Noi Donne Home La Nostra Storia Archivio Materiali Contatti

Ricerca nell'Archivio

Numero 2 del 2009

Se 60 anni vi sembran pochi provate voi a lavorar...


Foto: Se 60 anni vi sembran pochi provate voi a lavorar...
PAGINA 34

Testi pagina 34

febbraio 2009 noidonne34
AL'Aquila i corsi di formazione per ledonne dei paesi asiatici sfigurate
dall'acido danno la possibilità, alle vit-
time di questi orrendi crimini, di rico-
struire concretamente la propria vita nel
loro paese d'origine grazie all'impegno
della Presidente della Provincia Stefania
Pezzopane, che ha ideato il progetto
"Tornare a Sorridere" con Smileagain,
l'associazione che da anni organizza
aiuti per ricostruire il volto e la vita del-
le donne acidificate. Il progetto è stato
realizzato con il contributo della Regio-
ne Abruzzo.
Quando nasce la collaborazione con
Smileagain?
Prima ancora che divenissi presiden-
te della Provincia, nel 2003. Un quoti-
diano nazionale informava su questa
associazione. Insieme a Teresa Nanna-
rone, oggi assessore alle Politiche Socia-
li della Provincia dell'Aquila, decidem-
mo di metterci in contatto con la presi-
dente di Smileagain, Clarice Felli, che
subito ci sottopose il suo progetto.
Da allora la collaborazione non è
mai cessata.
Quali sono gli obiettivi del progetto?
La formazione e l'inserimento lavora-
tivo di donne pakistane vittime dell'aci-
dificazione e delle violenze coniugali,
che sono già seguite da Smileagain
Foundation, il partner internazionale
dell'iniziativa, che opera in Pakistan e
offre aiuto e rifugio a queste donne.
Le ragazze sono arrivate a L'Aquila
un anno fa, in occasione dell'8 marzo,
per frequentare i corsi semestrali di for-
mazione professionale da estetiste e par-
rucchiere organizzati dal Centro di for-
mazione professionale della Provincia.
Oggi, grazie a questi corsi, le ragazze
lavorano a Islamabad, nel centro esteti-
Pakistan
Sfigurate dall’acido
Guendalina Di Sabatino
Smileagain nasce nel 2000 per volontà della sua presiden-
te, Clarice Felli, decisa nel dare una risposta concreta alle don-
ne del Bangladesh che denunciavano il terribile reato dell'aci-
dificazione e chiedevano aiuto alla comunità internazionale.
"Presi un aereo per Dakka e andai a contattare un'associazio-
ne femminile locale impegnata a dare
conforto e rifugio alle donne ustiona-
te. In Pakistan questo fenomeno non
era stato ancora preso in considera-
zione dalle associazioni femminili.
Volevo dare un segnale di solidarietà,
volevo che l'Italia partecipasse come
hanno fatto la Germania, l'America, la
Spagna ad un aiuto concreto. Fondai
Smileagain, e grazie a Carla Rocchi, al-
l'epoca Sottosegretario al Ministero
della Sanità, utilizzai un fondo umani-
tario per ricostruire il volto di queste donne con gli interven-
ti di chirurgia plastica. Il fondo andò direttamente alla strut-
tura ospedaliera del Centro ustioni di Roma.
Lei è riuscita a coinvolgere i medici italiani alla causa
delle donne acidificate, i medici pakistani quali rapporti
hanno con Smileagain?
Le donne oggi sanno dove andare, sanno che in Italia ver-
ranno accolte e messe in lista per futuri interventi nell'ospe-
dale "S. M. della Misericordia" di Udine dove opera il presi-
dente di Smileagain in Friuli, il dottor Giuseppe Losasso, il
quale offre la propria prestazione gratuita in Pakistan dal
2003, così pure il professor Pier Camillo Parodi dell'Universi-
tà di chirurgia plastica di Udine e i suoi collaboratori. I medi-
ci pakistani sono molto bravi, si specializzano in America o in
Inghilterra, quelli che tornano nel loro paese scelgono le cli-
niche private, ma quando hanno visto
che i medici italiani operavano gratui-
tamente 10-18 ore al giorno e che i
mezzi di comunicazione parlavano de-
gli angeli venuti dall'Italia hanno ini-
ziato anche loro a collaborare gratui-
tamente con Smileagain.
L'Unione Italiana Ciechi è coinvol-
ta nel progetto "Tornare a Sorride-
re", perché?
A Udine ha aiutato Nasreen Sharif
ad accettare la cecità causata dall'acidificazione, e all'Aquila
sta formando la donna pakistana al linguaggio braille, spero
che lo stesso Ente in futuro sostenga almeno in parte i costi
per l'istruzione di Nasreen, che sta imparando ora a leggere e
scrivere, fino al conseguimento della docenza.
Quali sono i progetti di Smileagain per il futuro?
Costruire un ospedale a Multan con annesso un centro di
riabilitazione e di formazione lavoro per le donne acidificate e
per i loro bambini. Ma abbiamo bisogno di fondi, confido nel-
la sensibilità di tutte le istituzioni nazionali e locali.
Clarice Felli e Smileagain


©2017 - Noi Donne - Iscrizione ROC n.6292 del 7 Settembre 2001 - P.IVA 00906821004 - Privacy Policy