zioni, ne ricordiamo due
in particolare. Si afferma
esistano sue forme di fi-
ducia, quella "strategica"
ed quella "moralistica".
La prima si manifesta
quando ci fidiamo di
un'altra persona, e quindi
prendiamo una decisione
di carattere strategico
condizionate dalle infor-
mazioni disponibili e dal-
la nostra attitudine al rischio; la secon-
da quando l'imperativo morale è quello
di trattare le persone come se fossero de-
gne di fiducia, nella convinzione che la
maggio parte degli individui condivida
i nostri valori morali. La fiducia strate-
gica riflette le aspettative su come le
persone si comporteranno, mentre quel-
la moralistica riguarda la nostra idea di
come dovrebbero comportarsi. Si parla
poi anche di fiducia in "particolare" e in
"generalizzata", dove la prima fa riferi-
mento a persone conosciute, o sulle
quali è possibile acquisire facilmente in-
formazioni, mentre la seconda riguarda
gli estranei. Aldilà delle classificazioni,
è unanimemente riconosciuto che è nel-
le reti sociali che si produce e si diffon-
de fiducia e che questa sia agente di ef-
fetti positivi per l'economia e la società.
Mai come oggi è forte la percezione
di essere di fronte ad un crollo genera-
lizzato della fiducia, del resto anche il
nostro sondaggio lo conferma. In cadu-
ta libera sia quella "strategica" sia quel-
la"moralistica". Quel che sembra rima-
nere è una fiducia molto particolare, ri-
volta a pochissimi elementi della pro-
prio ambito familiare o amicale.
E forse dispiace limitare la propria
cerchia a poche persone, se il 33% di chi
ha risposto sceglie ne "il sentimento di
sicurezza, tranquillità, speranza, che
deriva dal confidare in qualcuno o in
qualcosa" la propria definizione.
Certo è che la fiducia non si acquista
per mezzo della forza, neppure con le
sole dichiarazioni. La fiducia bisogna
meritarla con gesti e fatti concreti.
Sondaggio di febbraio
Cosa significa oggi il
termine fiducia Rosa M. Amorevole
marzo 2009 noidonne18
SOLO PER GIOCO
Una formula per la fiducia
Ovvero: le notizie curiose trovate in rete
Capacità (Ca) dimostrata in maniera consistente circa l'abilità di
produrre risultati su cui ci si è impegnate/i durante le interazioni
con chi si interloquisce
Integrità (I) dimostrata in merito ad un'etica personale e professionale
e all'impegno verso il mutuo successo
Credibilità (Cr) dimostrata nel corso del tempo nell' avere la giusta
competenza, la conoscenza dei processi e delle metodologie necessarie
Empatia (E) dimostrata nell'accettazione della visione personale e/o
professionale della persona con cui si interloquisce, accettazione
su cui si basa la vera partnership
Interesse personale (IP) fino a che punto si appare interessate/i solo
al proprio personale successo
Inconsistenza (In) il modo in cui si opera che appare incongruente
all'interlocutore
Ca + I + Cr + E
IP + In
Non si ritrovano indici di riferimento, ad ognuna/o la scelta dei limiti entro i quali stare


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