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Numero 3 del 2014

Il mio, il nostro, il loro 8 Marzo


Foto: Il mio, il nostro, il loro 8 Marzo
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7Marzo 2014
infatti per sottolineare la sua sintonia con Papa Francesco, de-
finito paladino dei poveri e dei pi vulnerabili , nei suoi discor-
si bama ha citato intere frasi pronunciate da ergoglio al qua-
le dunque riconosce una precisa autorità morale, come infatti
dimostrano i sondaggi e la copertina di ime ove il Papa ap-
pare come l’uomo dell’anno. se rancesco, dopo gli scanda-
li dei preti pedofili, ha saputo riconciliare alla Chiesa cattolica la
simpatia degli americani (negli USA il Papa gode la stima di
credenti e non credenti , la popolarità del Presidente continua
invece a scendere e forse l’intesa col Pontefice può aiutarlo nel
recuperare consensi. Difficile comunque prevedere quali effetti
avrà sulla declinante popolarità di Obama la “special rela-
tionship con Papa rancesco, soprattutto perch le alleanze e
le guerre si combattono, ancora una volta, sul corpo delle don-
ne: vedi le espressioni infuriate dei vescovi americani dopo la
riforma sanitaria voluta da Obama che non prevede, in tema di
aborto e contraccettivi, alcuna obiezione da parte degli enti
religiosi, pena multe salate. infatti, anche se la priorità del
Papa pare essere la lotta alla povertà, e non l’aborto o l’omo-
sessualità, su questi temi ha espresso con chiarezza la sua fe-
deltà alla dottrina tradizionale della chiesa. Mi unisco alla Mar-
cia per la Vita a Washington con le mie preghiere”, ha detto
ergoglio salutando la Marcia diretta alla Corte uprema il
gennaio quel giorno infatti cadeva il quarantunesimo anniver-
sario del pronunciamento con cui la Corte Suprema si era
espressa in favore di ane oe, la donna che aveva fatto ricor-
so contro la legge dello stato del e as che permetteva l’inter-
ruzione della gravidanza solo se la vita della madre era in peri-
colo. Anche Obama ha ricordato la ricorrenza, ma contempo-
raneamente ha dichiarato il suo impegno affinch le donne
possano contare su un’assistenza sanitaria sicura ed abbiano
garantito il diritto alla libertà di scelta sul proprio corpo, ed ha
aggiunto: “Noi siamo determinati a ridurre il numero di gravi-
danze indesiderate, a sostenere la salute materna e infantile e
a costruire comunità sane e sicure per tutti i nostri figli . dun-
que sul tema dei diritti umani, fra il aticano e la Casa ianca,
rimane aperto un serio contenzioso intorno al principio di auto-
determinazione della donna: dopo secoli vissuti in condizione
di inferiorità e subalternità, possono accontentarsi le donne
dell’umana comprensione del Pontefice nei confronti della loro
privata ed individuale sofferenza perch , di fronte ad una gra-
vidanza indesiderata, devono sempre fare una scelta dolorosa.
Non dubitiamo che l’esito dell’incontro fra il rappresentante di
un miliardo e mezzo di cattolici e il presidente degli USA super-
potenza mondiale, sarà diffuso agli organi dei media con toni
diplomatici ed avveduti; ma neppure dubitiamo che, se alla di-
sputa intorno ai diritti della donna si aggiunge quella sui diritti
degli omosessuali (Obama si è espresso a favore del loro ma-
trimonio e sulla liceità della ricerca scientifica sulle cellule sta-
minali bama ha rimosso i limiti al finanziamento federale , il
percorso per cercare un’intesa sarà molto aspro e travagliato.b
La proliferazione dei giorni dell’anno da dedicare a qual-che ricorrenza, a qualche condizione o malattia sta esaurendo il calendario e distruggendo il senso delle
dediche. Un rimpianto per un passato con poche date signi-
ficative, nate dai conflitti sociali e da rivolgimenti importanti
per la conquista di diritti e della libertà. In Italia nella seconda
metà del ventesimo secolo il Primo Maggio e il Aprile han-
no rappresentato l’occasione per trovare energie nuove per
nuove conquiste sociali. L’8 Marzo, che pure come le prime
due ricorda eventi drammatici, ha sempre sofferto dello ste-
reotipo, simbolizzato dalla mimosa. Come se non ci fossero
all’ordine del giorno questioni relative alla condizione della
donna nella società che non richiamassero alla lotta. Peral-
tro, il tema dell’autodeterminazione e dell’autonomia sociale,
prepotentemente emerso all’inizio degli anni settanta grazie
al movimento delle donne, avrebbe dovuto interessare anche
gli uomini perch lo stereotipo odioso del maschilismo, pre-
sente ovunque a partire dal linguaggio, è esso stesso stru-
mento di controllo degli uomini, tanto da renderli disponibili
come carne da macello nelle avventure di guerra.
Nell’attuale temperie di crisi, scatenata per distrugge-
re le conquiste dello stato sociale, sono le donne a soppor-
tare il peso maggiore, anche per l’aumentata pressione del
lavoro di cura. Non vi è dubbio che la gestione stessa dello
stato sociale ha lasciato e lascia molto a desiderare per il
predominio degli interessi corporativi, che favorisce sprechi
inauditi e ruberie, ma è altrettanto vero che sia possibile una
riqualificazione dello stato sociale stesso, possibile solo se
le persone e le comunità acquisiscono la consapevolezza
che i beni sociali, in primis la salute, sono beni comuni, il cui
livello è rappresentabile con validi indicatori, da presidiare
costantemente e non dare mai per scontati ma da migliorare
continuamente. La consapevolezza si materializza nella ac-
quisita competenza delle persone e delle comunità nell’otte-
nere, gestire, comprendere, valutare le informazioni e trarne
conseguenze per l’azione necessaria ad assicurare benefi-
cio alla comunità con decisioni di benessere pubblico.
È sullo scenario europeo che si delinea l’attacco allo
stato sociale e, quindi, l’attacco alla condizione delle donne,
al di là delle belle parole e delle buone intenzioni sulla pa-
rità: fumo negli occhi per coprire fatti concreti di riduzione
dei diritti. Non è un caso che l’attacco all’autodeterminazio-
ne delle donne avviene con particolare virulenza in uno dei
paesi “deboli” dello scacchiere europeo, la Spagna. Voler
eliminare la legislazione, peraltro recente, sull’aborto con un
tentativo di ritorno al passato è un segnale rivolto alle donne
perch tutti intendano che la stagione dei diritti di libertà e
dell’autodeterminazione è finita. on devono passare e non
passeranno, in pagna come altrove. Diamo ovunque senso
pieno alla giornata dell’8 Marzo. utte e tutti.
IL SENSO DELL’8 MARZO.
PER TUTTE E TUTTI
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