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Numero 4 del 2014

Poker Doppio. Otto ministre su 16, ma non è democrazia paritaria


Foto: Poker Doppio. Otto ministre su 16, ma non è democrazia paritaria
PAGINA 16

Testi pagina 16

14 Aprile 2014
Il prImo
governo 50e50
e I dubbI
che restano
di Silvia Vaccaro
Tre opinioni su Tre quesTioni
poliTiche che inTeressano le
donne. e non solo loro
Veloce, rottamatore, uomo del “fare”. Così il Presiden-te del Consiglio Matteo Renzi si è presentato agli italiani. Con questo tipo di premesse, ci si aspette-
rebbe anche una forte presa di distanza da un certo ma-
schilismo italico che anche in politica ha mietuto le sue vit-
time. All’indomani della nomina del primo Governo 50e50, i
dubbi sulla possibilità di un effettivo cambiamento restano
però molti, perché la Camera ha bocciato l’introduzione del
criterio di alternanza tra generi nelle
liste elettorali, sempre bloccate, del
nuovo sistema ‘Italicum’. NOIDON-
NE ha chiesto di commentare que-
sta schizofrenia politica a tre donne
diverse e attente, ognuna con il suo
vissuto, alle tematiche di genere:
Barbara Romagnoli, giornalista
freelance, è in uscita il suo libro “Ir-
riverenti e Libere. Femminismi nel
nuovo millennio” per Editori Riuniti
Internazionali; Alessandra Chirico-
sta, filosofa interculturalista e attivista nel movimento delle
donne (fa parte del collettivo F9) che ha da poco pubbli-
cato “Filosofia Interculturale e Valori Asiatici”, Editore
O-barra-O; Simonetta Cervelli titolare di una gelateria a
Roma (Colli Albani) che da tre anni ha aperto lo spazio
a numerose iniziative culturali e ha prodotto lo spettacolo
“Il corpo del sé”, in cui si affronta il tema della violenza
contro le donne.
Otto Ministre, un fatto. Si tratta di un’operazione di fac-
ciata o di una vera svolta?
Alessandra: “Penso che sia più importante la qualità e
l’intensità di ciò che viene fatto
più che ostentare cifre o, ancora
peggio, persone. Ciò che a me
personalmente interessa è che la
politica delle donne emerga anche
in una compagine parlamentare e
governativa che è - quasi - sempre
stata fatta da uomini e per gli uomi-
ni. Non voglio donne di potere, ma
donne che distruggano il potere e
le sue gerarchie e governino con
l’autorità e l’autorevolezza che de-
riva loro dal buon agire politico, da
una migliore gestione della cosa
pubblica, spendendosi per rende-
re veramente questa Italia a misura
di donne (plurale), modificandola
dal profondo. Non credo nella pa-
rità. Credo nella forza della differenza e in ‘un altro genere
di politica’.”
Simonetta: “È un fatto di cui prendere atto, ma prima di
emettere giudizi credo che sia giusto che le donne scelte
dimostrino con i fatti le loro capacità. Questo cambiamento
da solo non può bastare, occorre infatti che seguano azioni
concrete da parte delle donne che sono adesso a capo di
dicasteri per poter dare forza e rilevanza a questa nuova
situazione di parità.”
Barbara: “È assolutamente un fatto inedito nella storia re-
pubblicana del nostro Paese, ma la ritengo una operazio-
ne di maquillage. A confermarlo, la successiva nomina dei
sottosegretari e viceministri: le donne solo un quinto sul to-
tale. Per di più, nessuna delle ministre viene dal movimento
delle donne, il che si traduce in una distanza enorme fra
quello che la politica autonoma delle donne chiede e quel-
lo che loro saranno in grado di fare. In questo momento
di gravissimo attacco all’autodeterminazione delle donne,
aver fatto ministra Madia, che è incinta ma contraria all’a-
borto e a favore della famiglia naturale non è una garanzia,
tutt’altro. Anche perché se lo dici ti accusano di non esse-
re solidale con le altre donne, ma per me non siamo tutte
uguali. Vorrei discutere di contenuti e visioni del mondo.”
Il Ministero delle Pari Opportunità è sparito. Che ne pensi?
Barbara: “Più che di Pari Opportunità, preferirei parlare
di diritti, eguaglianza sostanziale e materiale, e lotta alle
discriminazioni non solo alle donne,  ma anche a agli/
alle omosessuali, ai/alle trans etc. Temo, anche in questo
caso, una operazione di facciata, su questo il femminismo
“pariopportunista” degli anni Ottanta ha fatto scuola. É in-
dubbio che di certe tematiche finora se n’è occupato quel
doppIo poker | 2


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